Fabrizio Del Dongo
Genius
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il latino volgare, parlato dai popoli romanizzati, differiva dal latino classico usato dai colti, con variazioni lessicali e sintattiche.
  • Dopo la caduta dell'Impero Romano, il latino si fuse con lingue locali, creando le lingue neolatine come portoghese, spagnolo, francese, italiano e altre.
  • L'italiano mostra forti origini latine grazie alla lunga dominazione romana, con documenti storici che evidenziano la sua evoluzione dal latino.
  • Nonostante la diffusione dell'italiano, il latino rimase la lingua delle persone colte per la scrittura di poesie e testi letterari fino al XIII secolo.
  • Dante Alighieri, nel XIV secolo, promosse l'uso dell'italiano nella letteratura, scrivendo la Divina Commedia in italiano per dimostrarne la dignità letteraria.

Indice

  1. La Romanizzazione delle Lingue
  2. Differenze tra Latino Classico e Volgare
  3. Evoluzione delle Lingue Neolatine
  4. L'Italiano e le sue Origini Latine
  5. L'Affermarsi dell'Italiano nella Letteratura

La Romanizzazione delle Lingue

Man mano che Roma conquistava nuovi territori, le popolazioni sottomesse venivano romanizzate fino al punto di sostituire la loro lingua con quella dei vincitori.

Differenze tra Latino Classico e Volgare

Occorre, però, precisare che il latino diffuso nell’impero non era quello classico, adoperato dalle persone colte.

Era un linguaggio volgare ( termine derivato da “vulgus” = popolo) con notevoli differenze lessicali e sintattiche rispetto a quello letterario.

latino letterario: equus latino volgare: caballus

latino letterario: ignis latino volgare: focus

latino letterario: os latino volgare: bucca

latino letterario: oculus latino volgare: oclus

Evoluzione delle Lingue Neolatine

Il latino volgare rimase in uso nei territori conquistati finché Roma non lo impose ai popoli soggetti. Tuttavia, quando l’impero decadde (476 d.C.), l’unità andò man mano perdendosi per cui i popoli non più sottomessi cominciarono a fondere liberamente i loro vocaboli autoctoni con quelli latini. Tale fusione non fu per tutti uguale: nei popoli più vicini geograficamente a Roma, prevalse l’elemento latino, mentre in quelli più distante prevalse la lingua originaria, spesso il celtico. Si formarono così delle nuove lingue, dette “neolatine”, dette anche romanze, cioè romanizzate. Esse sono: il portoghese, lo spagnolo, il francese, l’italiano, il rumeno e il ladino , quest’ultimo parlato nel Cantone dei Grigioni, in Svizzera.

L'Italiano e le sue Origini Latine

Tra le lingue neolatine quella che mostra più chiaramente le sue origini latine è l’italiano e questo si spiega col fatto che l’Italia rimase più a lungo sotto la dominazione romana. All’inizio, la nascente lingua italiano non era molto diversa da latino. Infatti, in un documento del VIII secolo d.C. troviamo scritta la frase “de un lato decorre via publica” che in latino si sarebbe dovuto scrivere “de uno latere decurrit via publica”. Nei documenti de X secolo d.C.. l’italiano subisce altre ed importanti trasformazioni. Infatti, in un documento risalente al 960 si trova scritto: “sao ke kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti” che in italiano moderno corrisponde alla seguente traduzione: “so che quelle terre, per quei confini che qui si contiene, trent’anni le possedette la parte di santo Benedetto”.

L'Affermarsi dell'Italiano nella Letteratura

Nonostante la nuova lingua fosse molto diffusa, le persone colte continuavano ad adoperare il latino che veniva ritenuta l’unica lingua degna per scrivere poesie o testi letterari. Nei primi anni del XIII secolo, abbiamo la prima grande composizione letteraria in lingua italiana: il Cantico delle Creature di S. Francesco. Un secolo più tardi, Dante scrive un’opera col preciso intento di invitare tutte le persone colte ad utilizzare l’italiano. Egli, pur conoscendo perfettamente il latino, scrisse la sua più grande opera, la Divina Commedia, in italiano, dimostrando così che essa poteva degnamente sostituire la lingua dei classici.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto della romanizzazione sulle lingue dei territori conquistati da Roma?
  2. La romanizzazione ha portato le popolazioni sottomesse a sostituire la loro lingua con quella dei vincitori, diffondendo il latino volgare nei territori conquistati.

  3. Quali sono le principali differenze tra il latino classico e il latino volgare?
  4. Il latino volgare differiva dal latino classico per il lessico e la sintassi, essendo un linguaggio più popolare e meno formale rispetto a quello letterario.

  5. Come si sono evolute le lingue neolatine dopo la caduta dell'Impero Romano?
  6. Dopo la caduta dell'Impero Romano, le lingue neolatine si sono evolute fondendo vocaboli autoctoni con quelli latini, con variazioni a seconda della vicinanza geografica a Roma.

  7. In che modo l'italiano si è affermato nella letteratura rispetto al latino?
  8. L'italiano si è affermato nella letteratura grazie a opere come il Cantico delle Creature di S. Francesco e la Divina Commedia di Dante, che dimostrarono la dignità della lingua italiana rispetto al latino.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community