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Concetti Chiave

  • La lettera di Machiavelli a Francesco Vettori è scritta da Albergaccio, dove si trovava confinato dopo il ritorno dei Medici a Firenze.
  • Machiavelli descrive la sua vita quotidiana con un tono comico e amaro, riflettendo la frustrazione della sua situazione politica e sociale.
  • Il contatto con persone di bassa estrazione sociale alimenta la curiosità di Machiavelli per la natura umana, che considera universale.
  • La lettura dei classici rappresenta per Machiavelli un riscatto intellettuale, permettendogli di ritornare alla grande politica e ispirando "Il Principe".
  • Machiavelli riflette sull'opportunità di consegnare personalmente "Il Principe" ai Medici, spinto dalla sua difficile situazione economica e dal desiderio di dimostrare il suo valore.

Indice

  1. La Vita Quotidiana di Machiavelli
  2. L'Immersione nei Classici
  3. Il Dilemma della Consegna

La Vita Quotidiana di Machiavelli

La lettera è scritta da Machiavelli nella sua casa di campagna, ad Albergaccio, presso San Casciano, dove si trovava confinato dopo il ritorno dei Medici a Firenze e dopo essere stato privato dei suoi incarichi. La lettera è indirizzato all'amico Francesco Vettori, ambasciatore fiorentino presso la Santa Sede. Machiavelli pensava che Vettori si fosse arrabbiato in quanto le sue lettere tardavano ad arrivare, glielo fa notare in tono scherzoso, codesto tono denota il fatto che fossero amici.

Machiavelli racconta la sua giornata e dice che il suo patrimonio si stava esaurendo. Nella descrizione della propria giornata spicca l'insistenza su operazioni futili, su particolari mediocri e insignificanti della vita quotidiana e il fatto che lo scrittore proponga di sé un'immagine comica. Ma non è una comicità distesa: si sentono al fondo tutta l'amarezza e l'ira trattenuta di chi ha maneggiato gli affari dello Stato, è venuto a contatto con i sovrani stranieri, ed ora deve ridursi a queste avvilenti occupazioni. Nel tempo ozioso trascorso all'osteria emerge però la vera natura di Machiavelli: Il contatto con la gente di bassa estrazione sociale gli offre l'occasione di soddisfare la curiosità nei confronti del reale, di studiare la natura umana. Non ha importanza se lo studio viene compiuto su un campione ristretto e di basso livello, perché per lui la natura umana è uguale ad ogni livello sociale, in ogni tempo e in ogni luogo. Nell'ultima frase del paragrafo dal tono ironicamente distacco, l'autore passa improvvisamente ad un tono vibrante, in cui lo sdegno trattenuto erompe con violenza. Toccare il fondo della degradazione, è come una provocazione nei confronti della fortuna, nel tentativo di indurla a vergognarsi di tanta ostilità verso chi non la merita. In questi tempi ha lasciato che la sorte agisse come voleva, in quanto non poteva efficacemente opporsi.

L'Immersione nei Classici

Nel paragrafo successivo avviene il riscatto. Se l'esistenza vuota della campagna rappresenta l'esclusione da ciò che per lo scrittore costituisce la ragione di stessa di vita, la lettura dei classici gli permette di tornare idealmente a muoversi nell'ambito della grande politica degli Stati. Nel suo scrittoio si spoglia, cambia l'abito mentale: si eleva alla vita intellettuale. Questa elevazione la si evince anche nella costruzione lessicale che diventa contorta e dal cambiamento del registro che presenta una frase in latino. L'immersione nel suo scrittoio cancella completamente le noie, i tormenti, i disagi della quotidianità; è il luogo dove si sente a suo agio. Machiavelli vede gli antichi come degli esempi supremi di pensiero e di vita civile, tanto che annota ciò che mette a frutto per mezzo di questi testi. Dal colloquio serale con i classici nasce Il Principe. Questa lettera è quindi importante perché permette di sapere quando ha composto l'opuscolo dell'opera.

Il Dilemma della Consegna

L'ultima parte della lettera è più tecnica: si chiede se sia meglio consegnare personalmente questo opuscolo ai Medici. Temeva che se avesse affidato il compito a qualcun altro se ne sarebbe preso i meriti. Inoltre le sue pessime condizioni economiche lo spingevano a consegnarlo, perché perdurando la situazione di povertà sarebbe diventato spregevole. Afferma inoltre che dato che possiede un grandissimo desiderio di tornare a fare ciò che meglio gli riesce, sarebbe disposto ad accettare qualsiasi mansione dai Medici; ciò gli permetterebbe di mostrare quanto vale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto in cui Machiavelli scrive la lettera a Francesco Vettori?
  2. Machiavelli scrive la lettera dalla sua casa di campagna ad Albergaccio, dove si trovava confinato dopo il ritorno dei Medici a Firenze e la perdita dei suoi incarichi.

  3. Come descrive Machiavelli la sua vita quotidiana in campagna?
  4. Machiavelli descrive la sua vita quotidiana con insistenza su operazioni futili e particolari insignificanti, proponendo un'immagine comica di sé stesso, ma con un fondo di amarezza e ira trattenuta.

  5. Qual è il significato dell'immersione nei classici per Machiavelli?
  6. L'immersione nei classici rappresenta per Machiavelli un riscatto dalla vita vuota in campagna, permettendogli di tornare idealmente alla grande politica e di elevare la sua vita intellettuale.

  7. Cosa emerge dal colloquio serale di Machiavelli con i classici?
  8. Dal colloquio serale con i classici nasce "Il Principe", e la lettera è importante perché indica il periodo in cui Machiavelli ha composto l'opera.

  9. Qual è il dilemma che Machiavelli affronta riguardo alla consegna del suo opuscolo ai Medici?
  10. Machiavelli si chiede se sia meglio consegnare personalmente l'opuscolo ai Medici per evitare che altri se ne prendano i meriti, e le sue difficili condizioni economiche lo spingono a farlo per migliorare la sua situazione.

Domande e risposte

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