Concetti Chiave
- Guido Cavalcanti, amico e contemporaneo di Dante, è noto per il suo ruolo nel Dolce Stil Novo e viene menzionato in diverse opere dantesche.
- Di nobili origini guelfe, Cavalcanti fu coinvolto in eventi politici significativi a Firenze, inclusa la pace tra guelfi e ghibellini e il suo esilio nel 1300.
- Il Canzoniere di Cavalcanti esplora l'amore come passione irrazionale, evidenziando una tensione tra emozione e ragione, e dimostrando la sua abilità psicologica e filosofica.
- Nel sonetto "Chi è questa che vèn ch’ogn’om la mira", Cavalcanti esprime l'ineffabilità della perfezione dell'amata, superando i modelli comparativi precedenti come quello di Guinizzelli.
- In "Donna me prega – perch’eo voglio dire", Cavalcanti esamina l'amore attraverso otto quesiti, esplorando la sua natura, effetti e limiti sulla razionalità umana.
Indice
Cavalcanti e Dante: un'amicizia letteraria
Introduzione: uomo inquieto e impetuoso, intellettuale aristocratico e laico, Cavalcanti è citato da Dante (di cui fu anche il più grande amico) nel celebre nono sonetto delle Rime "Guido, i'vorrei che tu, Lapo ed io".
Dante lo ricorda anche nella Divina Commedia (Inferno, canto X e Purgatorio, canto XI) e nel De vulgari eloquentia.La vita di Guido Cavalcanti
Biografia: appartenne ad una nobile famiglia guelfa di parte bianca, travolta nel 1260 dalla sconfitta guelfa di Montaperti e tornata in auge nel 1266 dopo la disfatta dei ghibellini nella battaglia di Benevento. Nel 1280 Guido è tra i firmatari della pace tra guelfi e ghibellini e 4 anni dopo siede nel Consiglio generale al Comune di Firenze. Nel 1300 Dante, priore di Firenze, manda in esilio l'amico Guido con i capi delle fazioni bianca e nera in seguito a nuovi scontri. Cavalcanti si reca allora a Sarzana. Malato di malaria, gli viene revocata la condanna e muore nella città natia.
Il Canzoniere e la concezione dell'amore
Opere: il Canzoniere. E’ dominato da una concezione dell’amore come passione irrazionale. Come tale, il poeta lo subisce, non rinunciando però ad un’analisi razionale. Si dimostra così anche fine psicologo e filosofo.
“Chi è questa che vèn ch’ogn’om la mira”.
Sonetto di lode: l'ineffabilità dell'amata
E’ un sonetto di lode. Nega la possibilità di manifestare a parole la superiore essenza dell’amata (“…parlare null’omo pote, ma ciascun sospira”). La perfezione di lei è inesprimibile, in conoscibile e in attingibile dalla mente umana (“Non fu sì alta già la mente nostra / e non si pose ‘n noi tanta salute / che propriamente n’aviàn canoscenza”). In questo modo, si supera il modello comparativo di Guinizzelli. E conseguentemente si avverte l’ansia e l’angoscia per l’insufficienza della ragione umana.
“Donna me prega – perch’eo voglio dire”.
Fenomenologia dell'amore secondo Cavalcanti
Cavalcanti affronta i problemi relativi alla natura d’amore e alla sua fenomenologia con raziocinio. Vengono così chiariti otto quesiti:
1) L’amore si trova…nella parte sensitiva dell’anima, dove sta la memoria.
2) L’amore prende forma dall’influsso di Marte.
3) L’amore è un accidente, è negativo.
4) L’amore sottrae la facoltà di giudizio alla razionalità.
5) L’essenza dell’amore è nel desiderio che oltrepassa i limiti naturali.
6) L’amore trasforma il riso in pianto, stravolge l’aspetto esteriore.
7) L’amore non lo può immaginare chi non lo sperimenta direttamente.
8) L’amore è affinità di natura e di temperamento, e rende sicuro il piacere con uno sguardo.
Domande da interrogazione
- Qual è il legame tra Guido Cavalcanti e Dante Alighieri?
- Quali eventi significativi hanno caratterizzato la vita di Guido Cavalcanti?
- Come viene concepito l'amore nel Canzoniere di Cavalcanti?
- Quali sono alcuni aspetti della fenomenologia dell'amore secondo Cavalcanti?
Guido Cavalcanti e Dante Alighieri erano grandi amici, e Dante cita Cavalcanti in diverse opere, tra cui il nono sonetto delle Rime e la Divina Commedia.
Guido Cavalcanti apparteneva a una nobile famiglia guelfa e fu coinvolto in importanti eventi politici, come la pace tra guelfi e ghibellini. Fu esiliato da Firenze nel 1300 e morì poco dopo il suo ritorno.
Nel Canzoniere, l'amore è visto come una passione irrazionale che il poeta subisce, ma che analizza razionalmente, dimostrando abilità psicologiche e filosofiche.
Cavalcanti esplora l'amore come un fenomeno che risiede nella parte sensitiva dell'anima, influenzato da Marte, e che altera la razionalità e l'aspetto esteriore, tra altri aspetti.