Concetti Chiave
- "Il fu Mattia Pascal" esplora la fuga dalla realtà di Mattia Pascal, che dopo essere dichiarato morto, assume una nuova identità per cercare una vita diversa e più felice.
- La "Teoria della lanterna" di Pirandello descrive come le persone seguano principi sociali fissi che le guidano, anche quando questi sono errati.
- "Uno, nessuno, centomila" racconta di Moscarda che, ossessionato dalla percezione altrui, scopre di essere percepito in modi molteplici e nessuno di questi rappresenta la sua vera identità.
- Nel teatro, Pirandello vuole dimostrare che la realtà non è mai come appare, sfidando le percezioni superficiali.
- "Il treno ha fischiato" narra di Belluca, un contabile oppresso dalla sua vita, che trova la libertà mentale immaginando di viaggiare dopo aver sentito il fischio di un treno.
Indice
Il Maledetto Copernico
Nell'introduzione troviamo il Maledetto Copernico, ovvero il protagonista Mattia Pascal sostiene che tutta la società vive così per colpa di Copernico (teoria copernicana→ terra gira intorno al sole, quindi sole al centro dell'universo). Copernico smentisce la teoria di Tolomeo il quale metteva l’uomo al centro dell’universo, quindi secondo Mattia Pascal questa teoria mette l'uomo piccolo e insignificante che deve sempre apparire in modo diverso. Questa riflessione dell'introduzione è presentata in un dialogo tra Mattia Pascal che è un bibliotecario e il suo collega.
La Fuga di Mattia Pascal
Il testo racconta di Mattia Pascal che lavora in una biblioteca malmessa, non curata, insignificante, inoltre non gli piaceva neanche leggere. Quindi finge di essere interessato ai libri, indossa la maschera da bibliotecario. Egli era sposato con Romilda ma avevano un matrimonio triste, privo d’amore e inoltre vivono con la suocera la quale lo tratta male e lo insulta. Allora egli decide di scappare perché ha una vita infelice e va a Montecarlo dove in un casinò vince una grossa somma di denaro. Nel frattempo legge sul giornale che hanno trovato Mattia Pascal morto, quindi nel suo paese risulta deceduto. Mattia Pascal prende la palla al balzo, cambia nome in Adriano Meis e vive un’altra vita. Si innamora di Adriana, figlia del proprietario della locanda dove vive. I due si innamorano e vogliono sposarsi, ma non possono perché non esiste realmente Adriano Mei. Quindi decide di ritornare a casa, dove la moglie si è risposata ed ha avuto un’altra figlia quindi non lo riconosce più e il posto da bibliotecario è stato assegnato ad un’altra persona. Quindi si ritrova senza una vita, senza un’identità. Quindi Mattia Pascal volendosi allontanare dalla sua realtà è morto lui e la persona che rappresentava.
Le Lanterne della Società
Sostiene che ci sono tante lanterne nella nostra vita e ognuna rappresenta un principio, come la fede, la cultura. Quando si uniscono formano una lanterna grande e noi (i lanternini) seguiamo queste lanterne grandi come se fossero delle linee guida. Quando queste lanterne si mutano i lanternini continuano a inseguire anche nell'errore, quindi noi non cambiamo mai la nostra strada perché seguiamo quello che ci dice la società che è un insieme di lanterne.
La Crisi di Moscarda
Racconta la storia di Moscarda che ha una moglie che un giorno gli fa notare che ha un naso che gli pende leggermente più a destra, quindi si chiede cosa pensano le altre persone. Quindi inizia ad interrogare le persone per strada e chiedergli come lo vedono. La moglie gli dà del pazzo. Conosce Anna Rosa un’amica della moglie che svela a Moscarda che dei suoi parenti vogliono farlo interdire perché era arrivato addirittura a pagare le persone per sapere il loro pensiero riguardo lui. Moscarda fa costruire un ospizio dove si rinchiude perché lui è nessuno.
Il Treno Fischiante di Belluca
Scrive in prima persona per raccontare la storia come se fosse lui il protagonista e si fa delle domande rivolte verso il lettore. Uno, nessuno, centomila→ uno cioè Moscarda è nessuno perché è visto in 100mila modi diversi e nessuno di questi rappresenta come si vede lui.
Nel teatro vuole rappresentare che in realtà niente è come appare ai nostri occhi.
