Concetti Chiave
- Callimaco è introdotto nel Prologo della Mandragola di Macchiavelli come un personaggio complesso, descritto sia come "gentile" che "amante meschino".
- Il personaggio subisce un'evoluzione significativa, passando da giovane infatuato a un abile manipolatore consapevole del potere del denaro.
- Macchiavelli usa Callimaco per evidenziare la corruzione e l'ammoralità della società cinquecentesca, dove gli interessi economici dominano.
- Callimaco si rivela un calcolatore, capace di risolvere problemi complessi e superare ostacoli per raggiungere i suoi scopi.
- Nonostante le sue abilità manipolative, Callimaco è ingannato da Lucrezia, che alla fine assume il controllo, ribaltando i ruoli di potere.
La Mandragola di Macchiavelli è la più importane commedia cinquecentesca scritta probabilmente nel 1518.
Caratterizzazione di Callimaco
Nella Mandragola di Macchiavelli ciascun personaggio viene introdotto nel Prologo, perciò la prima apparizione di Callimaco la troviamo appunto nel Prologo dove viene descritto, consapevolmente, in maniera contrastante: dapprima Macchiavelli lo identifica come un personaggio “gentile”, dove l’aggettivo ha un’accezione stilnovistica, in seguito è definito un “amante meschino”. È Callimaco il primo a recitare sulla scena, nelle sue prime battute, confessandosi con il fidato servo Ciro, si scoprono le vicende familiari di Callimaco e si ha l’unico riferimento storico di tutta l’opera, ovvero si fa riferimento alla discesa di Carlo VIII in Italia e all’inizio delle guerre; queste battute sono però di spessore perché fanno sapere al pubblico il fine ultimo.
Evoluzione di Callimaco
Callimaco è un personaggio subisce uno notevole sviluppo durante la vicenda: inizialmente è solamente un giovane infatuato dalla fama di un donna, Lucrezia, un giovane che crede nella speranza “e non è mai alcuna cosa sí desperata, che non vi sia qualche via da poterne sperare; e benché la fussi debole e vana, e la voglia e il desiderio, che l’uomo ha di condurre la cosa, non la fa parere cosí” ma ben presto capisce che ciò che governa il mondo sono i soldi, infatti intuisce che per allettare Fra’ Timoteo era necessaria una donazione pecuniaria. Macchiavelli in questo sottolinea l’atmosfera tesa e cupa di una società dove a far da padrone sono gli interessi economici, e l’abilità nel tessere inganni, sottolineando la corruzione dilagante e l’ammoralità.
Callimaco è un calcolatore perché sebbene sia Licurgo a permettere il contatto tra Callimaco e Nicia è Callimaco che s’ingegna per risolvere i problemi del piano, come ad esempio il modo in cui lui stesso sarebbe dovuto essere preso scambiato per vagabondo ubriaco e allo stesso tempo doveva trovare un uomo disposto a fingersi Callimaco.
Inganno finale di Callimaco
Callimaco alla fine però viene ingannato, senza rendersene conto, da Lucrezia che essendosi concessa ora ha lei il controllo sul suo corpo; perciò in realtà Callimaco si è preparato lui stesso la sua trappola, Lucrezia è ora colei che lo controlla, proprio come controlla il denaro del marito.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratterizzazione iniziale di Callimaco nella Mandragola di Macchiavelli?
- Come si evolve il personaggio di Callimaco nel corso della commedia?
- Qual è l'inganno finale che coinvolge Callimaco?
Nel Prologo, Callimaco è descritto in modo contrastante: inizialmente come un personaggio "gentile" con un'accezione stilnovistica, e successivamente come un "amante meschino".
Callimaco evolve da giovane infatuato a calcolatore, comprendendo che il denaro governa il mondo e utilizzando la corruzione per raggiungere i suoi scopi, evidenziando l'atmosfera di corruzione e amoralità della società.
Alla fine, Callimaco viene ingannato da Lucrezia, che ora ha il controllo su di lui e sul suo corpo, dimostrando che Callimaco si è preparato la sua stessa trappola.