Concetti Chiave
- Il volgare italiano nasce dalla fusione del latino con i dialetti locali dopo la caduta dell'impero romano, portando alla formazione delle lingue romanze.
- Dante Alighieri è il primo a proporre una lingua unitaria per l'Italia nel "De Vulgari Eloquentia", identificando 14 dialetti principali.
- Dante suggerisce che una lingua unitaria dovrebbe essere illustre, cardinale, aulica e curiale per unire i dialetti locali.
- Il toscano diventa la lingua letteraria dominante grazie all'influenza di Dante, Petrarca e Boccaccio, tutti di origine toscana.
- Nel '800, Manzoni rivede il problema linguistico italiano, proponendo il toscano parlato dalle classi colte per superare l'antiquatezza del toscano scritto.
Indice
Origini delle lingue romanze
Il volgare italiano deriva dal latino insieme ad altre ilngue che sono il francese, lo spagnolo, il rumeno (dacio). Vengono chiamate lingue romanze o neolatine. Il latino era la lingua parlata nel vasto impero romano ma quando i barbari attaccano l'impero romano e quest'ultimo si disgrega, la lingua latina si fonde con gli elementi dialettali locali e nascono le lingua nazionali.
Dante e la lingua unitaria
In Italia il primo autore che si pone il problema di una lingua unitaria è Dante Alighieri che scrive il "De Vulgari Eloquentia". In quest'opera Dante affferma che in Italia esistono 14 dialetti: 7 a sinistra dell'Appennino e altri 7 a destra dell'Appennino. Per creare una lingua unitaria bisogna prendere il fior-fior delle parlate locali e la lingua unitaria dovrà essere:
ILLUSTRE: nel senso che questa lingua deve brillare nelle opere di chi la utilizza.
CARDINALE: nel senso che deve fungee da cardine (come quello della porta intorno al quale ruotano tutti i dialetti locali)
AULICA(REGGIA): se ci fosse una reggia, quella lingua dovrebbe essere utilizzata nella reggia.
CURIALE(SENATO): se in Italia ci fosse un senato quella lingua dovrà essere utiilzzata nel senato.
Il toscano e l'influenza di Bembo
Intanto in Italia si afferma il toscano perchè è la lingua utiilzzata da Dante, Petrarca e Boccaccio tutti e 3 Toscani.
Nel '500 si ripropone il problema della lingua e il trattista Pietro Bembo scrive "Prose della volgar lingua" e propone come lingua unitaria per la poesia la lingua di Petrarca, e per la prosa la lingua di Boccaccio. Quindi per molti secoli i letterati utilizzarono il toscano secondo l'insegnamento di Bembo.
Manzoni e la questione linguistica
Nel '800 Manzoni riapre il problema della lingua anche perchè dopo l'unità d'Italia c'è bisogno di una lingua unitaria e anche il Manzoni scrive un trattato sulla lingua il cui titolo è "Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla". Il problema linguistico verrà affrontato anche alla stesure del romanzo. Inizialmente Manzoni utilizzerà il toscano scritto ma poichè il toscano scritto risultava antiquato alle orecchie dei lettori, decise di utilizzare il toscano parlato dalle classi colti.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini delle lingue romanze?
- Come ha contribuito Dante Alighieri alla questione della lingua unitaria in Italia?
- Qual è stato il ruolo di Manzoni nella questione linguistica italiana?
Le lingue romanze, tra cui l'italiano, il francese, lo spagnolo e il rumeno, derivano dal latino. Quando l'impero romano si disgregò a causa delle invasioni barbariche, il latino si fuse con i dialetti locali, dando origine alle lingue nazionali.
Dante Alighieri è stato il primo a porsi il problema di una lingua unitaria in Italia, scrivendo il "De Vulgari Eloquentia". Ha proposto una lingua che fosse illustre, cardinale, aulica e curiale, basata sul meglio delle parlate locali.
Manzoni ha riaperto il dibattito sulla lingua unitaria nel '800, dopo l'unità d'Italia. Ha scritto "Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla" e ha scelto di utilizzare il toscano parlato dalle classi colte per rendere la lingua più accessibile e moderna.