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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Il fu Mattia Pascal" esplora l'impossibilità di vivere senza maschere, attraverso la storia di un protagonista che si nasconde dietro un'identità falsa.
  • Pirandello usa il contrasto tra eroi antichi pieni di certezze e l'uomo contemporaneo, rappresentato dall'incerto e dubbioso Mattia Pascal.
  • Mattia Pascal tenta di sfuggire alla sua vita insoddisfacente fingendo la propria morte e assumendo una nuova identità, ma scopre che vivere senza documenti è impossibile.
  • Il protagonista si rende conto che, senza una vera identità, è solo un'ombra e deve scegliere tra conformarsi alle maschere sociali o vivere nell'ombra.
  • Pirandello evidenzia il contrasto tra realtà e apparenza, sottolineando come la società imponga maschere che non riflettono la vera essenza individuale.

Pirandello, con il suo romanzo “Il fu Mattia Pascal”, ci fa riflettere sull’impossibilità di un’esistenza che prescinda dalle maschere, attraverso la figura del protagonista intrappolato in un nome falso.

Fin dalle prime righe l’autore ci presenta infatti un personaggio incerto, confuso e bizzarro, usando proprio queste caratteristiche per incuriosire il lettore; introducendo anche una voce narrante che afferma di non sapere più quale sia il suo vero nome e di essere morto già due volte.

Indice

  1. Confronto tra Oreste e Amleto
  2. La nuova identità di Mattia
  3. La condizione d'ombra di Adriano
  4. Ritorno e consapevolezza di Mattia

Confronto tra Oreste e Amleto

Come Pirandello scrive nel dodicesimo capitolo del romanzo: “Gli uomini non sono più eroi pieni di certezze come Oreste, ma contraddittori e dubbiosi come Amleto”. Ciò significa che l’uomo contemporaneo non può più assomigliare ad un eroe come Oreste, che era sostenuto da un saldo sistema di certezze nel compimento della sua vendetta nei confronti degli assassini del padre, ma assomiglia piuttosto ad Amleto, individuo problematico e contraddittorio, pieno di dubbi, inquietudini e oscillazioni. Questo è dovuto al fatto che i valori religiosi e morali che caratterizzavano il mondo antico sono crollati per lasciare spazio ad incertezza e confusione: Mattia è talmente confuso da non sapere più chi è o che maschera indossare.

La nuova identità di Mattia

Leggendo il romanzo si apprende appunto che il bibliotecario Mattia Pascal, avendo capito di essere infelice, approfitta della sua presunta morte per cambiare identità e cominciare una nuova vita libera da convenzioni. Mattia crede di potersi lasciare alle spalle l’esistenza triste ed insopportabile a casa della suocera in Liguria, ricostruendosi una nuova identità indossando la maschera di “Adriano Meis” a Roma; pensando in un primo momento di aver trovato buona soluzione. Ma presto si accorge che vivere senza documenti, e quindi senza identità, non è così facile.

La condizione d'ombra di Adriano

Infatti dopo essere stato vittima di un furto si rende conto di non poterlo denunciare: per la legge Adriano Meis non esiste. Capisce così di essere solo “un’ombra” e che non può quindi vivere la vita soddisfacente che si è costruito a Roma perché privo di una reale identità.

L’autore ci fa capire che ognuno di noi indossa delle maschere, e che quella di Adriano è incompleta, e gli permette solo di veder vivere gli altri, consapevole di non poter fare altrettanto. Mattia non può trovare un compromesso, deve scegliere tra indossare una maschera come ogni altra persona o vivere nell’ombra; in entrambi i casi perdendo la libertà illusoria a cui aveva aspirato.

Ritorno e consapevolezza di Mattia

Pirandello sottolinea in modo particolare la brusca presa di coscienza di Adriano della sua condizione d’ombra, il quale appresa l’impossibilità di ottenere la vita che aveva immaginato fingendosi Adriano Meis, ritorna al suo paese in Liguria per annunciare di essere ancora vivo, ma al suo arrivo trova un paese ormai abituato alla sua assenza e una moglie che, al contrario di Mattia, è riuscita a costruirsi una nuova vita. L’uomo comprende che non c’è posto neanche per la sua vera identità e si dedica allora alla scrittura della storia dell’uomo che fu Mattia Pascal.

Anche in questo romanzo Pirandello parla di maschere e descrive la vita come una rappresentazione teatrale in cui gli uomini recitano una parte ma solo come marionette.

Per l’autore esiste infatti un contrasto fondamentale tra realtà e apparenza e, come dice lui stesso, tra vita e forma, identità e maschera: la società, infatti, attribuisce a ciascuno di noi una maschera, un'identità che non corrisponde alla vita interiore di ogni persona; come si evince dall’altro suo capolavoro “Uno, nessuno, centomila”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del romanzo "Il fu Mattia Pascal"?
  2. Il tema principale è l'impossibilità di un'esistenza senza maschere, esplorata attraverso il protagonista intrappolato in un'identità falsa.

  3. Come viene descritto il protagonista all'inizio del romanzo?
  4. Il protagonista è descritto come incerto, confuso e bizzarro, caratteristiche che incuriosiscono il lettore.

  5. Qual è il confronto tra Oreste e Amleto nel romanzo?
  6. Pirandello confronta Oreste, eroe pieno di certezze, con Amleto, individuo contraddittorio e dubbioso, per rappresentare l'uomo contemporaneo.

  7. Cosa accade a Mattia quando assume la nuova identità di Adriano Meis?
  8. Mattia scopre che vivere senza documenti e identità è difficile, rendendosi conto di essere solo "un'ombra" senza una vita reale.

  9. Cosa succede quando Mattia ritorna al suo paese in Liguria?
  10. Al suo ritorno, Mattia trova un paese abituato alla sua assenza e una moglie che ha ricostruito la sua vita, comprendendo che non c'è posto per la sua vera identità.

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