Concetti Chiave
- Jacopone da Todi, noto anche come Jacopo dei Benedetti, fu un autore italiano del XIII secolo venerato come beato dalla Chiesa.
- Dopo una crisi spirituale in seguito alla morte della moglie, abbandonò la vita mondana per abbracciare la vita monastica nell'Ordine francescano.
- Ebbe un ruolo attivo nella critica alla corruzione ecclesiastica e fu scomunicato fino alla morte di Papa Bonifacio VIII nel 1303.
- La sua produzione letteraria è caratterizzata da un misticismo profondo e l'uso del dialetto umbro, con circa 92 opere di attribuzione certa.
- Nel XIII secolo, la lauda, una forma poetica sacra in volgare italiano, si sviluppò in Umbria, con Jacopone da Todi come esponente di spicco.
La vita di Jacopone da Todi
Jacopone da Todi (Jacopo dei Benedetti) fu un autore italiano nato attorno al 1236 e venerato dalla Chiesa come beato. Prima di intraprendere la vita ascetica, era sposato, lavorava come notaio e conduceva una vita di eccessi. Dopo la tragica ed improvvisa morte della consorte ebbe una crisi spirituale e si convertì. Intraprese quindi la vita monastica dopo un decennio di vita ascetica, entrando nell'Ordine francescano, simpatizzando per l'ala degli “spirituali” che si opponeva al Papa Bonifacio VIII. Per questa ragione attuò in quel periodo una ruvida polemica contro la corruzione ecclesiastica e si recò spesso a Roma. Venne scomunicato tuttavia fino al 1303, anno della morte del pontefice, per morire poi tre anni dopo in un convento nei pressi di Todi.
Le laude di Jacopone
Le laude di Jacopone hanno una tradizione molto complessa. Nel corso dei secoli al frate sono state attribuite nei manoscritti numerosissime laude e, a seconda delle edizioni a stampa, vengono riconosciute come jacoponiche più o meno laude. I manoscritti censiti finora con attribuzioni a Jacopone sono ben 337, una tradizione vastissima, sebbene le opere di sicura attribuzione siano all'incirca 92. Ciò che caratterizza la produzione di Jacopone da Todi è il profondo misticismo, la negatività del mondo e l'avversione per l'intellettualismo. Una particolarità è l'utilizzo del dialetto umbro, il quale dona ai componimenti una vivace espressione linguistica.
Il contesto storico e la lauda
Il XIII secolo è teatro di grandi mutamenti, specie per la Chiesa. Si sviluppano alcuni movimenti religiosi (anche eretici) come quello degli Albigesi, a cui si contrapponevano i Dominicani ed i Francescani. Questi ultimi hanno lasciato in eredità una vastissima produzione letteraria, appartenente soprattutto al genere della “lauda”.
La lauda è una forma poetica dai temi sacri, scritta in volgare italiano. In particolare, la zona dove si sviluppò è il centro Italia, in Umbria, terra natia di San Francesco d'Assisi. Questi compose, ispirandosi al modello del salmo, il Cantico di Frate Sole, o Lodi delle Creature, che si identifica come il primo componimento letterario in volgare italiano.
Da questa opera si sviluppano poi altre forme poetiche derivate dalla lauda, come la lauda ballata e la lauda drammatica, che tornerà in voga nel XIV secolo per sacre rappresentazioni. Di questo genere poetico, simile al teatro, il più grande esponente è Jacopone da Todi col componimento “Donna de Paradiso”.
Domande da interrogazione
- Chi era Jacopone da Todi e quale fu il suo percorso di vita?
- Qual è la caratteristica principale delle laude di Jacopone?
- Qual era il contesto storico in cui si sviluppò la lauda?
- Qual è l'importanza della lauda nel contesto letterario italiano?
Jacopone da Todi, nato Jacopo dei Benedetti attorno al 1236, era un autore italiano venerato come beato. Inizialmente notaio e sposato, si convertì alla vita ascetica dopo la morte della moglie, entrando nell'Ordine francescano e opponendosi alla corruzione ecclesiastica.
Le laude di Jacopone sono caratterizzate da un profondo misticismo, negatività verso il mondo e avversione per l'intellettualismo, con un uso distintivo del dialetto umbro che conferisce vivacità espressiva.
Nel XIII secolo, periodo di grandi mutamenti per la Chiesa, si svilupparono movimenti religiosi come gli Albigesi, contrastati da Dominicani e Francescani, che contribuirono alla vasta produzione letteraria del genere della lauda.
La lauda, forma poetica sacra in volgare italiano, si sviluppò in Umbria e influenzò altre forme poetiche come la lauda ballata e drammatica, con Jacopone da Todi come esponente di rilievo con opere come “Donna de Paradiso”.