Concetti Chiave
- Machiavelli discute se un principe debba mantenere la parola data ai cittadini, una questione controversa al suo tempo.
- Utilizza la metafora della volpe e del leone per illustrare come un principe debba combinare astuzia e forza per governare efficacemente.
- Sostiene che, poiché gli uomini sono intrinsecamente sleali, un principe non è obbligato a essere leale con loro.
- Il principe deve mascherare la sua astuzia, diventando un abile simulatore e dissimulatore.
- Cita papa Alessandro VI come esempio di astuzia volpina, ponendolo provocatoriamente sullo stesso piano di un principe.
Indice
La lealtà del principe
Nel XVIII capitolo viene discussa la questione relativa all’opportunità o meno che un principe si comporti in maniera leale nei confronti dei cittadini che governa. in pratica, egli deve o no mantenere la parola data? Sia l’argomento trattato sia la conclusione a cui giunse il Machiavelli destarono un particolare scandalo all’epoca in cui fu scritto Il principe.
La metafora della volpe e del leone
Il ragionamento del Machiavelli si sviluppa sulla base della doppia metafora della volpe (la “golpe”) e del leone (il “lione”), le cui caratteristiche, l’astuzia e la forza, devono essere prese a modello dal principe. Quest’ultimo, solo facendo sfoggio di entrambe le qualità, sapientemente mescolate, può esercitare l’arte di governare, nella quale non sempre è tenuto a rispettare la parola data, soprattutto quando sono venute meno le ragioni che lo indussero a promettere.
L'astuzia del principe
Ecco pertanto la risposta al quesito precedente: poiché gli uomini, malvagi per natura, tendono a non comportarsi in maniera leale con il principe, Machiavelli non vede alcun motivo per cui questi lo debba fare con loro.
Tuttavia, è necessario che il principe sappia mascherare questa sua natura volpina ed essere “gran simulatore e dissimulatore”.
Esempio di astuzia volpina
Quale esempio di “astuzia” volpina riporta il Machiavelli? Il Machiavelli, dopo aver precisato che la storia a lui contemporanea fornisce molteplici esempi di slealtà dei prìncipi, ne cita uno in particolare, quello di papa Alessandro VI, il padre del Valentino. Del pontefice lo scrittore, sia in questo capitolo sia nel VII (quando tratta le imprese del Valentino), dà un giudizio tutto sommato positivo; se lo sceglie come esempio di astuzia volpina è solo per esprimere un’ulteriore provocazione. Machiavelli era consapevole che Il principe avrebbe suscitato polemiche e condanne da parte dei moralisti, ma, nonostante questo, arriva addirittura a porre il papa sullo stesso piano di un qualsiasi principe.
Del resto, nel periodo rinascimentale, i pontefici, essendo sovrani assoluti di un territorio relativamente ampio, si comportavano come tutti i prìncipi dell’epoca.
L'apparenza in politica
Machiavelli, nella parte conclusiva del XVIII capitolo, sostiene che in politica conta più come si appare che come si è.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Machiavelli sulla lealtà del principe verso i suoi cittadini?
- Qual è la metafora utilizzata da Machiavelli per descrivere le qualità ideali di un principe?
- Come Machiavelli giustifica l'uso dell'astuzia da parte del principe?
Machiavelli discute se un principe debba mantenere la parola data ai suoi cittadini, concludendo che non è sempre necessario, specialmente quando le ragioni originali per la promessa non esistono più.
Machiavelli utilizza la metafora della volpe e del leone per rappresentare l'astuzia e la forza, qualità che un principe deve combinare per governare efficacemente.
Machiavelli giustifica l'astuzia del principe affermando che, poiché gli uomini sono naturalmente malvagi e sleali, il principe non ha motivo di comportarsi lealmente con loro e deve essere un abile simulatore e dissimulatore.