Concetti Chiave
- Il capolavoro di Machiavelli è un trattato di scienza-politica diviso in ventisei capitoli, dedicato a Giuliano e Lorenzo dei Medici.
- Machiavelli distingue due forme di regime politico: la Repubblica e il Principato, suddiviso in ereditari, misti, nuovi ed ecclesiastici.
- La terza parte del libro elenca le qualità necessarie per un principe, come il preferire essere temuto piuttosto che amato.
- Il messaggio pedagogico del trattato è la redenzione politica e civile dell'Italia.
- Nei capitoli finali, Machiavelli esplora il ruolo della fortuna e del libero arbitrio nel destino umano.
Rappresenta il capolavoro di Machiavelli.
Indice
Struttura e dedicazione dell'opera
E' un trattato di scienza-politica diviso in ventisei capitoli.. L'autore lo scrisse spinto da intenti encomiastici, dedicandolo prima a Giuliano e poi a Lorenzo dei Medici, nella speranza di ottenere incarichi politici.
Tipologie di Principato
All'inizio dell'opera il poeta indica due possibili forme di regime politico: la Repubblica e il Principato. Il Principato si divide in quattro tipi: ereditari, misti, nuovi ed ecclesiastici.
I capitoli seguenti sono dedicati alle milizie.
Qualità essenziali di un principe
Nella terza parte del libro, Machiavelli elenca la qualità che un principe deve avere per mantenere lo Stato: è preferibile farsi temere che farsi amare; il principe deve fare buon uso della pietà; non si deve preoccupare di essere accusato di crudeltà, se questa è necessaria a tenere uniti i suoi sudditi; deve preoccuparsi di mantenere la parola data; deve saper fingere, qualora questo giovi nell'interesse dello Stato, non esitando ad andare contro fede e morale; deve procurarsi la simpatia del popolo, non deve dimostrarlo all'uso delle armi per essere difeso all'occorrenza; non deve preoccuparsi di spendere il denaro altrui, ma deve essere parsimonioso quando spende il suo denaro; deve proteggere le arti.
Messaggio pedagogico e fortuna
Il messaggio pedagogico che lui vuole trasmettere è la redenzione politica e civile dell'Italia. Negli ultimi due capitoli, il poeta si sofferma sul discorso della fortuna e su come essa influisce sulle vicende umane, la fortuna non è più una divinità cieca ma è responsabile solo per metà del destino degli uomini, l'altra metà è affidata al libero arbitrio e quindi alla virtù degli uomini.