Concetti Chiave
- Nel 1512, i Medici ripresero il potere a Firenze con l'aiuto della Lega Santa e del Papa, allontanando chi era legato al governo precedente, tra cui Machiavelli, accusato di cospirazione.
- Durante il suo esilio forzato a San Casciano, Machiavelli si dedicò alla riflessione intellettuale e mantenne contatti con intellettuali fiorentini come Francesco Vettori e Francesco Guicciardini.
- Machiavelli frequentava gli Orti Oricellai, dove un gruppo di giovani intellettuali discuteva di politica, spesso in opposizione al governo mediceo, esaltando le virtù repubblicane dell'antica Roma.
- Sebbene condividesse le idee del cenacolo, Machiavelli cercò il favore dei Medici, dedicando "Il Principe" a Lorenzo de' Medici e ottenendo una pensione come storico ufficiale.
- L'ambiguità di Machiavelli potrebbe essere spiegata dalla sua concezione di sé come tecnico della politica, al di sopra delle parti, più che come politico tradizionale, un ruolo comune per gli intellettuali dell'epoca.
Indice
Il ritorno dei Medici e l'epurazione
Nel 1512, i Medici, con l’aiuto della Lega Santa e del Papa, un Medici, riprendono il potere ed iniziano ad allontanare dalla vita politica fiorentina coloro che erano stati legati al governo precedente. Dell’epurazione è vittima anche Machiavelli, poiché aveva ricoperto l’incarico di segretari per ben 134 anni durante il governo d Pier Soderini; accusato di cospirazione contro i Medici (una punta di verità forse esisteva), viene imprigionato e subisce la tortura.
Machiavelli a San Casciano
Rimesso in libertà, si stabilisce, in solitudine, nella tenuta dell’Albergaccio, a San Casciano, non lontano da Firenze. Le condizione di vita che egli deve sopportare in questo periodo sono descritte nella lettera a Francesco Vettori.
L'attività intellettuale e i contatti esterni
Machiavelli trova un rimedio alla situazione conflittuale che egli prova fra consapevolezza del torto subito e coscienza del proprio valore nell’attività intellettuale, cioè sulla riflessione di quei problemi che durante il suo incarico di segretario durante la Repubblica erano all’ordine del giorno e a questo aggiunge lo studio dei testi antichi per trarne le opportune lezioni di vita. Tuttavia non si deve credere che a San Casciano egli si dedichi soltanto ad una solitaria meditazione storico-politica. Infatti, continua a mantenere i contatti con l’esterno: oltre a mantenere relazioni con l’amico Francesco Vettori, ambasciatore dei Medici presso la corte papale e con Francesco Guicciardini, dal 1516, egli frequenta con un gruppo di giovani intellettuali fiorentini, soliti incontrarsi negli Orti Oricellai, cioè nei giardini di Palazzo Rucellai. Nelle loro riunioni, essi elaboravano un’opposizione culturale e politica al governo mediceo: prendendo come esempio la storia antica, sostenevano la necessità di un governo largamente democratico e soprattutto mostravano entusiasmo per le virtù repubblicane dell’antica Roma.
Il rapporto ambiguo con i Medici
Nei Discorsi sono presenti molte posizioni del dibattito di questo cenacolo. Nonostante questo, negli stessi anni, Machiavelli continua cercare il favore dei Medici. Infatti, Il Principe è dedicato a Lorenzo, nipote di Lorenzo il Magnifico e nella lettera a Francesco Vettori, chiede all’amico di farsi intermediario presso Papa Leone X (= Giovanni de’ Medici) affinché gli proponga un incarico. Nel 1520, Machiavelli ottiene dai Medici una pensione come storico ufficiale e da questo privilegio nascono le Istorie Fiorentine. Pertanto, il rapporto con i Medici sembra ambiguo a tal punto che alcuni critici hanno parlato di “asservimento cortigiano.” Bisogna però anche ricordare che a quel tempo l’intellettuale aveva sempre bisogno di un appoggio economico da parte del signore o della curia papale, se voleva vivere dignitosamente. Comunque è indiscussa l’ambiguità di un Machiavelli che frequenta gli Orti Oricellai, condividendone i temi del dibattito e contemporaneamente ricerca il favore della nobile casata fiorentina. Occorre aggiungere che nella congiura del 1522 per uccidere Giulio de’ Medici non erano estranei i giovani degli Orti Oricellai che condividevano il pensiero di Machiavelli. Uno di loro, Jacopo Nardi, scrive che nel cenacolo Machiavelli era tenuto in grande considerazione e le loro azioni si ispiravano al pensiero dello scrittore.
Forse un comportamento così ambiguo può essere spiegato con l’usanza a quel tempo, dei governanti che erano soliti circondarsi da funzionari con il ruolo di tecnici dell’amministrazione e della politica, più che da politici, nel senso stretto del termine. Questi ultimi si sentivano pertanto a servizio non tanto del partito o della signoria dominante, ma dello Stato. Ciò è dimostrato dal fatto che essi mantenevano il proprio incarico di tecnico anche in presenza di un cambiamento politico. Per tal motivo, si può dire che Machiavelli si considerasse un tecnico della politica, al di sopra delle parti, come sarà più tardi anche Francesco Guicciardini.
L'emarginazione finale di Machiavelli
Comunque, malgrado il ritorno della Repubblica nel 1527, Machiavelli resterà sempre un emarginato. Al nuovo regime chiese di essere reintegrato nell’incarico di segretario, ma la richiesta non fu accolta a causa dei precedenti rapporti con i Medici e lo scrittore morì qualche mese dopo, lasciando la famiglia in condizioni economiche difficili.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del ritorno dei Medici per Machiavelli?
- Come trascorse Machiavelli il suo tempo a San Casciano?
- In che modo Machiavelli cercò di mantenere un rapporto con i Medici?
- Qual era la natura del rapporto di Machiavelli con il cenacolo degli Orti Oricellai?
- Perché Machiavelli rimase emarginato anche dopo il ritorno della Repubblica nel 1527?
Machiavelli fu allontanato dalla vita politica fiorentina, imprigionato e torturato, accusato di cospirazione contro i Medici.
A San Casciano, Machiavelli si dedicò all'attività intellettuale, studiando testi antichi e mantenendo contatti con intellettuali fiorentini e amici come Francesco Vettori.
Machiavelli cercò il favore dei Medici dedicando "Il Principe" a Lorenzo de' Medici e chiedendo a Vettori di intercedere per un incarico presso Papa Leone X.
Machiavelli partecipava alle discussioni del cenacolo, condividendo idee di opposizione culturale e politica al governo mediceo, pur cercando il favore dei Medici.
Machiavelli rimase emarginato a causa dei suoi precedenti rapporti con i Medici, e la sua richiesta di reintegro come segretario non fu accolta.