Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Machiavelli giustifica il comportamento non etico del Principe a causa della natura ingrata e malvagia dei sudditi, rendendo necessaria la simulazione e l'astuzia.
  • Il Principe deve adottare la dissimulazione come una "virtù" per sopravvivere politicamente, integrando la forza con l'astuzia, simboleggiata dalla volpe.
  • Il disprezzo di Machiavelli per le masse, viste come incapaci di percepire la realtà, giustifica l'uso delle apparenze come strumento politico efficace.
  • La distinzione tra la politica del leone e quella della volpe introduce una nuova dimensione nella gestione del potere, basata sulla manipolazione delle percezioni.
  • Attraverso esempi di figure storiche come papa Alessandro VI e Ferdinando il Cattolico, Machiavelli illustra l'efficacia della simulazione e dell'inganno nella pratica politica.

Indice

  1. Il Dilemma Morale del Principe
  2. La Simulazione come Virtù Necessaria
  3. Il Disprezzo per la Massa
  4. Esemplificazioni di Simulazione

Il Dilemma Morale del Principe

Questo capitolo rende esplicito e approfondisce alcuni argomenti già accennati in quelli precedenti.

Machiavelli, anche in questo brano, non può non negare l’esistenza di valori morali comunemente accettati, come afferma nell’incipit: “è laudabile in uno Principe mantenere la fede e vivere con integrità.” Ma, allora perché il Principe non deve seguire queste norme morali? Per hé i sudditi sono ingrati, volubili, cupidi di guadagno e un comportamento onesto verso di loro si trasformerebbe presto in un’arma a doppio taglio, perché il fondo della loro anima è malvagio.

Di conseguenza, il Principe è costretto a seguire un’altra strada che non è certamente lodevole, ma senz’altro più utile. Pertanto il comportamento del Principe si pone sotto il segno della necessità e non sotto il segno della libertà. Egli deve plasmare la natura umana che è malvagia e immodificabile. Essa condiziona il suo comportamento e lo costringe a fare delle scelte obbligate.

La Simulazione come Virtù Necessaria

Una di queste scelte è la simulazione che significa impegnarsi a tradire l’impegno preso, essere sleale, far in modo di apparire di possedere le caratteristiche ritenute positive dalla morale comune, dare un colore diverso al tradimento e all’infedeltà. L’introduzione di questa “virtù” fra i comportamenti necessari al Principe ne arricchisce la fisionomia umana e modifica l’orizzonte della lotta politica. Ciò significa che fino al capitolo precedente il comportamento del Principe si basava sulla forza e le milizie, non mercenarie, costituivano uno strumento indispensabile per raggiungere l’obiettivo. Fino ad ora la politica auspicata era quella del leone, ora invece, si arricchisce di un’altra dimensione: quella della dissimulazione e dell’astuzia, cioè quella della volpe.

Il Disprezzo per la Massa

Il discorso sulla dissimulazione ha poi un risvolto non trascurabile: essa è possibile e vivamente raccomandata dallo scrittore anche perché egli dimostra un profondo disprezzo nei confronti della massa dei sudditi e degli uomini in genere, incapaci come sono a cogliere la realtà delle cose, contenti delle apparenze, immaturi e privi di coscienza politica. Il giudizio contrario di pochi non vale niente quando la maggioranza ha buone argomentazioni, come la riuscita delle imprese, per provare le sue ragioni. Questo è il significato da attribuire alla frase “nel mondo non è se non vulgo.” Di fronte a una umanità di così basso livello, il Principe si innalza con un alone di grandiosità, seppure dal carattere torvo e minaccioso, perché è l’unico in grado di progettare e fare storia

Esemplificazioni di Simulazione

Alla fine del capitolo, Machiavelli, sottopone al lettore due esemplificazioni che, con un tono sarcastico, servono a comprovare la verità della sua tesi. Si tratta di due eccellenti simulatori: papa Alessandro VI e il re di Spagna Ferdinando il Cattolico. Essi avrebbero dovuto comportarsi da veri predicatori di pace e di fede, ma sotto questa etichetta si è nascosto ben altro. L’appellativo “il Cattolico” attribuito a Ferdinando suona come un’antifrasi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il dilemma morale affrontato dal Principe secondo Machiavelli?
  2. Il dilemma morale del Principe è se seguire i valori morali comunemente accettati o adottare un comportamento più utile ma meno lodevole, poiché i sudditi sono ingrati e volubili, costringendo il Principe a scelte obbligate.

  3. Perché la simulazione è considerata una virtù necessaria per il Principe?
  4. La simulazione è vista come una virtù necessaria perché permette al Principe di apparire virtuoso mentre tradisce e inganna, arricchendo la sua strategia politica con astuzia e dissimulazione, oltre alla forza.

  5. Come viene descritto il disprezzo di Machiavelli per la massa?
  6. Machiavelli mostra disprezzo per la massa, considerandola incapace di cogliere la realtà, immatura e priva di coscienza politica, mentre il Principe si distingue per la sua capacità di progettare e fare storia.

  7. Quali esempi di simulazione vengono forniti da Machiavelli?
  8. Machiavelli cita papa Alessandro VI e il re di Spagna Ferdinando il Cattolico come esempi di eccellenti simulatori, che sotto l'apparenza di predicatori di pace e fede nascondevano ben altro.

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