elena.dicristo
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Concetti Chiave

  • Il concetto di umorismo in Pirandello si distingue tra avvertimento del contrario (comico) e sentimento del contrario (umoristico), dove la riflessione discrimina tra i due.
  • Pirandello critica il positivismo e le ideologie romantiche, sostenendo che l'uomo vive di autoinganni, organizzando la vita secondo convenzioni e illusioni.
  • Nel teatro, Pirandello sviluppa l'idea dell'autonomia del personaggio, che diventa indipendente dall'autore e dall'attore, rompendo con le convenzioni del teatro borghese.
  • Il personaggio viene descritto come una maschera, con la consapevolezza degli autoinganni, e la vita è vista come una recita, con il teatro che diventa una parodia di se stesso.
  • Ne "Il fu Mattia Pascal", il protagonista vive il dramma dell'identità e della ricerca di libertà attraverso una nuova vita, per poi tornare a confrontarsi con la sua vecchia esistenza.

Indice

  1. Premio Nobel e opere iniziali
  2. Distinzione tra comico e umoristico
  3. Contrasto tra forma e vita
  4. Pirandello e il teatro
  5. Autonomia del personaggio
  6. Il Fu Mattia Pascal

Premio Nobel e opere iniziali

Scrittore e poeta italiano, gli è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura nel 1934.

1904= Il Fu Mattia Pascal.

1908= Saggio L’umorismo.

Distinzione tra comico e umoristico

Distinzione tra:

-Avvertimento del contrario.

-Sentimento del Contrario.

Dal primo deriva ciò che è comico, dal secondo l’umoristico.

Ciò che discrimina il comico e l’umoristico è la riflessione, l’umorismo pirandelliano non è solo poetica ma è anche un'espressione coerente del pensiero.

Esempio ne “L’umorismo, la vecchia imbellettata" (1908) Pirandello ci spiega perfettamente questa differenza, ovvero apparenza e realtà, dove ci viene descritta una signora anziana che per farsi bella deve mettere abiti giovanili ma che la fanno risultare, a seconda di Pirandello, ridicola e solo in un secondo momento, dopo la riflessione, pensa che la realtà dei fatti poteva essere che la donna non si conciasse in quel modo perché le piacesse, ma semplicemente per tenere a sé l'amore del marito provando a nascondere rughe e imperfezioni.

Contrasto tra forma e vita

Esso presuppone la messa in discussione sia del positivismo sia delle ideologie romantiche, vuole contrastare forma e vita e tra personaggio e persone. Pirandello sostiene un’idea che l’uomo ha bisogno di autoinganni: Deve credere che la vita abbia un senso perciò organizza l’esistenza secondo convenzioni, riti, istituzioni che devono rafforzare questa illusione. Gli autoinganni costituiscono “La forma” data dagli ideali che ci creiamo e blocca la spinta anarchica.

Contrasto tra forma e vita è l’elemento costitutivo della poetica dell’umorismo.

Le persone non sono più persone ma si riducono a maschera o personaggio perchè tutti recitano una parte, il personaggio non è coerente oppure vive consapevolmente tra forma e vita. Nel primo caso si è solo una maschera, nel secondo diventa una MASCHERA NUDA, e comporta la consapevolezza degli autoinganni. Pirandello afferma che il personaggio si “Guarda vivere”- (Uno strappo nel cielo di carta, Il fu mattia Pascal).

Pirandello e il teatro

Comincia ad occuparsi di teatro dal 1910 ma solo a partire dal 1915 lavorerà in modo costante. Questa scelta diventa irreversibile tra il 1920/1921 dopo il successo di “Sei Personaggi In Cerca D’autore”, infatti prima di questo era diffidente nei confronti del teatro come illustrano i suoi testi teorici

1899= Azione Parlata

1907= Illustratori, attori e traduttori

1918= Teatro e letteratura

Questa diffidenza è giustificata dal fatto che la rappresentazione scenica è semplicemente una “traduzione” del testo letterario e perciò rischia di falsarlo. Questa contraddizione viene risolta da Pirandello elaborando la teoria dell'autonomia del personaggio dell’autore e accentuando l’aspetto dissacratore autocritico del lavoro artistico-teatrale.

