Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La poesia goliardica, un filone letterario del XII e XIII secolo, si distingue per i temi di godimento e piaceri come vino, donne e gioco.
  • Scritta in latino, la poesia goliardica è caratterizzata da un linguaggio ecclesiastico ironico e spesso in contrasto con i suoi contenuti licenziosi.
  • I Carmina Burana sono la principale raccolta di canti goliardici, ritrovati nel monastero Benediktbeuren e risalenti al XIII secolo.
  • "La messa dei giocatori" parodizza il linguaggio religioso, sostituendo fedeli con giocatori d'azzardo e stravolgendo il linguaggio biblico.
  • L'origine del termine "goliardi" è dibattuta; potrebbe derivare da "gula" o "Goliat", evidenziando la natura irriverente e scandalosa degli studenti medievali.

Indice

  1. Introduzione
  2. Poesia goliardica: caratteristiche
  3. Perché la poesia goliardica suscita l’attenzione dei critici
  4. La messa dei giocatori (= Officium lusorum)
  5. Il testo originale in latino
  6. Traduzione in italiano

Introduzione

All’interno della produzione letteraria dell’alto Medioevo, caratterizzata da tematiche religiose e da finalità didattico-morale, esistono anche altre manifestazioni orientato verso una direzione del tutto diversa. Si tratta della poesia goliardica, un filone secondario che, però, non deve essere sottovalutata perché in altri periodi acquisterà un’importanza diversa.
I temi riguardano tutto ciò che è in relazione al godimento: il vino, le donne, il gioco e l’esaltazione della vita con i suoi piaceri. La lingua utilizzata è il latino e il periodo va dal XII al XIII secolo.
La principale raccolta di canti goliardici è costituita dai Carmina Burana; il termine “Burana” deriva dal monastero tedesco di Benediktbeuren (= Bura Sancti Benedicti) nella cui biblioteca è stato ritrovato il relativo codice, risalente al XIII secolo.

Poesia goliardica: caratteristiche

L’origine del termine “goliardi” non incontra unanimità. Potrebbe derivare da “gula = gola e in questo caso verrebbe messo in evidenza la predilezione dei piaceri della gola. Altri pensano che derivi da “Goliat”, un termine per indicare il diavolo, per sottolineare il carattere irriverente e diabolico degli studenti che con la loro vita disordinata, creavano scandalo.

Perché la poesia goliardica suscita l’attenzione dei critici

Innanzitutto essa è stata scritta in latino, da letterati, un fatto che si deduce dalla metrica, dalla capacità di rovesciamento ironico di cui gli autori danno prova, dall’uso di un linguaggio ecclesiastico che però contrasta con i temi trattati. Inoltre la produzione goliardica costituirà una fonte inesauribile per composizione delle stesso secolo e di quelli successivi, come per esempio la poesia dei giullari e la poesia realistica-giocosa.

La messa dei giocatori (= Officium lusorum)

Fra i testi goliardici più significativi e conosciuti abbiamo quello che fa la parodia del linguaggio religioso e della liturgia, in modo assai dissacrante e blasfemo. Il titolo, con il quale, il passo è spesso conosciuto e ”Messa dei giocatori”.

La struttura riprende i vari momenti in cui è articolata la Messa: Canto d’ingresso, Versetti, Preghiera, Lettura, Graduale, Sequenza, Vangelo, Offertorio, Preghiera, Preghiera dopo la comunione e così via. Siamo di fronte ad una sorta di mondo alla rovescia:
• i fedeli, che pregano per la salvezza eterna, sono sostituiti dai giocatori d’azzardo che parlano di perdite e di vincite,
• il linguaggio biblico e liturgico è oggetto di stravolgimento
• le parole del testo latino si prestano bene ad un gioco linguistico
Alcuni critici hanno visto nel testo un esempio della componente carnevalesca presente in tutta la letteratura medioevale.
Esempi:
• Lectio actuum apostlorum (Dagli atti degli apostoli) diventa Lectio actuum apholorum (Dagli atti dei santi giocatori)
• Oremus (= preghiamo) diventa ornemus (= puntiamo!)
• Sequentia sancti evangelii secundum Marcum è trasformata in “Sequentia falsi evangelii secundum marcam argenti”; il marco d’argento era una moneta dell’area germanica a cui probabilmente apparteneva l’autore
• Il saluto evangelico “Pax vobis”” diventa “Fraus tibi Decie”, in cui “Fraus” significa “frode, imbroglio, inganno”
Il testo tradotto in italiano non può rendere esattamente l’aspetto fonico della parodia in latino:
Benedicant Deo in omni tempore > Maledicant Decio in omni tempore (Decio è un compagno di gioco, particolarmente fortunato). Deo è sostituito con Decius, inteso come Dio malefico del gioco dei dadi e dal punto di vista fonetico il nesso Dio/Decio della traduzione italiana sarebbe meno evidente ed efficace.

