Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I "Canti goliardici" sono composizioni in versi latini che celebrano le gioie del mondo, come amore, vino e donne, scritte da studenti irrequieti noti come clerici vagantes.
  • La Chiesa adottò una posizione severa nei confronti dei clerici vagantes, decretando la loro scomunica nel VI secolo e impedendo loro di essere giudicati dal potere civile.
  • I canti goliardici sono tra le più vivaci composizioni latine del medioevo, rivelando un aspetto più terreno e satirico dell'epoca in contrasto con la letteratura austera.
  • Un esempio famoso di canto goliardico esprime il concetto di "carpe diem", invitando a godere delle dolcezze della gioventù per affrontare meglio l'età adulta.
  • I critici apprezzano i canti goliardici non solo per il loro valore artistico, ma anche come testimonianza di una corrente meno austera nella letteratura medioevale.

Indice

  1. Definizione di “Canti goliardici”
  2. La posizione della Chiesa
  3. Valore letterario dei canti goliardici
  4. Un esempio di canto goliardico
  5. Traduzione

Definizione di “Canti goliardici”

Con questo termine si indicano numerose composizione, redatte in versi latini, che cantano allegramente e con molta spregiudicatezza le gioie del mondo, l’amore, il vino, le donne. Questi canti nacquero in Francia, in Inghilterra e in Germania, ma si diffusero ben presto in Italia e qualcuno di essi fu composto anche in Italia. Gli autori di queste produzioni erano gli studenti, chiamati clerici vagantes a causa della loro irrequietezza che li trascinava a errare da un’università all’altra; ovviamente, non erano gli studenti regolari e studiosi, anzi le autorità religiose, in vari documenti dell’epoca, li chiamarono clerici ribaldi. Il nome di clerici si giustifica con il fatto che avevano ricevuto gli ordini minori per cui ess i godevano di alcuni privilegi ecclesiastici. Il nome goliardi deriva, forse, da gula per sottolineare la loro abitudine a gozzovigliare; ma è anche probabile che derivi dal soprannome Golia con cui veniva designato il monaco Abelardo, al tempo della sua eresia.

La posizione della Chiesa

Nei loro confronti la Chiera era molto severa; addirittura, nel VI secolo, il Concilio di Valenza decretò di colpire questi studenti con la scomunica e nel concilio di Arles, qualche anno più tardi, la scomunica fu estesa anche a tutti coloro che avrebbero ospitato i clerici vagantes. Tuttavia col passar del tempo essi cominciarono a riacquisire se non ad incrementare i loro privilegi iniziali. Fra l’altro in caso di infrazione alle leggi, un fatto molto frequente, essi non potevano essere giudicati dal potere civile dei Comuni, ma, eventualmente da quello ecclesiastico. La loro presenza durò fino al XIII secolo, ma piano piano l’attività, derivata da una vita sregolata e senza freni, cominciò ad esaurirsi. In tale direzione fu decisivo l’intervento della Chiesa che non sopportava le satire che i clerici vagantes erano soliti rivolgere contro la vita ecclesiastica

Valore letterario dei canti goliardici

Comunque i canti goliardici sono fra le più vivaci composizioni latine del medioevo e documentano un aspetto, spesso poco noto di quell’epoca, che, attraverso la letteratura più elevata, potrebbe apparire, in modo erroneo, tutta austera, moralizzante e religiosa. I critici sono molto attenti alla composizione goliardica, non tanto per il pregio artistico, quanto per il fatto che costituiscono un chiaro segno di quella corrente più terrena che è sempre esistita nella letteratura medioevale e che acquisterà maggior vigore nei secoli successivi: basti pensare ai canti carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico o alla poesia lirica gioiosa e burlesca di Cecco Angiolieri o di Rustico da Filippo.

Un esempio di canto goliardico

Fra i canti è assai famoso il seguente canto, in cui dal sentimento della fugacità del tempo, nasce l’invito alla spensieratezza gioconda: sembra trattarsi di una ripresa del concetto del “carpe diem” di Orazio ripreso dalla letteratura rinascimentale. Non si tratta di un invito al divertimento e basta. Si tratta di un invito a godere di tutto quanto la gioventù ci offre perché è solo così che potremo affrontare meglio e con maggior consapevolezza i problemi che si presenteranno nell’età adulta
Alcuni studiosi collocano questa composizione all’interno dei Carmina burana
Obmittamus studia,
dulce est desipere
et carpamus dulcia
iuventutis tenerae;
res est apta senectuti
seriis intentendere
Velox aetas praeterit
studio detenta,
lascivire suggerit
tenera inventa.

Traduzione

Lasciamo perdere gli studi,
è dolce lasciarsi andare e divertirsi
e cogliamo le dolci tenerezze della gioventù
Per gli anziani rimangono
da affrontare questioni serie;
L'età fugge rapidamente
una volta superato il tempo degli studi;
ci invita al piacere
la tenera gioventù.

Domande da interrogazione

  1. Cosa sono i "Canti goliardici"?
  2. I "Canti goliardici" sono composizioni in versi latini che celebrano le gioie del mondo, come l'amore, il vino e le donne, scritte da studenti irrequieti chiamati clerici vagantes.

  3. Qual era la posizione della Chiesa nei confronti dei clerici vagantes?
  4. La Chiesa era molto severa con i clerici vagantes, tanto che nel VI secolo il Concilio di Valenza decretò la loro scomunica, estesa anche a chi li ospitava.

  5. Qual è il valore letterario dei canti goliardici?
  6. I canti goliardici sono tra le composizioni latine più vivaci del medioevo, documentando un aspetto terreno e satirico dell'epoca, in contrasto con la letteratura più austera e religiosa.

  7. Qual è un esempio famoso di canto goliardico?
  8. Un esempio famoso è un canto che invita alla spensieratezza e al "carpe diem", simile al concetto di Orazio, e che alcuni studiosi collocano nei Carmina Burana.

  9. Qual è il messaggio principale del canto goliardico citato?
  10. Il messaggio principale è un invito a godere delle dolcezze della gioventù per affrontare con maggiore consapevolezza i problemi dell'età adulta.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community