Concetti Chiave
- Belluca, il protagonista, vive una vita opprimente tra lavoro e famiglia, dovendo mantenere numerosi parenti con un salario scarso.
- Un fischio di treno rappresenta per Belluca un'epifania, rivelando l'assurdità della sua esistenza e portandolo a una nuova consapevolezza.
- Pirandello utilizza la metafora della vita come teatro, in cui le persone indossano maschere da cui non possono liberarsi facilmente.
- Solo alcune persone, considerate "alienate", riescono a percepire l'artificio della vita, affrontando però critiche e pregiudizi.
- Verga, in contrasto, vede la società dominata dalla legge del più forte, dove la sopravvivenza prevale sulla moralità.
La vita di Belluca
Questa novella pirandelliana vede il contabile preciso e abitudinario Belluca, risulta vittima di attacchi sia nel contesto lavorativo che familiare, nel primo caso viene spesso infatti provocato dai colleghi meschini con l’intenzione di ricevere qualche reazione violenta. In famiglia invece deve provvedere con il suo misero stipendio per la moglie, la suocera, la zia della moglie, due figlie e sette nipoti, un giorno però, all’udire dello stridio di un treno sembra svegliarsi.
L'epifania del treno
Il fischio del treno ha acquistato una funzione di epifania in quanto rappresenta chiaramente il momento della rivelazione della verità, in cui il protagonista Belluca comprende l’assurdità della sua esistenza, diventata insostenibile a livelli estremi.
La maschera della vita
Pirandello interpreta la vita come un’opera teatrale.
In cui ognuno è tenuto ad indossare una maschera a cui rimarrà inevitabilmente legato per sempre, solo alcuni uomini sono in grado di ricevere l’intuizione di questo artificio, i cosiddetti alienati, che tuttavia devono rispondere alle critiche e ai pregiudizi di tutte le altre persone che ancora vivono in questa farsa.
La visione di Verga
Giovanni Verga invece era convinto della malignità della società, in cui vigeva la legga darwiniana della sopravvivenza, la quale vedeva sempre la vittoria del più forte sul più debole, pronto a tutto pur di affermare la propria potenza apparentemente immortale.