Concetti Chiave
- Machiavelli's literature is deeply intertwined with reality, reflecting a realistic worldview through characters that highlight societal flaws.
- His vision of the world is grounded in tangible human experiences without divine influences, focusing on political mechanisms and pragmatic solutions.
- Machiavelli sees political action as separate from morality, advocating for a scientific approach to understanding political laws and future predictions.
- He emphasizes the need for a unified Italian state to overcome political instability caused by reliance on mercenary troops.
- Guicciardini critiques Machiavelli's perceived utopianism, arguing against deriving universal rules from historical experiences.
Indice
La Poetica di Machiavelli
La poetica di Machiavelli si deduce non solo dal suo capolavoro principale, ovvero il Principe, ma anche dalle sue altre opere letterarie. Il punto di partenza è dato dagli interessi pratici del poeta: per il poeta infatti l’attività letteraria non è un qualcosa di separato dalla realtà, che deve solo intrattenere il lettore.
Al contrario, per lui la letteratura deve trasmettere i fatti della vita e della storia, rivelandone il senso più autentico, non a caso nelle sue opere si lascia intravedere una “visione del mondo” rigorosamente realistica, specie quando entrano in scena personaggi del tutto fantasiosi o inventati.Realismo e Critica Sociale
I personaggi delle opere di Machiavelli appartengono all’ambiente borghese, perciò sono il chiaro risultato dell’osservazione della realtà sociale, mettendone in risalto i vizi e i difetti. Hanno perciò un significato generale, per rappresentare una categoria ben definita e “universale”.
È un mondo in cui la passione stessa ha una connotazione eminentemente carnale, dove non c’è spazio per Dio o per avventure oltre la fisica, ma bensì un’umanità ridicola e meschina che agisce per il proprio piacere. Da qui si comprende a pieno l’aspra condanna di ogni forma di ipocrisia da parte del poeta, che riversa molto contro i membri ecclesiastici, disprezzati costantemente. Macchiavelli esamina in modo alquanto preciso uomini e cose, prestando maggiore attenzione ai meccanismi della politica basandosi sulla sua esperienza diretta, che può dare vita a un pensiero non astratto ma ancorato fortemente alla verità dei fatti (la cosiddetta “verità effettuale”). Il poeta parte dunque da questi punti per cercare soluzioni al fine di mantenere saldo ed efficiente il potere politico. Dalla sua esperienza comprende anche che l’Italia è in una situazione delicata, divisa in tanti Stati piccoli e deboli che fanno affidamento su truppe mercenarie, rendendoli così molto instabili politicamente. L’unica possibilità per uscire da questa crisi, secondo l’autore, è quella di creare uno stato unitario forte (anticipando di diversi secoli l’idea di unificazione dell’Italia).
Politica e Morale
Nel pensiero di Machiavelli l’elemento politico viene scisso e analizzato alla morale. L’azione politica, in quanto deve fare i conti con la natura degli uomini, deve essere sempre fondata e basata su un agire spregiudicato e senza remore morali. Il suo lo potremmo definire come un atteggiamento di uno “scienziato della politica”, come diremmo ai giorni nostri, che si occupa solo di definire le leggi che lo regolano. Anche però nel giudizio di chi governa al potere, Machiavelli ha da aggiungere qualcosa: bisogna guardare con successo e speranza verso l’azione politica. Quindi, seguendo il pensiero del poeta, la politica abbandona l’ambito della filosofia imponendosi come una vera e propria scienza. Dalla sua esperienza vuole ricavare riflessioni e leggi che consentono di comprende gli eventi politici attuali e allo stesso tempo formulare possibili previsioni circa il loro sviluppo futuro.
Confronto con Guicciardini
Guicciardini accusa in più situazioni Machiavelli di essere un utopista. Dal suo punto di vista questo è invece il difetto principale di chi dovrebbe attenersi sempre alla realtà concreta. Teoricamente le differenze tra i due autori sono abbastanza evidenziate nell’opera “Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sulla prima deca di Tito Livio”, nelle quali vengono analizzate in modo critico le singole affermazioni di Machiavelli e ne vengono altrettanto contestate i presupposti teorici. Inoltre, Guicciardini, a differenza di Machiavelli, non crede affatto che si possano ricavare dalle esperienze passate regole universali capaci di indirizzare e guidare con efficienza e fermezza le azioni degli uomini politici del presente.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione della letteratura secondo Machiavelli?
- Come vengono rappresentati i personaggi nelle opere di Machiavelli?
- Qual è la posizione di Machiavelli riguardo alla politica e alla morale?
- Qual è la soluzione proposta da Machiavelli per la situazione politica dell'Italia del suo tempo?
- In cosa differiscono le opinioni di Machiavelli e Guicciardini?
Machiavelli vede la letteratura come un mezzo per trasmettere i fatti della vita e della storia, rivelandone il senso più autentico, piuttosto che un semplice intrattenimento.
I personaggi di Machiavelli appartengono all'ambiente borghese e rappresentano una critica sociale, mettendo in risalto i vizi e i difetti della società.
Machiavelli separa la politica dalla morale, sostenendo che l'azione politica deve essere pragmatica e basata su un agire spregiudicato, senza remore morali.
Machiavelli propone la creazione di uno stato unitario forte per superare la crisi politica dell'Italia, anticipando l'idea di unificazione.
Guicciardini critica Machiavelli per il suo presunto utopismo e non crede che dalle esperienze passate si possano ricavare regole universali per guidare le azioni politiche presenti.