Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Corso Donati, figura centrale della politica fiorentina, era noto per la sua crudeltà e ambizione, paragonato a Catilina per le sue azioni sovversive.
  • Leader dei guelfi neri, Donati si opponeva ai guelfi bianchi, sostenendo l'ingerenza papale negli affari di Firenze.
  • Nonostante la sua nobile origine e il suo aspetto affascinante, Donati era associato a crimini e violenze, guadagnando grande potere e ricchezza.
  • Il soprannome "il Barone" derivava dalla sua superbia e dal seguito che riusciva a ottenere, facendo sembrare la città di Firenze sotto il suo controllo.
  • L'autore utilizza un contrasto tra l'apparenza positiva e le azioni malvagie di Donati per evidenziare il suo giudizio negativo sul personaggio.

Indice

  1. Il Ritratto di Corso Donati
  2. Corso Donati e la Politica Fiorentina
  3. Descrizione e Impatto di Corso Donati

Il Ritratto di Corso Donati

Il brano è tratto dall’opera Cronica, scritta fra il 1310 e il 1312.

Uno cavaliere della somiglianza di Catilina romano, ma più crudele di lui, gentile di sangue, bello del corpo, piacevole parlatore, adorno di belli costumi, sottile d’ingegno, con l’animo sempre intento a malfamare, col quale molti masnadieri si ruanavano e gran seguito avea, molte arsioni e molte ruberie fece fare, e gran dannaggio a’ Cerchi e a’ loro amici; molto avere guadagnò, e in grande alteza salì.

Costui fu messer Corso Donati, che per sua superbia fu chiamato il Barone; che quando passava per la terra, molti gridavano: “Viva il Barone”; e parea la terra sua. La vanagloria li guidava, e molti servigi facea.

Corso Donati e la Politica Fiorentina

Corso Donati, morto nel 1308, è stato un protagonista della storia politica fiorentina del tempo. Egli era capo della fazione dei guelfi di parte nera; invece Dino Compagni, come Dante, militava nella fazione avversa. i guelfi di parte bianca. I neri avrebbero voluto che il papa si potesse intromettere negli affari spirituali e politici della città

[Corso Donati era] Un cavaliere molto simile al romano Catilina [Catilina era il capo della congiura finalizzata a sovvertire lo Stato romano nel I secolo a.V. Cicerone, con le sue Catilinaria ne aveva fatto il simbolo di capopopolo pericoloso per la libertà dei cittadini] ma più crudele di lui, di famiglia nobile, dall’aspetto attraente, dai modi di parlare piacevole, raffinato nei comportamenti, dotato di un ingegno acuto, con l’animo sempre incline a compiere azioni malvagie, cui molti compagni armati erano soliti riunirsi, aveva un seguito numeroso di seguaci, responsabile di aver ordinato parecchi incendi e furti e ingenti danni a scapito della famiglia dei Cerchi [famiglia fiorentina di mercanti e banchieri, capi della fazione dei guelfi di parte bianca] e ai loro sostenitori; si arricchì parecchio e guadagnò una notevole importanza. Costui era Corso Donati, che per il suo atteggiamento superbo veniva chiamato “il Barone”; quando si trovava a passare dalle vie della città, molti gridavano “Viva il Barone”; e sembrava che la città intera gli appartenesse. Era guidato da un immotivato compiacimento di se stesso e si procacciava seguaci, rendendo loro dei favori.

Descrizione e Impatto di Corso Donati

Nel dipingere il ritratto di Corso Donati, lo scrittore segue uno schema che era molto in voga nel Medioevo, ripreso dalla storiografia classica. In base alle regole in uso, bisognava seguire la scaletta seguente: origine, aspetto fisico, doti intellettuali, qualità morali, azioni. Dino Compagni segue questi precetti, anche se sembra che insisti di più sulle malefatte. Il richiamo iniziale a Catilina non è casuale: Catilina aveva cercato di abbattere la Repubblica Romana e il potere oligarchico del Senato, proprio com’è nelle intenzioni di Corso Donati nel confronto del Governo di Firenze.. Il fatto che l’identità del personaggi si scopra dopo una descrizione analitica e completa ha un notevole impatto artistico: suscita, man mano che si procede nella lettura una maggiore curiosità nel lettore. I termini usati appartengono per la maggior parte all’area semantica della cattiveria e della malvagità: crudele, malfare, masnadieri, arsioni, ruberie, dannaggio, superbia, vanagloria. L’apparenza (bello di corpo, piacevole parlatore, di belli costumi, sottile d’ingegno) ci presenta, invece una persona gradevole e del tutto diversa da quella che in realtà è. Questo contrasto fra l’ “essere” e il “sembrare” ci fa capire il giudizio negativo che lo scrittore ha di Corso Donati.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Corso Donati e quale ruolo ha avuto nella politica fiorentina?
  2. Corso Donati era un nobile fiorentino, capo della fazione dei guelfi di parte nera, noto per la sua crudeltà e ambizione politica. Ha avuto un ruolo significativo nella storia politica di Firenze, opponendosi ai guelfi di parte bianca e sostenendo l'intervento del papa negli affari cittadini.

  3. Come viene descritto Corso Donati nel testo?
  4. Corso Donati è descritto come un cavaliere simile a Catilina, ma più crudele, di nobile famiglia, attraente, con modi di parlare piacevoli e un ingegno acuto. Tuttavia, era incline a compiere azioni malvagie, circondato da seguaci armati, e responsabile di incendi e furti contro i Cerchi.

  5. Qual è l'impatto artistico della descrizione di Corso Donati?
  6. L'impatto artistico della descrizione di Corso Donati risiede nel contrasto tra il suo aspetto piacevole e le sue azioni malvagie, che suscita curiosità nel lettore. L'uso di termini legati alla cattiveria e alla malvagità accentua il giudizio negativo dello scrittore su di lui.

  7. Quali sono le qualità di Corso Donati evidenziate nel ritratto?
  8. Le qualità di Corso Donati evidenziate nel ritratto includono la sua bellezza fisica, l'abilità oratoria, i modi raffinati e l'ingegno acuto. Tuttavia, queste qualità sono in contrasto con la sua natura malvagia e le sue azioni dannose.

  9. Perché Corso Donati è paragonato a Catilina?
  10. Corso Donati è paragonato a Catilina perché, come Catilina cercò di sovvertire la Repubblica Romana, Donati mirava a destabilizzare il governo di Firenze. Entrambi sono visti come figure pericolose per la libertà e l'ordine politico.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community