La Follia di Belluca
è inserita nella raccolta “novella per un anno”. il tema principale di questa novella è la follia. Racconta la storia del protagonista, Belluca che è un impiegato contabile molto preciso e premuroso (sempre puntuale, responsabile, rispetta i compiti…) a causa di questo viene preso di mira dai colleghi e dal capo ufficio perché è troppo buono. Un giorno ha sentito il “treno fischiare" e immagina di andare via, dunque inizia ad arrivare in ritardo e non vuole fare niente, finché arriva ad insultare il suo capoufficio. Essendo molto preciso e responsabile, lo portano in manicomio. In manicomio arrivò un altro narratore che iniziò a raccontare che il protagonista, è andato in manicomio, ma viveva a casa con la madre, la suocera e la sorella della suocera tutte non vedenti e aveva due figlie entrambe vedove e avevano 7 nipoti da mantenere e le 3 donne pretendono ogni cosa da lui…
Quando l’hanno portato via dal lavoro per andare in manicomio, diceva il “treno ha fischiato, dobbiamo partire”, ecco perché il titolo. Dopo viene dimesso dal manicomio e ritorna a casa, nella sua vita monotona ma qualche volta sentirà il treno fischiare per vagare nella sua mente.
Dunque ci sono 3 narratori:
capo ufficio e colleghi che raccontano che era premuroso e poi è impazzito
vicino di casa che racconta della sua vita disastrosa a casa
il protagonista→ dunque lui racconta di se stesso che ritorna a casa nella sua vita monotona, ma certe volte sentiva “fischiare il treno” e iniziava a viaggiare nella sua mente.
Non c’è un’introduzione, ma inizia a narrare il pezzo clou (dicendo che è impazzito…) solo dopo ritorna indietro che ci racconta bene il tutto.
Fa parte della raccolta uno, nessuno e centomila.
La Percezione di Moscarda
Il protagonista è Moscarda, sanissimo di mente, e un giorno la moglie gli dice che aveva il naso storto, allora lui inizia a specchiarsi perché pensava che se la moglie pensava che aveva il naso storto chissà cosa pensavano gli altri allora iniziò a specchiarsi ad occhi chiusi perché non sa se vedrà sé stesso o qualcun altro. (v.9)
Pirandello nei suoi testi fa spesso domande retoriche (non ha una vera risposta o è scontata) e si riferisce sia a se stesso che ai lettori (v.12-15)
Si guarda allo specchio e continua a chiedersi chi sta guardando nello specchio (lui o qualcun altro→ quello che pensavano gli altri)
Per vedere quello che vedono gli altri sarebbe dovuto uscire dal suo stesso corpo e vedersi al di fuori, ma lui non può e quando riapre gli occhi afferma che è lui. (v.31-33)
(v.51) Utilizza "nessuno": riprende il titolo
si guarda allo specchio e sorride, ma si dà dell'imbecille perché sorride e quindi si chiede veramente se è lui perché lui non voleva sorridere, in realtà era veramente lui perché poi dice “moscarda…” (quindi lui).
(v.61-84) Dopo lui parla di se stesso allo specchio, come se non fosse lui, quindi estranea un po'della persona che si vede.
(v.86-88)Lui inizia a riflettere che gli altri lo vedono diverso, in base al contesto sociale (dove lo incontrano), all’umore del giorno…
(v.106-110)Fa una descrizione di se stesso come se fosse un altro, questo perché crede che quello allo specchio è un’altra persona.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale de "Il treno ha fischiato"?
- Chi è il protagonista di "Uno, nessuno, centomila"?
- Cosa rappresenta la teoria della lanterna?
- Cosa succede a Mattia Pascal dopo aver vinto una grossa somma di denaro a Montecarlo?
- Qual è il ruolo di Copernico nella riflessione di Mattia Pascal?
Il tema principale de "Il treno ha fischiato" è la follia.
Il protagonista di "Uno, nessuno, centomila" è Moscarda.
La teoria della lanterna sostiene che ci sono tante lanterne nella nostra vita e ognuna rappresenta un principio, come la fede o la cultura.
Dopo aver vinto una grossa somma di denaro a Montecarlo, Mattia Pascal legge sul giornale che hanno trovato Mattia Pascal morto, quindi decide di cambiare nome e vivere un'altra vita.
Secondo Mattia Pascal, Copernico smentisce la teoria di Tolomeo e mette l'uomo piccolo e insignificante che deve sempre apparire in modo diverso.