Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'affresco nella cappella sotterranea di S. Clemente rappresenta un miracolo in cui san Clemente viene liberato miracolosamente, lasciando al suo posto una colonna.
  • L'iscrizione nell'affresco utilizza la lingua volgare con elementi romaneschi, segnando uno dei primi usi artistici del volgare.
  • Sisinnio usa un linguaggio volgare e autoritario verso i suoi servi, evidenziando un ambiente di dominio e durezza.
  • L'affresco è descritto come un "fumetto ante litteram" per l'uso realistico di immagini e testo, catturando l'interazione tra personaggi.
  • L'elemento comico emerge dall'umiliazione di Sisinnio e dei suoi servi, accentuato dall'uso inaspettato del volgare in un contesto solenne.

Indice

  1. Introduzione al tema e testo
  2. Descrizione dell’affresco
  3. Traduzione del testo
  4. Commento filologico e letterario
  5. La comicità

Introduzione al tema e testo

Nella cappella sotterranea della basilica di S. Clemente al Laterano, a Roma si trova un affresco con riportata la seguente iscrizione. Essa è databile tra il 1084 e l’inizio del 1100. Le frasi sono trascritte in prossimità dei personaggi che le pronunciano.
Fili de le pute, traite ! (pronunciata da Sisinno)
Albertel traite! (pronunciata da Gosmario)
Falite dereto co lo palo, Carvoncelle! (pronunciata da Albertel)
Duritiam cordis vestris, (pronunciata da san Clemente)
saxa traere meruistis.

Descrizione dell’affresco

Essa riguarda un miracolo compiuto da san Clemente quando era ancora in vita. Un ricco pagano, Sisinnio, è convinto convinzione san Clemente gli voglia sottrarre la moglie Teodora perché diventata cristiana. Pertanto ordina ai suoi servi, Gosmario, Albertello e Carboncello di arrestare il santo e di condurlo al martirio. Cosicché, gli uomini incatenano il santo che però per miracolo, si libera e al suo posto resta una pesante colonna. Nell’affresco la figura di Sisinnio che esorta con parole violente e volgari i sue tre servi che trascinano la colonna. Nell’ultima parte dell’iscrizione, abbiamo una frase tratta dalla Passio sancti Clementis, anteriore al VI secolo.

Traduzione del testo

Figli di puttana, tirate!
Alberetello, tira!
Spingi da dietro col palo, Carboncello!
Per la durezza del vostro cuore
Meritaste di trainare sassi!

Commento filologico e letterario

Innanzitutto bisogna dire che siamo in un ambiente romano e la lingua volgare comporta elementi tipicamente romaneschi.Sul piano linguistico dobbiamo notare i costrutti “de le” e “colo” (derivato da cum + illum) che sono già delle preposizioni articolate. Invece permane una traccia del latino in -i (Gosmari) e in -e (Carvoncelle), Il passaggio da Carboncello a Carvoncelle, cioè il passaggio da -rb- a – rv- è un elemento dialettale tipico della zona di Roma.
L’iscrizione come fumetto ante litteram
I termini volgari che sta utilizzando Sisinnio ci fa capire che egli non si sta rivolgendo ai suoi pari, ma ai servi, nella sua funzione di padrone. Intuiamo che è un uomo autoritario (tiene una mano alzata), violento, che non si commuove facilmente (= un cuore di sasso, come indicato nell’iscrizione in latino) e triviale. È molto probabile che il pittore si sia trovato realmente di fronte a situazioni di questo tipo e che per essere ancora più realistico ha pensato bene di associare l’immagine ad un testo. Un critico, Aurelio Roncaglia, ha parlato di una sorta di fumetto. In altre parole, si potrebbe dire che il volgare, viene usato per la prima volta a scopo artistico.

La comicità

Occorre aggiungere un’ulteriore considerazione. Nella vicenda i padrone e i suoi tre servi rimangono umiliati e derisi per lo smacco subito. Nella conclusione dell’episodio si rinviene qualcosa di comico, un comico che è chiaro, l’artista vuole ricercare. Infatti il volgare, in un’epoca in cui tutti scrivevano ancora in latino, per chi lo scrivesse aveva un valore comico e creava un effetto sorpresa e pittoresco, soprattutto se inserito in un contesto solenne ed elevato come quello creato dalla presenza di una citazione tratta da un testo religioso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'affresco nella cappella sotterranea della basilica di S. Clemente al Laterano?
  2. L'affresco rappresenta un miracolo compiuto da san Clemente, in cui un ricco pagano, Sisinnio, ordina ai suoi servi di arrestare il santo, ma per miracolo, san Clemente si libera e al suo posto rimane una colonna.

  3. Quali elementi linguistici caratterizzano l'iscrizione presente nell'affresco?
  4. L'iscrizione presenta elementi tipicamente romaneschi, come i costrutti "de le" e "colo", e tracce del latino nei nomi "Gosmari" e "Carvoncelle". Il passaggio da "Carboncello" a "Carvoncelle" è un elemento dialettale tipico della zona di Roma.

  5. In che modo l'affresco può essere considerato un fumetto ante litteram?
  6. L'affresco è considerato un fumetto ante litteram perché associa immagini a un testo volgare, utilizzato per la prima volta a scopo artistico, per rappresentare realisticamente situazioni di autorità e violenza.

  7. Qual è l'elemento comico presente nella rappresentazione dell'affresco?
  8. L'elemento comico risiede nell'umiliazione e derisione del padrone e dei suoi servi, che rimangono smarriti di fronte al miracolo. L'uso del volgare in un contesto solenne crea un effetto sorpresa e pittoresco.

Domande e risposte

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