Concetti Chiave
- Il racconto esplora come un piccolo evento, il fischio di un treno, sconvolge la vita monotona di Belluca, portandolo a ribellarsi alla sua esistenza oppressiva e riscoprire il significato della vita.
- Pirandello utilizza l'umorismo per ribaltare le convenzioni sociali, mostrando come la "follia" di Belluca sia in realtà un momento di risveglio e consapevolezza della sua alienante quotidianità.
- La novella evidenzia la superficialità dei giudizi sociali, con i colleghi di Belluca che etichettano la sua trasformazione come pazzia, ignorando la sua ricerca di libertà interiore.
- La ribellione di Belluca è temporanea e confinata all'immaginazione, un mezzo per evadere dalla realtà opprimente che, purtroppo, non può realmente cambiare.
- Le scelte stilistiche creano suspense e mistero, con una narrazione che si sviluppa attraverso punti di vista esterni fino alla rivelazione finale del protagonista stesso.
Indice
Il Risveglio di Belluca
Come spesso accade in Pirandello, un evento apparentemente insignificante sconvolge la routine di una vita normale, quella dell’impiegato Belluca, ragioniere in un ufficio contabile e dedito alla famiglia fino al sacrificio di ogni libertà personale. In questo caso, il fischio di un treno udito in una notte insonne, come in altri casi un ricordo, un incontro inaspettato, un’immagine, segna l’inizio del suo risveglio (Pareva che gli orecchi tutt’a un tratto gli si fossero sturati e percepissero per la prima volta voci, suoni non avvertiti mai, rr. 52-53). Dopo questa illuminazione improvvisa, nulla può più essere come prima: Belluca, rinato a nuova vita, si ribella per la prima volta alle angherie del suo capoufficio, alzando lo sguardo sulla triste realtà in cui è intrappolato da anni (ora non più, ora ch’egli aveva sentito fischiare il treno, non poteva più, non voleva più esser trattato a quel modo, rr. 78-79).
Il Meccanismo Umoristico
L’episodio è il motore della novella e rientra nel procedimento umoristico tipico di Pirandello, che trova il serio nel ridicolo, il grande nel piccolo, ribaltando così le consuete visioni della realtà. Il fischio del treno, che inizialmente appare come un elemento comico legato a una presunta follia, si rivela invece un momento catartico e liberatorio, attraverso cui il protagonista scopre l’insensatezza del mondo e si proietta in una dimensione salvifica grazie all’immaginazione. Il meccanismo umoristico si sviluppa soprattutto nel gioco dei punti di vista. La rivolta improvvisa di Belluca e il suo farneticare sono visti come segni di pazzia da chi osserva la scena in modo superficiale e convenzionale. I colleghi d’ufficio, con commenti sbrigativi, bollano il suo comportamento come folle (Farneticava. Principio di febbre cerebrale, avevano detto i medici, r. 1). Perché un uomo sempre mansueto, sottomesso, metodico e paziente (r. 28) avrebbe dovuto cambiare così all’improvviso?
La Follia Apparente
Chi nota solo l’apparente follia di Belluca, paragonandola alla sua precedente “normalità”, scambia il suo risveglio per un crollo mentale. Nella prima parte della novella, il lettore è portato a ridere della sua improvvisa pazzia, presentata in modo volutamente comico dall’autore. Ma nella seconda parte, quando la vicenda viene filtrata da una prospettiva più profonda, il riso lascia spazio alla pietà e alla compassione. In realtà, è proprio la trasformazione di Belluca e la reazione dei suoi colleghi a rivelare quanto la società sia alienante. Lui è l’unico ad aver fermato, anche solo per un istante, i meccanismi soffocanti della modernità, riscoprendo il senso autentico dell’esistenza. Chi lo giudica in modo grossolano rimane invece intrappolato in una vita monotona e ripetitiva, in una famiglia opprimente, in un ruolo sociale da cui non è bene allontanarsi.
