Concetti Chiave
- La lirica provenzale, sviluppatasi nel sud della Francia, esprimeva ideali di perfezione umana e virtù feudali attraverso l'amore cortese.
- Andrea Cappellano, influenzato da Ovidio, promosse la visione dell'amore come espressione suprema dell'esistenza, collegandolo a simboli cristiani.
- La lirica provenzale si diffuse in Italia grazie a manoscritti, trovatori e giullari, influenzando poeti italiani che imitavano lo stile provenzale.
- Sordello di Goito, noto trovatore italiano, viene ricordato per il suo "Pianto in morte di un signore di Provenza" e per il suo ruolo nella Divina Commedia di Dante.
- La Scuola Siciliana, nata alla corte di Federico II, fu caratterizzata da una fusione di elementi siciliani e provenzali, con figure come Giacomo da Lentini, inventore del sonetto.
Indice
Origini della lirica d'amore cortese
La lirica d'amore cortese che ha la sua prima espressione nella lirica provenzale, si sviluppa in Italia all'inizio del secolo XIII per trovare alla fine del '200 uno sbocco felice nel dolce stil novo.
Influenza della lirica provenzale
Riallacciandoci alla lirica latina tradizionale, ma infondendovi una nuova spiritualità era fiorita nelle corti della Francia meridionale una lirica chiamata “corte sé”, in quanto esprimeva un ideale di perfezione umana, dove si compendiavano tutte le virtù della società feudali: la lealtà, la liberalità, il valore delle armi, l'amore inteso come passione irresistibile che non conosce distinzioni sociali, sorgente di alta moralità.
Andrea Cappellano e l'amore cortese
Il propagatore di questo amore cortese è sulla scia delle opere di Ovidio, vero maestro della tradizione erotica classica, il francese Andrea Cappellano (sec XII – XIII), che nel suo trattato “se amore” esalta il culto della donna amata, considerando l'amore come espressione suprema dell'esistenza, attraverso l'unione cristiana tra l'uomo e la donna, simbolo del mistico connubio di Dio con l'anima e di gesù Cristo con la chiesa cattolica.
Diffusione in Italia e Sordello
La Lirica Provenzale arriva in Italia grazia ai manoscritti e ai trovatori che frequentavano le corti Italiane nonché ai giullari; nelle regioni settentrionali una schiera di trovatori italiani cerca di imitare i poeti provenzali nella lingua d'hoc, comprensibile in quanto affine ai dialetti di quelle regioni.
Il più famoso poeta trovatore è Sordello di Goito, soprattutto per il “pianto in morte di un signore di Provenza” Sir Blacatz, in cui esorta tutti i principi d'Europa a imitarne la virtù e a correggrsi dei loro vizi. Per questo severo ammonimento Dante immaginò Sordello sua guida per visitare i principi negligenti nel VI e VII canto del Purgatorio.
La Scuola Siciliana e le sue influenze
Nell'Italia meridionale alla corte di Federico II di Svevia nacque la Scuola Siciliana, così detta non perché i suoi rappresentanti sono tutti nativi dell'isola ma perché la corte imperiale risiedeva principalmente a Palermo.
Contributi dei rimatori siciliani
Nella fonetica e nella morfologia si avvertiva una netta impronta siciliana, sebbene il dialetto fosse stato epurato dalle forme gergali plebee e nobilitato sul modello del latino, con l'impiego di alcuni elementi provenzali derivati dalla lingua dei componimenti imitati.
Sembra che tuttavia alcuni testi di quelle poesie come ci sono pervenuti siano stati rimaneggiati da alcuni copisti Toscani, che introdussero nel testo originale alcune alterazioni che lo rendevano più conforme al proprio dialetto. L'importanza della scuola successiva, sebbene tra i verseggiatori non emerga nessuna figura di particolare rilievo.
Tra i rimatori siciliani sono da rilevare il Notaio della corte imperiale Giacomo da Lentini, caposcuola e inventore del sonetto, lo stesso imperatore Federico II, i suoi figli Enzo Manfredi, Federico di Antiochia, il cancelliere Pier delle Vigne, nonché alcuni scrittori che elaborano motivi popolareggianti come Giacomino Pugliese e Odo delle Colonne.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della lirica d'amore cortese?
- Qual è l'influenza della lirica provenzale sulla cultura italiana?
- Chi è Andrea Cappellano e quale ruolo ha avuto nell'amore cortese?
- Come si è diffusa la lirica provenzale in Italia?
- Qual è il contributo della Scuola Siciliana alla poesia italiana?
La lirica d'amore cortese ha le sue origini nella lirica provenzale e si sviluppa in Italia all'inizio del XIII secolo, culminando nel dolce stil novo alla fine del '200.
La lirica provenzale, con la sua spiritualità e ideali di perfezione umana, ha influenzato la cultura italiana attraverso i trovatori e i manoscritti, portando alla nascita di una tradizione poetica che esprimeva valori feudali e morali.
Andrea Cappellano è un autore francese che, ispirandosi a Ovidio, ha propagato l'amore cortese nel suo trattato "se amore", esaltando il culto della donna amata e l'amore come espressione suprema dell'esistenza.
La lirica provenzale si è diffusa in Italia grazie ai trovatori e ai giullari che frequentavano le corti italiane, con poeti come Sordello di Goito che imitavano i poeti provenzali.
La Scuola Siciliana, nata alla corte di Federico II, ha contribuito alla poesia italiana con una netta impronta siciliana nella fonetica e morfologia, e ha visto figure come Giacomo da Lentini, inventore del sonetto, tra i suoi rimatori.