Il testo originale in latino

Per completezza e per farsi un’idea del testo originale in latino, viene riportato di seguito parte riguardante la sezione della Messa che comprende la lettura di un passo del Vangelo:
“Sequentia falsi evangelii secundum marcam argenti. Fraus tibi Decie! Cum sero esset una gens lusorumm venit Decius in medio eurum et dixit: “ Fraus vobis!. Nolite cessare ludere. Pro dolore enim vestro missum sum ad vos. “Primas auten, qui dicitur Vilissimus, non erat cum eis, quando venit Decius. Dixerunt autem alii discipuli : Vidimus Decium. Qui dixit eis : Nisi mittam os meum in locum peccari, ut biban, non credam. Primas autem, qui dicitur Vilissimus, iactabat decen, aius duodecim, tertius vero quinque. Et qui quinque proiecerat, exhausit bursam et nubus ab aliis se abscondit. »

Traduzione in italiano

Il brano parodiato è quello in cui si narra l’apparizione di Gesù agli apostoli dopo la crocifissione. L’apostolo Tommaso era assente e quando i compagni gli riferiscono l’accaduto, egli dichiara di non credere se non vede nelle sue mani il segno dei chiodi e se non mette la mano nella ferita del costato. Il posto di Tommaso è preso da Primate, detto l’Infame.

“Dal falso Vangelo secondo il Marco d’Argento. La frode sia con te, o Decio! Alla sera, quando era riunita la compagnia dei giocatori, venne Decio in mezzo a loro e disse: “La frode sia con voi! Non smettete di giocare. Sono stato mandato infatti in mezzo a voi per recarvi dolore. Ma il Primate, che era chiamato l’Infame, non era con loro quando venne Decio. Gli altri discepoli allora gli dissero: “Abbiamo visto Decio”. Ma egli rispose loro: ”Se non metterò le labbra sull’orlo del bicchiere e non berrò, non vi crederò”. Allora il Primate, che era chiamato l’Infame, tirò un “dieci”, un altro un “dodici”, un terzo infine un “cinque”. E chi aveva tirato il “cinque” vuotò la borsa e nudo corse a nascondersi lontano dagli altri.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della poesia goliardica?
  2. La poesia goliardica si distingue per il suo orientamento verso il godimento e i piaceri della vita, come il vino, le donne e il gioco. È scritta in latino e risale al XII e XIII secolo, con i Carmina Burana come principale raccolta.

  3. Perché la poesia goliardica attira l'attenzione dei critici?
  4. I critici sono attratti dalla poesia goliardica per il suo uso del latino da parte di letterati, la capacità di rovesciamento ironico e l'uso di un linguaggio ecclesiastico in contrasto con i temi trattati. Inoltre, ha influenzato la poesia dei giullari e la poesia realistica-giocosa.

  5. Cosa rappresenta "La messa dei giocatori" nella poesia goliardica?
  6. "La messa dei giocatori" è una parodia dissacrante del linguaggio religioso e della liturgia, sostituendo i fedeli con giocatori d'azzardo e stravolgendo il linguaggio biblico e liturgico.

  7. Qual è l'origine del termine "goliardi"?
  8. L'origine del termine "goliardi" è incerta. Potrebbe derivare da "gula" (gola), evidenziando la predilezione per i piaceri della gola, o da "Goliat", un termine per il diavolo, sottolineando il carattere irriverente degli studenti.

  9. Qual è l'importanza del testo originale in latino nella poesia goliardica?
  10. Il testo originale in latino è fondamentale per apprezzare l'aspetto fonico della parodia, che spesso si perde nella traduzione italiana, come nel caso del gioco linguistico tra "Deo" e "Decio".

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