La Ribellione Temporanea
La ribellione di Belluca, però, è solo momentanea. La sua follia è apparente e temporanea: non è altro che un rifugio nell’immaginazione, che gli permette di prendere coscienza della vuota insignificanza della realtà. Risvegliandosi, si accorge che il mondo esiste ancora (Signori, Belluca, s’era dimenticato da tanti e tanti anni - ma proprio dimenticato - che il mondo esisteva, rr. 149-150) e comprende la falsità delle convenzioni sociali, che nascondono la vera natura delle cose come una cortina fumogena. Ma non può realmente cambiare la sua vita: resta chiuso tra le mura grigie dell’ufficio e della stanza affollata in cui vive con la famiglia. La sua fuga è solo mentale, l’unica via che gli è concessa per sfuggire alla miseria del presente. Eppure, tanto basta per non impazzire davvero (poteva in qualche modo consolarsi!, rr. 184-185).
L'Evento Centrale
L’evento centrale della novella, il fischio del treno e le sue conseguenze, resta nascosto per gran parte del racconto. Il fatto emerge solo attraverso i commenti allarmati di personaggi anonimi, creando un effetto di confusione simile a quello di una scena teatrale concitata. Non c’è una voce narrante chiara e l’ambiguità dell’episodio contribuisce a renderlo più misterioso: che cosa sarà mai successo a Belluca? La suspense cresce fino a quando la banalità dell’evento esplode nel racconto in modo sproporzionato rispetto alle aspettative del lettore. Si tratta solo del fischio di un treno? Allora Belluca è davvero impazzito?
La Rivelazione Finale
Solo quando il narratore-testimone interviene per chiarire la situazione, la nebbia inizia a diradarsi. Conoscendo la miseria della vita di Belluca, il narratore capisce che i segni della sua presunta follia hanno una spiegazione perfettamente logica (Bisogna condurre la spiegazione là, riattaccandola a quelle condizioni di vita impossibili, ed essa apparirà allora semplice e chiara, rr. 110-111). Attraverso il suo punto di vista, anche il lettore è guidato a riflettere sull’esperienza del protagonista, sul fenomeno che ha stravolto la sua quotidianità e sulle cause profonde che lo hanno provocato.
Come in un gioco di scatole cinesi, la focalizzazione si stringe sempre di più fino a quando la parola passa direttamente a Belluca. Solo nell’ultima parte del racconto il protagonista racconta la sua esperienza in prima persona, chiarendo ogni dubbio. L’effetto-rivelazione viene così costruito attraverso un progressivo restringimento della prospettiva, che parte dai commenti esterni dei colleghi e culmina nell’autopresentazione del protagonista.
Domande da interrogazione
- Qual è l'evento che sconvolge la vita di Belluca?
- Come viene utilizzato il meccanismo umoristico nella novella?
- In che modo la follia di Belluca è percepita dai suoi colleghi?
- Perché la ribellione di Belluca è solo temporanea?
- Come viene svelata la verità sull'evento centrale della novella?
L'evento che sconvolge la vita di Belluca è il fischio di un treno udito durante una notte insonne, che segna l'inizio del suo risveglio e della sua ribellione contro la routine opprimente.
Il meccanismo umoristico viene utilizzato ribaltando le visioni consuete della realtà, trovando il serio nel ridicolo e il grande nel piccolo, come nel caso del fischio del treno che appare comico ma si rivela catartico.
I colleghi di Belluca percepiscono la sua follia come un crollo mentale, giudicandola in modo superficiale e convenzionale, senza comprendere la profondità del suo risveglio.
La ribellione di Belluca è temporanea perché è un rifugio nell'immaginazione che gli permette di prendere coscienza della realtà, ma non può realmente cambiare la sua vita, restando intrappolato nella sua esistenza monotona.
La verità sull'evento centrale viene svelata attraverso l'intervento del narratore-testimone, che chiarisce la situazione e guida il lettore a comprendere le cause profonde della presunta follia di Belluca.