Autonomia del personaggio

I personaggi per Pirandello devono diventare caratteri vivi oggettivamente, maschere definite da una loro vita propria. Il personaggio diventa autonomo, indipendente tanto dall’autore quanto dall’attore, che devono entrare nella parte che il personaggio recita. Si capovolge così lo schema tipico del teatro borghese: La verosimiglianza e la psicologia. La verosimiglianza la sconvolge perché non c’è più l’illusione di un modo naturale che sono abituati a vedere, ma un mondo stravolto ridotto all’assurdo. La psicologia poiché i personaggi del teatro non hanno una psicologia coerente e unitaria, Pirandello afferma la priorità del carattere-maschera. La vita è una recita e Pirandello sottolinea che l'opera deve diventare Beffa e Parodia di se stessa ovvero rinunciare a mostrarsi come “naturale”, il teatro detto del grottesco. Sono elementi di novità che si affermerà solo dopo i “sei personaggi in cerca d’autore”.. Nel primo teatro pirandelliano forte influenza della narrativa, una tendenza teatrale era già in atto nei romanzi e nelle novelle per esempio come “Il Fu Mattia Pascal”.

Il Fu Mattia Pascal

Mattia Pascal è un uomo insoddisfatto della sua vita, vive in un paesino ligure, intrappolato in un matrimonio infelice. Un giorno, dopo aver vinto al casinò, decide di scappare approfittando di un articolo di giornale dove lo consideravano morto. Creò così una seconda identità, Adriano, e iniziò a vivere una nuova vita a Roma. Adriano aveva una costante paura di essere scoperto che lo faceva sentire ancora più solo, quindi ormai stanco, inscenò un suicidio e tornò ad essere sè stesso, torna a casa vedendo la moglie con una nuova vita. Il romanzo si conclude in modo significativo, con Mattia Pascal che mentre vegliava la sua propria lapide viene fermato da un signore che gli fa la famigerata domanda su chi fosse lui e perchè andava regolarmente su quella tomba, e il protagonista rispose, rivelando la terza ed ultima identità del romanzo, il “Fu Mattia Pascal”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della distinzione tra comico e umoristico secondo Pirandello?
  2. Pirandello distingue tra "avvertimento del contrario" e "sentimento del contrario", dove il primo genera il comico e il secondo l'umoristico. L'umorismo pirandelliano è una riflessione profonda che va oltre la semplice poetica, come illustrato nel saggio "L'umorismo" del 1908.

  3. Come Pirandello affronta il contrasto tra forma e vita?
  4. Pirandello esplora il contrasto tra forma e vita, sostenendo che gli uomini vivono di autoinganni per dare un senso alla vita. Questo contrasto è centrale nella sua poetica dell'umorismo, dove le persone diventano maschere o personaggi, consapevoli o meno dei propri autoinganni.

  5. In che modo Pirandello ha contribuito al teatro e qual è stata la sua evoluzione?
  6. Pirandello ha iniziato a dedicarsi al teatro dal 1910, ma solo dopo il successo di "Sei Personaggi In Cerca D’autore" nel 1920/1921 ha abbracciato pienamente il teatro. Ha superato la sua diffidenza verso la rappresentazione scenica sviluppando la teoria dell'autonomia del personaggio.

  7. Cosa significa l'autonomia del personaggio nel teatro di Pirandello?
  8. L'autonomia del personaggio implica che i personaggi devono avere una vita propria, indipendente dall'autore e dall'attore. Questo capovolge lo schema del teatro borghese, eliminando l'illusione di verosimiglianza e coerenza psicologica, trasformando l'opera in una beffa e parodia di se stessa.

  9. Qual è la trama principale de "Il Fu Mattia Pascal"?
  10. "Il Fu Mattia Pascal" narra la storia di un uomo insoddisfatto che, creduto morto, assume una nuova identità. Tuttavia, la paura di essere scoperto lo porta a inscenare un suicidio e tornare alla sua vecchia vita, solo per scoprire che tutto è cambiato, concludendo con la sua terza identità, il "Fu Mattia Pascal".

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