Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Cassiodoro, nato a Squillace intorno al 490, fu segretario di Teodorico e svolse un ruolo chiave nell'integrazione tra la società romana e quella gotica.
  • Nel Proemio delle Variae, Cassiodoro afferma che lo stile di scrittura deve adeguarsi al destinatario e al tema, un principio centrale per la cultura medievale.
  • Lo scrittore distingue tra tre stili: umile, medio e sommo, sottolineando la necessità di scegliere lo stile appropriato secondo il contesto.
  • L'arte del parlare e dello scrivere mirava alla persuasione, richiedendo un linguaggio e una forma espositiva adeguati per convincere il pubblico.
  • Cassiodoro evidenzia la necessità di adattare lo stile al pubblico, evitando linguaggi inappropriati che potrebbero risultare offensivi o non comprensibili.

Indice

  1. L’autore
  2. Sintesi del concetto espresso nel Proemio
  3. Analisi del Proemio

L’autore

Cassiodoro nacque a Squillace intorno al 490 da una famiglia aristocratica. Fin dall’età di 20 anni, Teodorico lo scelse come segretario particolare e la sua collaborazione fu molto utile al re degli Ostrogoti nell’ambito della politica di integrazione fra società romana e quella dei Goti. Continuò nel suo ruolo, sebbene con una certa difficoltà, con i successori, Amalasunta e Vitige.
Nel 540, abbracciò la vita religiosa e si ritirò nella sua proprietà a Squillace dove fondò un monastero, chiamato il Vivatiun dopo trasportò la sua fornitissima biblioteca, si dedicò allo studio con i suoi compagni o organizzò la trascrizione dei testi antichi. Morì nel 583.

Sintesi del concetto espresso nel Proemio

L’opera Variae sono una raccolta di 468 lettere che, per tutto il medioevo, è sempre servita come modello di stile alle cancellerie. Nel Proemio, lo scrittore indica un principio che sarà fondamentale per tutto il Medioevo: lo stile di uno scrittore deve adattarsi sia al destinatario che al tema trattato; pertanto egli fa una distinzione fra stile umile, medio e sommo (= humile, teperatum, grande).
Sarebbe un pessimo scrittore colui che usasse lo stile sommo (chiamato anche tragico) per scrivere una lettera destinata a delle transazioni commerciali di minima importanza e quindi rientranti in una materia umile e quotidiana; ugualmente sarebbe un cattivo scrittore colui che si servisse di uno stile umile e dimesso per elaborare una lettera indirizzata ad un imperatore, ad un re o ai grandi signori laici o ecclesiastici.. Il principio della congruenza tra stile, destinatari e contenuto era già presente nella retorica classica, come in Cicerone, ma il merito di Cassiodoro è di averlo recuperato e posto a fondamento della cultura del Medioevo.

Analisi del Proemio

Lo scopo dell’arte del parlare e dello scrivere è la persuasione. Nell’antichità, come del resto anche in tutti i tempi, questa arte era applicata, per fare un esempio, all’attività politica e in quella forense. Si trattava di persuadere l’assemblea dei cittadini o quella dei senatori a votare a favore di un certo provvedimento o di un candidato, oppure nei caso di giudici, dell’innocenza o della colpevolezza dell’imputato. L’oratore doveva aver trovato gli argomenti e la forma espositiva più adatta per convincere il pubblico. L’argomentazione poteva essere serrata, c’era bisogno di prove e di testimonianze o magari cercando di coinvolgere l’assemblea dal punto di vista emotivo, facendo così appello più ai sentimenti che alla ragione.
Fra le scelte che l’oratore doveva operare, c’era il livello linguistico e stilistico: l’uso di un linguaggio semplice, e in qualche caso perfino volgare, poteva essere adatto alla stragrande maggioranza del popolo, ma non per il Senato che, invece, esigeva uno stile più curato ed elevato. Un linguaggio triviale usato di fronte ad sovrano sarebbe stato passato per un insulto mentre un linguaggio sofisticato e troppo elaborato per un pubblico illetterato non sarebbe stato capito. Da questo deriva, secondo Cassiodoro, la necessità primaria di adeguare lo stile e il registro linguistico al tipo di pubblico che l’oratore ha davanti. Lo scrittore ricorda anche un parere degli antichi: “”parlare bene” significa riuscire a convincere chi ci ascolta della bontà delle nostre idee.
Occorre anche ricordare che la distinzione fra i diversi stili non veniva solo applicata ad attività pratiche, ma anche in letteratura; in questo caso, non si trattava dui persuadere, ma di affascinare e commuovere il pubblico. In sintesi, si può concludere che Cassiodoro è il testimone della permanenza dei principi fondamentali della retorica classica nella cultura medoevale.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Cassiodoro e quale fu il suo contributo principale?
  2. Cassiodoro era un aristocratico nato a Squillace intorno al 490. Fu segretario di Teodorico e contribuì all'integrazione tra la società romana e quella dei Goti. Fondò un monastero e promosse lo studio e la trascrizione di testi antichi.

  3. Qual è il concetto principale espresso nel Proemio delle Variae?
  4. Il Proemio delle Variae sottolinea l'importanza di adattare lo stile di scrittura al destinatario e al tema, distinguendo tra stile umile, medio e sommo, un principio fondamentale per la cultura medievale.

  5. Come Cassiodoro ha influenzato la retorica medievale?
  6. Cassiodoro ha recuperato il principio della congruenza tra stile, destinatari e contenuto dalla retorica classica, ponendolo come fondamento della cultura medievale.

  7. Qual era lo scopo dell'arte del parlare e dello scrivere nell'antichità secondo Cassiodoro?
  8. Lo scopo era la persuasione, applicata in politica e in ambito forense, per convincere l'assemblea o i giudici attraverso argomenti e forme espositive adeguate.

  9. Perché è importante adeguare lo stile al pubblico secondo Cassiodoro?
  10. È importante perché un linguaggio inappropriato può risultare offensivo o incomprensibile, mentre uno stile adeguato facilita la comprensione e la persuasione del pubblico.

Domande e risposte

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