Concetti Chiave
- Pirandello nasce nel 1867 ad Agrigento e descrive la sua vita come un "involontario soggiorno sulla terra", riflettendo la sua disarmonia con il mondo.
- Dopo studi a Roma e Bonn, rimane legato alla Sicilia, terra di contrasti tra tradizioni rigide e passioni, influenzando profondamente la sua visione.
- A causa di difficoltà economiche e problemi familiari, la scrittura diventa per Pirandello una necessità; pubblica "Il fu Mattia Pascal" nel 1904.
- Ottiene successo teatrale con opere innovative, culminando nel Premio Nobel nel 1934, che lo rende ambivalente tra compiacimento e imbarazzo.
- Il suo percorso politico è contraddittorio: dal radicalismo giovanile al fascismo, fino al progressivo distacco dal regime; muore nel 1936 a Roma.
Indice
Infanzia e Formazione di Pirandello
Pirandello nacque nel 1867 ad Agrigento da una famiglia agiata. Lo scrittore definì la sua vita un “involontario soggiorno sulla terra”, “un’enorme pupazzata” e scriveva per fuggire da sé stesso e dalla disperazione; è un uomo “fuori chiave”, in costante disarmonia con lui stesso e il mondo. Dopo i primi anni di infanzia e gioventù, Pirandello studia lettere a Roma e a Bonn dove si laurea; ma rimane molto legato alla sua Sicilia, una terra ancora feudale, immobile e chiusa, in cui l’apparire conta più dell’essere e le passioni si scontrano con la rigidità delle tradizioni.
Matrimonio e Difficoltà Economiche
In seguito, Pirandello si sposa con una ragazza siciliana benestante e si trasferisce a Roma. La famiglia cade in rovina dal punto di vista economico e la moglie si ammala e manifesta disturbi psichici, al punto che Pirandello sarà costretto a mandarla in manicomio.
Successo Letterario e Teatrale
Pirandello ora scrive non più come attività disinteressata ma per necessità economiche: pubblica nel 1904 il romanzo “Il fu Mattia Pascal” e dal 1909 pubblica delle novelle sul “Corriere della sera”. Il suo umore peggiore negli anni della guerra (si sente solo e angosciato), anche perché lo stato della moglie si aggrava, muore l’amata madre e il figlio Stefano, partito volontario, viene
imprigionato in Germania.
Intanto ottiene molto successo nel teatro, soprattutto per il carattere nuovo e sconvolgente delle sue opere. Comincia a girovagare per il mondo e portare in scena i suoi lavori. Nel 1926 pubblica “Uno, nessuno e centomila”. Nel 1934 riceve il premio Nobel: da una parte si compiace del suo successo (e anche delle critiche, che cerca), dall’altra ne è imbarazzato e infastidito.
Contraddizioni Politiche e Morte
Dal punto di vista politico avrà sempre un atteggiamento contraddittorio: intanto è convinto che i problemi dell’uomo non possono essere risolti con cambiamenti sociali e politici; prima aderisce al radicalismo giovanile (contro il tradimento degli ideali risorgimentali), poi al fascismo, infine si distacca sempre di più dal regime. Morirà a Roma nel 1936 per polmonite.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi anni di vita e formazione di Pirandello?
- Come ha influenzato la vita personale di Pirandello la sua carriera letteraria?
- Quali erano le posizioni politiche di Pirandello e come sono cambiate nel tempo?
Pirandello nacque nel 1867 ad Agrigento in una famiglia agiata. Studiò lettere a Roma e Bonn, mantenendo un forte legame con la Sicilia, una terra che influenzò profondamente la sua visione del mondo.
Le difficoltà economiche e la malattia della moglie spinsero Pirandello a scrivere per necessità economiche, portandolo al successo con opere come "Il fu Mattia Pascal" e ottenendo riconoscimenti come il premio Nobel nel 1934.
Pirandello ebbe un atteggiamento politico contraddittorio, inizialmente aderendo al radicalismo giovanile e successivamente al fascismo, per poi distaccarsi progressivamente dal regime, convinto che i problemi umani non potessero essere risolti con cambiamenti sociali e politici.