emma2423
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Concetti Chiave

  • La Scuola siciliana rappresenta la prima produzione lirica in volgare siciliano in Italia, creata da funzionari dell'imperatore Federico II di Svevia, ispirandosi alla lirica trobadorica.
  • Federico II di Svevia, imperatore colto, promuove un dialogo pacifico con le popolazioni arabe e stabilisce una corte itinerante, concentrando il suo potere nell'Italia meridionale, specialmente in Sicilia.
  • Il suo governo si distingue per l'introduzione di uno Stato centralizzato, distaccato dall'influenza della Chiesa, che lo porta ad essere scomunicato più volte.
  • La Magna Curia di Palermo, sotto Federico II, è il centro della produzione lirica in volgare, dove funzionari e poeti creano opere significative.
  • La crociata contro i Catari promossa da papa Innocenzo III porta alla diffusione dei trovatori in Europa, influenzando particolarmente la cultura del Sud Italia.

Indice

  1. Origini della lirica siciliana
  2. Federico II e la sua eredità
  3. Politica e cultura di Federico II
  4. La corte di Federico II
  5. La Magna Curia e la Provenza

Origini della lirica siciliana

Si ha la prima produzione lirica in volgare siciliano che compare in Italia. Le poesie di questo periodo verrano scritte da funzionari/collaboratori dell’imperatore Federico II di Svevia (morto nel 1250). Quindi non viene scritto da professionisti ma da dilettanti che per piacere iniziano a scrivere liriche in siciliano ispirandosi alla lirica trobadorica.

Federico II e la sua eredità

Egli era figlio di Enrico VI di Svevia (imperatore di Germania) e di Costanza d’Altavilla (l’ultima erede di una famiglia normanna che governava in Sicilia). La sua famiglia governa per un pò in Sicilia e infine rimane come unica erede Costanza che però decide di farsi suora. Viene però obbligata a sposare Enrico VI sperando di unire l’Italia del Sud e la Germania. Federico a quattro anni si ritrova orfano e non potendo governare gli viene affidato come tutore il papa Innocenzo III.

Politica e cultura di Federico II

Federico II crescendo impara moltissime lingue e concepisce lo Stato come laico, cioè del tutto staccato dall’influenza della chiesa e verrà considerato un anti-Cristo (per questo viene scomunicato più volte). Federico è molto colto e infatti impara anche l’arabo e ciò gli consente di avere delle ottime interazioni con le popolazioni arabe e ciò non è accettato dal papa. Federico non vuole combattere gli arabi ma dialoga e comunica con loro. Di tutto l’impero Federico II predilige l’Italia meridionale e la Sicilia infatti la sua città preferita è Palermo e quasi si disinteressa della Germania e dell’Italia settentrionale.

La corte di Federico II

Stabilisce una corte itinerante (=con la corte si spostava nell’Italia meridionale per controllare quella parte del suo impero). Sotto questo aspetto Federico II è soprattutto un re dell’Italia meridionale piuttosto che un imperatore.

Federico II non è interessato alla scomunica del papa perché installa un sistema politico del tutto diverso da quello feudale e crea uno Stato centralizzato, cioè il potere era tutto nelle sue mani e lui è l’unico che prende le decisioni politiche e i suoi funzionari solo le mettono in atto. È un governo moderno in confronto a quello feudatario.

Federico II viene considerato un materialista, eretico e uno che credeva che l’anima fosse mortale (=moriva con il corpo). L’opera letteraria più importante di Federico II è un trattato di falconeria (=caccia con i falchi).

La Magna Curia e la Provenza

La Magna Curia era la corte di Palermo (1230-1250) dove i funzionari di Federico II scrivevano i testi lirici in volgare siciliano. La curia era l’insieme delle persone all’interno della corte che si occupano delle leggi.

La Provenza era una zona prospera, ricca e molto vivace dal punto di vista culturale. I signori delle corti di Provenza tendevano a non obbedire al papa e favorivano una cultura laica. Nella zona della Provenza a partire dalla città di Albi, sorge un movimento pauperistico ed ereticale. Il movimento dei Catari (=puro, dal greco). I catari volevano che i cristiani vivessero in modo puro cercando di vivere solo con le necessità. I catari stabilivano che non si potessero avere rapporti sessuali in nessun caso (avrebbe comportato una diminuzione della popolazione e ciò perché credevano di essere vicini alla fine del mondo). Il papa Innocenzo III indice, quindi, contro i catari una crociata, detta anche crociata contro gli albigesi (di solito contro gli arabi ma sta volta vennero mandati a distruggere la Provenza). La motivazione ufficiale era quella di porre fine ad un’eresia. La crociata si svolge durante varie fasi (1208-1213) e alla fine i trovatori fuggono dalla Provenza e portano la loro poesia in tutta Europa (in Italia soprattutto al Sud), trasformando la Provenza in una zona desolata.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini della lirica siciliana?
  2. La lirica siciliana ha origine in Italia con la produzione di poesie in volgare siciliano da parte di funzionari dell'imperatore Federico II di Svevia, ispirate alla lirica trobadorica.

  3. Qual è l'eredità di Federico II?
  4. Federico II, figlio di Enrico VI di Svevia e Costanza d'Altavilla, ha unito l'Italia del Sud e la Germania, crescendo sotto la tutela del papa Innocenzo III e sviluppando uno Stato laico e centralizzato.

  5. Come si caratterizza la politica e la cultura di Federico II?
  6. Federico II era un sovrano colto che parlava molte lingue, incluso l'arabo, e promuoveva un dialogo con le popolazioni arabe, creando uno Stato laico e centralizzato, in contrasto con l'influenza della Chiesa.

  7. Qual era la struttura della corte di Federico II?
  8. La corte di Federico II era itinerante, spostandosi nell'Italia meridionale per controllare l'impero, e si caratterizzava per un sistema politico centralizzato, con il potere concentrato nelle mani dell'imperatore.

  9. Qual è il legame tra la Magna Curia e la Provenza?
  10. La Magna Curia di Palermo era il centro della produzione lirica in volgare siciliano, mentre la Provenza era una regione culturalmente vivace e laica, influenzata dal movimento ereticale dei Catari, che portò alla crociata contro gli albigesi.

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