Concetti Chiave
- Il testo esplora la malvagità umana come caratteristica ontologica, non solo storica, dell'essere umano, esemplificata attraverso la storia romana.
- Machiavelli sostiene che gli uomini agiscono bene solo per necessità o timore, e quando liberi scelgono il disordine, come dimostrato dal comportamento dei patrizi romani dopo la morte dei Tarquini.
- Le leggi sono viste come un rimedio alla malvagità umana, costringendo gli uomini ad essere buoni, anche se non cambiano la loro natura intrinseca.
- Machiavelli non crede nella possibilità di educare l'uomo alla bontà permanente, sottolineando che la natura malvagia dell'uomo riemerge quando possibile.
- Il pensiero di Machiavelli si allinea con altre teorie filosofiche, come quella di Sant'Agostino, che vedevano lo Stato come un "remedium peccati".
Indice
La Malignità Intrinseca dell'Uomo
Il tema della malignità dell’uomo, non considerata come conseguenza storica, ma come connotazione ontologica dell’essere umano, cioè come componente strutturale, è l’argomento su cui è imperniato questo testo e che si ritrova frequentemente anche ne Il Principe. L’esemplificazione viene tratta dalla storia romana.
È necessario che chi si appresta a dare un ordine ad una repubblica e ad istituirne le relative leggi parta da presupposto che tutti gli uomini sono malvagi e che essi sono sempre pronti a dare sfogo alla malignità del loro animo ogni volta che l’occasione si presenta. Quando lo spirito maligno di un uomo rimane nascosto per un determinato lasso di tempo, ciò avviene per una qualche oscura motivazione che rimane tale, ma comunque sussiste, non essendo stata smentita da alcuna prova contraria. È il tempo, definito padre della verità, che ci fa scoprire questo lato oscuro dell’uomo.
L'Inganno dei Patrizi Romani
Dopo la cacciata dei Tarquini, pare che a Roma esistesse una grande armonia fra la Plebe e il Senato e che i patrizi, abbandonato il loro atteggiamento superbo, avessero cominciato ad essere benevoli verso il popolo e accettabili anche da coloro che socialmente occupavano il gradino più basso. Ma si trattava di un inganno che rimase ben nascosto fin tanto che regnarono i Tarquini. Poiché temevano i Tarquini e che la plebe oppressa si alleasse con questi ultimi, i patrizi si comportavano con il popolo in modo umano e democratico. Non appena i Tarquini morirono, i patrizi non ebbero più paura e cominciarono a sputare contro i plebei tutto quel veleno che da tempo si erano tenuti dentro. Questo comportamento dimostra chiaramente che gli uomini non fanno mai nulla di bene, se non per necessità. Allorché esiste la possibilità di scegliere e si può agire liberamente, ogni cosa degenera nella confusione e nel disordine.
Il Ruolo delle Leggi
Per questa ragione si è soliti dire che la fame e la povertà rendono gli uomini operosi e che le leggi li rendono buoni. Quando una cosa per se stessa funziona bene, senza l’ausilio di una legislazione, la legge non è necessaria; ma quando questa condizione non si verifica, la legge è d’obbligo. Pertanto, una volta venuti a mancare i Tarquini che facendo leva sulla paura tenevano a freno la classe patrizia, fu opportuno pensare ad un nuovo ordine che producesse lo stesso effetto che si aveva durante il governo precedente. Per questa ragione, nacquero disordini e scandali che potevano nuocere al benessere pubblico e si giunse, per dare sicurezza alla Plebe, alla decisione di istituire la figura del tribuno della plebe. I Romani istituirono tale incarico, conferendo ai tribuni tanta autorità e importanza che essi poterono sempre agire da mediatori fra la plebe e il Senato e furono sempre capaci di contenere l’insolenza dei patrizi.
La Cattiveria Umana Secondo Machiavelli
Dal punto di vista concettuale, la parte più importante del capitolo è quella iniziale e l’enunciazione della cattiveria umana viene ribadita anche più avanti. Il concetto della malvagità dell’uomo, innata e immutabile, è un concetto cardine del pensiero politico di Machiavelli e spiega perché, in alcuni casi, lo scrittore sostiene delle posizione e dei comportamenti molto duri.
Lo Stato costituisce un rimedio a tale malvagità poiché le leggi sono l’unico strumento capace di rendere buoni gli uomini, anche se manca una teoria vera propria dello Stato, cioè una definizione degli organismi attraverso cui lo Stato esplica la propria funzione e i reciproci rapporti fra detti organismi. Il concetto era già presente in Sant’ Agostino secondo cui lo Stato era “remedium peccati”, ripreso in seguito anche da Hobbes e da Hegel.
Il Dilemma della Natura Umana
Ci possiamo però porre una domanda. Se la legge rende buoni gli uomini, significa che la natura umana può essere modificata? E l’uomo che per natura è malvagio può perdere la sua cattiveria, se educato dalle leggi? La risposta che ci dà Machiavelli nel corso delle sue opere è negativa: lo scrittore non crede che l’uomo possa essere educato e costantemente ricorda a chi governa uno Stato la vera indole di coloro con cui hanno a che fare. L’espressione “le leggi fanno buono l’uomo”, significa che le leggi costringono l’uomo ad essere buono, ma non appena se ne presenta l’occasione esso riprende a manifestare la sua cattiveria. In sintesi, si può affermare che, nel pensiero di Machiavelli, la legge ha solo un ruolo di freno, coattivo e costrittivo
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del testo?
- Come si comportavano i patrizi romani dopo la cacciata dei Tarquini?
- Qual è il ruolo delle leggi secondo il testo?
- Cosa sostiene Machiavelli riguardo alla natura umana e le leggi?
- Qual è il dilemma della natura umana discusso nel testo?
Il tema centrale del testo è la malignità intrinseca dell'uomo, considerata come una componente strutturale e ontologica dell'essere umano.
I patrizi romani si comportavano in modo benevolo e democratico verso la plebe per paura dei Tarquini, ma una volta che questi furono eliminati, mostrarono la loro vera natura malvagia.
Le leggi hanno il ruolo di rendere gli uomini buoni, fungendo da freno e costrizione alla loro natura malvagia.
Machiavelli sostiene che la natura umana è intrinsecamente malvagia e che le leggi possono solo costringere l'uomo a comportarsi bene, ma non possono cambiarne la natura.
Il dilemma riguarda se la natura umana possa essere modificata dalle leggi e se un uomo malvagio possa perdere la sua cattiveria attraverso l'educazione legale, a cui Machiavelli risponde negativamente.