Concetti Chiave
- La novellistica medievale occidentale si sviluppa grazie all'influenza delle raccolte orientali, sfruttando la duttilità del genere per adattarsi a vari stili narrativi.
- "Le mille e una notte" funge da modello arabo con la sua struttura a cornice, influenzando la novella europea con racconti di diverse origini e ambientazioni.
- Gli exempla medievali, di scopo educativo e morale, si contrappongono ai fabliaux francesi, noti per il loro carattere dissacrante e umoristico.
- Il Novellino, prima raccolta di novelle in volgare fiorentino, segna l'importanza della lingua parlata e del racconto cittadino nel panorama narrativo duecentesco.
- Il Decameron di Boccaccio nel Trecento definisce la novella moderna con la sua struttura a cornice e narrazione dilettevole, priva di fini morali.
Indice
Evoluzione della Novellistica Medievale
Nel corso del Medioevo, con la diffusione delle raccolte orientali favorita dalla presenza degli arabi in Spagna, diciamo che la novellistica occidentale conosce un importante processo di sviluppo e diffusione, soprattutto perché si tratta di un genere letterario che consente diverse "forme" e si adatta pienamente ai moduli più disparati: da quello comico-satirico a quello tragico.
Questa duttilità è giustificata anche dal fatto che alle origini della novella non si trova una forma specifica di narrazione breve, ma al contrario una varietà di forme e una molteplicità di fonti che poi confluiscono tutte nella novella medievale. La novella europea delle origini deve molto soprattutto ai modelli della letteratura araba, in quanto assorbe da quegli stessi modelli due elementi tipici del racconto, come l'uso della prosa e quello della "cornice".Influenza Araba e Raccolte Europee
La più famosa raccolta di novelle arabe "a cornice" è sicuramente “Le mille e una notte”, che ha contributo a trasmettere in Occidente l'immagine dell'Oriente musulmano. L'opera, che in realtà riunisce racconti di varia provenienza, non è il risultato della fatica di un solo autore. Tale mescolanza di fonti permette di capire il carattere composito della civiltà araba: nelle novelle si ritrovano infatti elementi quali le atmosfere delle grandi città d'Oriente, la vita dei palazzi sontuosi, la vivacità e la folla dei mercati, il mondo del malaffare, con una carrellata di personaggi di varia estrazione sociale. Accanto a quello orientale esiste un altro ricchissimo filone di temi e storie per la novellistica, questa volta esclusivamente europeo: gli esempi usati nelle prediche religiose, per lo più di origine cristiana, ricavati soprattutto dalle vite dei santi.
Exempla e Fabliaux: Contrasti Narrativi
Tali esempi, in latino exempla, nascono con un intento chiaramente dimostrativo, educativo, didattico, in senso religioso ma non solo; spesso sono espansioni narrative di una sentenza, aneddoti di vita raccontati come dimostrazione di una tesi morale precedentemente fornita, come indicazione di un giusto comportamento. Gli exempla vengono anche utilizzati nelle prediche, come avviene nel caso di due importanti religiosi dell'epoca: Domenico Cavalca e Jacopo Passavanti. I loro racconti vividi inseriti nella predica domenicale hanno grande presa sul pubblico dei fedeli. Lontanissima, quasi antitetica agli exempla, è un'altra tradizione narrativa medievale, costituita dai fabliaux, diffusi in Francia fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo ad opera di "trovieri" di professione. Lo scopo dei fabliaux è quello di suscitare il riso tramite storie dal contenuto dissacrante e provocatorio, materiale e corporeo, dal linguaggio sboccato e osceno, con personaggi spesso ridotti a vere e proprie caricature. Non mancano poi donne sensuali e libertine, che rappresentano l'esatto opposto della donna-angelo celebrata dalla lirica cortese.
Novellino e la Narrativa in Volgare
La prima raccolta di novelle in volgare fiorentino è il cosiddetto Novellino, di autore anonimo, composto tra il 1280 e il 1300. Un elemento che determina il successo di questa narrativa è naturalmente l'uso del volgare, che comporta l'apertura all'uso del parlato, ben presto talmente disinvolto da attribuire al racconto un colore locale, in particolare negli aneddoti di ambiente cittadino, espressi con toni burleschi e realistici. Il favore che questa e altre raccolte incontrano si spiega anche con la nascita di un pubblico cittadino, comunale, attratto dal piacere del racconto in sé, più che dai suoi significati esterni, morali o religiosi che siano.
Dal punto di vista strutturale la novella, così come giunge a maturazione nella letteratura duecentesca, soprattutto in ambito toscano, è caratterizzata dalla brevità, dall'unità narrativa che tende a condensarsi in un punto, in un finale risolutivo; dalla linearità del racconto che comprende un inizio, uno svolgimento e una fine, senza interruzioni, ritorni e digressioni; dall'intento di intrattenere il pubblico divertendolo, senza la pretesa di trasmettere un senso storico, religioso o allegorico ma rimanendo su un livello esclusivamente laico e mondano.
Il Decameron e la Novella del Trecento
Nel Trecento la novella ha grande diffusione grazie anche al successo del Decameron, composto tra il 1349 e il 1351 da Giovanni Boccaccio, un'opera innovativa rispetto alla tradizione novellistica per la ricchezza dei motivi e la varietà delle passioni che dominano i personaggi. Nel Decameron, che rimane per secoli un modello insuperato, la struttura della novella viene fissata nella sua forma definitiva con i seguenti tratti caratteristici: brevità e linearità della narrazione a carattere dilettevole (si racconta per puro divertimento e non più per un fine morale e didascalico). Le cento novelle di cui è composta l'opera sono inoltre inquadrate in una struttura esterna, una cornice, che le tiene legate organicamente. Come chiarisce il titolo Decameron lo sviluppo narrativo occupa nel complesso dieci giornate.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza della cultura araba sulla novellistica medievale europea?
- Quali sono le caratteristiche principali degli exempla e dei fabliaux?
- In che modo il Novellino ha contribuito alla narrativa in volgare?
- Quali sono le innovazioni introdotte dal Decameron nella novella del Trecento?
- Come si differenzia la novella medievale dalle altre forme narrative dell'epoca?
La novellistica medievale europea è stata fortemente influenzata dalla cultura araba, in particolare attraverso l'uso della prosa e della "cornice", elementi tipici delle raccolte arabe come "Le mille e una notte".
Gli exempla sono racconti con intenti educativi e morali, spesso usati nelle prediche religiose, mentre i fabliaux sono storie provocatorie e dissacranti, con linguaggio osceno e personaggi caricaturali, mirate a suscitare il riso.
Il Novellino, scritto in volgare fiorentino, ha contribuito alla narrativa in volgare rendendo il racconto accessibile a un pubblico cittadino, con toni burleschi e realistici, e favorendo l'uso del parlato.
Il Decameron ha introdotto innovazioni come la struttura a cornice, la brevità e linearità della narrazione, e un focus sul divertimento piuttosto che su fini morali, fissando la forma definitiva della novella.
La novella medievale si differenzia per la sua duttilità, adattandosi a vari moduli narrativi, e per la sua struttura breve e lineare, mirata a intrattenere senza trasmettere significati storici, religiosi o allegorici.