Concetti Chiave
- La "lanterninosofia" di Anselmo Paleari rappresenta la consapevolezza individuale con la metafora del lanternino, simbolo dell'io che proietta una luce soggettiva sul mondo.
- La filosofia di Pirandello suggerisce che l'identità individuale e le sue percezioni sono illusioni temporanee, con la morte che dissolve l'illusione del lanternino.
- I "lanternoni" rappresentano le grandi ideologie storiche e valori morali collettivi che orientano gli individui, ma che, quando si spengono, lasciano gli uomini disorientati.
- Pirandello evidenzia la crisi dell'epoca moderna, priva di un riferimento collettivo, dove le persone cercano disperatamente una luce guida nella fede o nella scienza.
- L'uso del termine "lanterninosofia" e il tono umoristico riflettono la riflessione complessa e amara sulla condizione umana nella società e nei sistemi di valori.
Tutta la speciosissima (r. 7) concezione filosofica esposta da Anselmo Paleari (nella voce del quale non è difficile sentire quella dello stesso autore) è costruita intorno a una metafora visiva semplicissima, quella di un lanternino che rappresenta l'io individuale. Mentre le piante, gli animali e gli altri elementi della natura vivono senza consapevolezza (vive e non si sente, r. 16), l'essere umano, unico tra i viventi, è condannato a "sentirsi vivere": E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso (rr. 22-23). A differenza dell'albero che vive nel buio, cioè all'oscuro di ogni consapevolezza della propria condizione, l'essere umano osserva il mondo attraverso i vetrini colorati di questa lanterna, proiettando intorno a sé un cerchio di luce limitato e dai contorni sfumati. Come un fascio di luce che investe un personaggio sul palcoscenico, il lanternino circoscrive una ristretta zona d'azione entro la quale vivere e pensare.
Indice
Illusione e Realtà
L'uomo dimentica, tuttavia, che il cerchio della sua esistenza individuale in realtà non esiste: esso non è un dato oggettivo, ma una proiezione soggettiva dei propri ideali, delle fantasie e dei desideri custoditi in quella lanterna colorata; in altre parole, è frutto di un relativismo "metafisico", che riguarda la stessa condizione ontologica dell'essere umano. Di conseguenza, anche l'ombra che dilaga al di la del cerchio di luce è un'illusione fittizia, che esiste soltanto fino a quando teniamo acceso il nostro lanternino. lo e non-io, luce e ombra, sono forme passeggere della vita universale ed eterna, che la nostra identità individuale cerca di fissare in forme stabili e definite. In quest'ottica, il timore della morte non ha senso, perché essa non fa altro che spegnere l'illusione di questo maledetto lumicino piagnucoloso (rr. 104-105), dissolvendo in un istante il sentimento d'esilio che ci angoscia (r. 99). Se la luce del lanternino ci esclude dalla vita universale, la morte, paradossalmente, ci riconcilia con essa.
Lanternoni e Valori Collettivi
Se è vero che ciascuno di noi proietta intorno a sé una luce di un colore particolare (ed ecco, accanto al relativismo di cui si è già detto, anche un relativismo della morale e del pensiero), in ogni epoca certe tonalità prevalgono sulle altre. Anselmo Paleari le chiama lanternoni (r. 42), e si riferisce alle grandi astrazioni del pensiero e della morale (Verità, Virtù, Bellezza, Onore, e che so io..., rr. 42-43), alle grandi ideologie e ai sistemi di valori che dominano in un certo periodo storico. Ne cita due in particolare, quello di colore rosso della vitalistica virtù pagana e quello violetto, color deprimente (r. 44) della fede cristiana.
Disorientamento Moderno
La luce collettiva dei lanternoni assicura agli individui un orizzonte di riferimento, un insieme di valori codificati cui fare affidamento; ma quando essa si spegne, le piccole luci colorate dei singoli uomini brulicano caotiche nello scompiglio generale (chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via, rr. 50-51). Noi dice Paleari viviamo proprio in una di queste epoche di angosciante disorientamento, privi di un lanternone collettivo cui guardare: l'uomo moderno si aggira spaesato nell'oscurità.
La Verità di Pirandello
Qualcuno si rivolge alla fede, qualcun altro alla scienza, tutti sbagliando si affannano a cercare una luce che dissipi le tenebre, non riconoscendo una verità fondamentale, ossia che tutto questo mistero non esiste fuori di noi (rr. 89-90). Pirandello espone la sua visione del mondo e tocca i punti più profondi della sua concezione dell'esistenza con il tono in apparenza leggero dell'intrattenimento («Dorme, signor Meis?».
«Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino», rr. 31-33). La stessa scelta di chiamare lanterninosofia (r. 8) una teoria filosofica ha lo scopo di lasciare il lettore perplesso: il termine ironico e quasi buffo fa intendere che si tratti di uno scherzo, del vaneggiamento di un folle in cerca di un contatto con l'aldilà (tutto il discorso di Anselmo Paleari è, in prima istanza, rivolto a trovare un saldo ancoraggio ai suoi esperimenti spiritici). In realtà, l'obiettivo dell'autore riflettere sulla condizione dell'essere umano nell'universo e sui rapporti tra individui e sistemi di valori è tutt'altro che banale, ma è ottenuto ancora una volta con un procedimento umoristico, che all'iniziale comicità (l'«avvertimento del contrario»: una filosofia seria non dovrebbe avere un nome ridicolo) fa subentrare il «sentimento del contrario», una riflessione meditata e amara.
Domande da interrogazione
- Qual è la metafora centrale utilizzata da Anselmo Paleari per descrivere la consapevolezza umana?
- Come viene descritto il relativismo nella concezione filosofica di Anselmo Paleari?
- Cosa rappresentano i "lanternoni" nella filosofia di Paleari?
- Qual è la condizione dell'uomo moderno secondo Paleari?
- Qual è l'obiettivo di Pirandello nel presentare la "lanterninosofia"?
La metafora centrale è quella del "lanternino", che rappresenta l'io individuale e la consapevolezza umana, in contrasto con la mancanza di consapevolezza degli altri elementi della natura.
Il relativismo è descritto come una proiezione soggettiva dei propri ideali e desideri, che crea un cerchio di esistenza individuale illusorio, influenzato dai colori della lanterna personale.
I "lanternoni" rappresentano le grandi astrazioni del pensiero e della morale, come Verità e Virtù, che dominano in un certo periodo storico e forniscono un orizzonte di riferimento collettivo.
L'uomo moderno vive in un'epoca di disorientamento, privo di un lanternone collettivo, e si aggira spaesato nell'oscurità, cercando invano una luce che dissipi le tenebre.
L'obiettivo di Pirandello è riflettere sulla condizione dell'essere umano e sui rapporti tra individui e sistemi di valori, utilizzando un procedimento umoristico che invita a una riflessione meditata e amara.