Concetti Chiave
- L'opera esplora il relativismo gnoseologico, evidenziando la frammentazione dell'identità umana attraverso il concetto di essere "uno", "nessuno" e "centomila".
- Il protagonista, Vitangelo Moscarda, inizia a riflettere sulla sua identità dopo che la moglie nota un difetto nel suo aspetto fisico.
- La scoperta che non è mai stato ciò che credeva di essere porta Moscarda a una crisi esistenziale e alla disgregazione della sua personalità.
- Alla fine del romanzo, Moscarda abbraccia l'idea di vivere il presente, rifiutando le identità imposte dagli altri e scegliendo di esistere come una pietra.
- L'opera affronta temi profondi come l'autopercezione e l'imposizione delle identità da parte della società, proponendo un'esistenza libera dai giudizi altrui.
Il Relativismo Gnoseologico
In quest’opera è presente il relativismo gnoseologico in senso verticale. Il disagio dell’uomo non deriva esclusivamente dall’urto con la società ma anche dal suo rapporto con se stesso, poiché l’uomo è «uno» perché è colui che di volta in volta egli crede di essere; è «nessuno» perché, dato il continuo mutare, è incapace di fissarsi in una forma ben definita; è «centomila» perché non si riconosce né in quello che è né in quello che gli altri dicono che sia: si giunge così alla disgregazione della persona umana, tema di fondo di questo romanzo.
La Crisi di Identità di Vitangelo
Il protagonista dell’opera è Vitangelo Moscarda. Un giorno, sua moglie osserva che il suo naso è storto e pende verso destra. Da questa riflessione casuale ha origine la sua meditazione sulla vita: il protagonista si chiede se sia «uno», cioè come crede di essere, o «centomila», cioè come le altre persone lo vedono, domanda che determina lo sfaldamento della personalità, poiché per trent’anni il protagonista non è stato, per gli altri, chi credeva di essere.
La Conclusione Filosofica
Nella parte conclusiva dell’opera, il protagonista giunge alla conclusione che bisogna vivere la vita attimo per attimo, rinascendo continuamente in modo diverso: egli rifiuta dunque le centomila forme che gli altri arbitrariamente gli impongono e preferisce piuttosto vivere come una pietra, annullandosi per non essere tormentato dal tarlo roditore del pensiero.