Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Giacomino da Verona, un rimatore veneto del XIII secolo, è noto per le sue opere che descrivono l'Inferno e il Paradiso, anticipando temi che Dante Alighieri esplorerà nella Divina Commedia.
  • Appartenente all'Ordine dei frati minori, Giacomino scrive con l'intento di guidare i lettori verso la rettitudine morale e la salvezza, usando un linguaggio descrittivo e accessibile.
  • Le sue opere "De Babilonia civitate infernali" e "De Jerusalem celesti" sono composte in quartine monorime di versi alessandrini, dipingendo vividamente le gioie del Paradiso e le pene dell'Inferno.
  • Giacomino attinge a fonti come l'Apocalisse e la letteratura francescana, creando un mondo ultraterreno concreto e sensoriale, con immagini grottesche e comiche.
  • Considerato un precursore di Dante, Giacomino potrebbe aver influenzato il poeta esiliato, che soggiornò a Verona, arricchendo il contesto della sua Divina Commedia.

Indice

  1. Giacomino da Verona e il suo contesto
  2. Opere e intenti di Giacomino
  3. Descrizione del Paradiso e dell'Inferno
  4. Influenza e stile di Giacomino

Giacomino da Verona e il suo contesto

Giacomino da Verona è un rimatore veneto vissuto nella seconda metà del XIII secolo e appartiene al gruppo di poeti popolari del nord. La sua figura acquista un grande rilievo se si pensa che si colloca fra i giullari e Dante Alighieri, poiché nei suoi scritti descrive l’Inferno ed il Paradiso con l’intento di colpire l’immaginario popolare.

Egli è conosciuto anche con il nome di fra’ Giacomino poiché sappiamo che apparteneva all’Ordine dei frati minori . Come tutti i poeti del Nord Italia a lui contemporanei non compone ponendosi come obiettivo la bellezza o per puro divertimento. Il suo intento e di avviare i lettori verso la rettitudine morale e la salvezza, senza, tuttavia, soffermarsi eccessivamente sull’aspetto didascalico e didattico.

Opere e intenti di Giacomino

Considerato, quindi, un precursore di Dante, egli compone due opere in cui descrive il mondo ultraterreno: De Babilonia civitate infernali e De Jerusalem celesti. In pratica, i due testi costituiscono un’unica composizione in quartine monorime di versi alessandrini (rispettivamente di 336 e di 280 versi).

In entrambi i lavori, sono descritte le gioie dei beati ammessi in Paradiso e le pene a cui sono sottoposti i dannati destinati all’Inferno, secondo una modalità che Dante, nella Divina Commedia, ci darà l’esempio più alto sia per il contenuto che per lo stile. Le fonti sono da ritrovare nell’Apocalisse, nella letteratura francescana dell’epoca e nel repertorio dei predicatori, come Sant’Antonio da Padova. Esperienze simili si ritrovano anche in Bonvesin della Riva e in Uguccione da Lodi, due scrittori vissuti nello stesso periodo.

Descrizione del Paradiso e dell'Inferno

Il Paradiso viene descritto come luce pura ed eterna, delimitato da una cerchia di mura fa, attraversato da fiumi d’oro, decorato con fontane d’argento, il tutto collocato in un’atmosfera di canti e di dolci musiche. Le onde lucenti che investono l’aria, hanno il potere di far ritornare giovane l’uomo vecchio e di ridare la vita ai corpi che giacciono nella tomba da mille anni. Invece, l’Inferno è una città di fuoco, dove si incontrano draghi e demoni orribile e l’atmosfera è permeata di torture, lamenti e grida disumane. Qui il luogo comune dell’ineffabilità ritorna a rovescio ed il cattivo odore che esce dall’abisso infernale costituisce l’esatto opposto della potenza del profumo emanato dal Paradiso. Lo scopo del poemetto è didattico e ispirata ad obiettivi di proselitismo ed è anche per questo che il linguaggio adoperato (il volgare veronese) è molto descrittivo e derivato dall’esperienza quotidiana. Le immagini sono grottesche, a volte volgari o triviali, a volte comiche o ingentilite. Il mondo ultraterreno che Giacomino descrive ha le stesse caratteristiche di quello terreno: è totalmente concreto e percepibile con i sensi

Influenza e stile di Giacomino

Dal punto di vista metrico, l’uso degli emistichi colloca Giacomino da Verona nella prassi della poesia burlesco-giullaresca.

Parlando di Giacomino da Verona non si può fare a meno di pensare a Dante. Verona fu uno dei primi luoghi di soggiorno del poeta dopo che egli fu condannato all’esilio. D’altra parte, poiché Giacomino di Verona aveva scritto il suo poemetto qualche anno prima, è molto probabile che Dante ne abbia avuto una conoscenza diretta e che esso abbia un valore anticipatorio rispetto alla Divina Commedia.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giacomino da Verona e quale era il suo contesto storico?
  2. Giacomino da Verona era un rimatore veneto del XIII secolo, appartenente al gruppo di poeti popolari del nord Italia. Era un frate minore e scriveva con l'intento di guidare i lettori verso la rettitudine morale e la salvezza, senza focalizzarsi troppo sull'aspetto didascalico.

  3. Quali sono le opere principali di Giacomino da Verona e quali sono i loro temi?
  4. Le opere principali di Giacomino sono "De Babilonia civitate infernali" e "De Jerusalem celesti", che descrivono rispettivamente l'Inferno e il Paradiso. Entrambe le opere mirano a colpire l'immaginario popolare e sono composte in quartine monorime di versi alessandrini.

  5. Come descrive Giacomino da Verona il Paradiso e l'Inferno?
  6. Giacomino descrive il Paradiso come un luogo di luce pura ed eterna, con fiumi d'oro e fontane d'argento, mentre l'Inferno è una città di fuoco, abitata da draghi e demoni, caratterizzata da torture e lamenti. Le descrizioni sono concrete e percepibili con i sensi.

  7. Quali influenze letterarie si possono riscontrare nelle opere di Giacomino?
  8. Le opere di Giacomino sono influenzate dall'Apocalisse, dalla letteratura francescana e dal repertorio dei predicatori come Sant'Antonio da Padova. Simili esperienze si trovano anche in autori contemporanei come Bonvesin della Riva e Uguccione da Lodi.

  9. In che modo Giacomino da Verona ha influenzato Dante Alighieri?
  10. Giacomino da Verona è considerato un precursore di Dante, e si ritiene che Dante possa aver conosciuto direttamente le sue opere, che anticipano alcuni temi della Divina Commedia. Verona, inoltre, fu uno dei primi luoghi di soggiorno di Dante dopo l'esilio.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community