Fabrizio Del Dongo
Genius
9 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La Scuola Siciliana, fiorita alla corte di Federico II, introduce un nuovo modo di fare poesia ispirato alla lirica provenzale, utilizzando il volgare anziché il latino.
  • I poeti siciliani scrivono per svago, senza musica, e si concentrano sulle conseguenze interiori dell'amore, piuttosto che su episodi sentimentali.
  • Le liriche della Scuola Siciliana sono arrivate a noi tramite copie toscane, che spesso trasformano l'aspetto linguistico originale.
  • Il tema dell'amor cortese, centrale nella lirica provenzale, si fonda su un rapporto di vassallaggio tra amante e donna amata, sfidando gli insegnamenti della Chiesa.
  • Le Chansons de geste, epiche narrazioni di imprese eroiche, erano tramandate oralmente dai giullari e si basavano su valori feudali come lealtà e coraggio.

Indice

  1. La nascita della scuola siciliana
  2. Federico II e la cultura volgare
  3. Liriche e influenze provenzali
  4. Temi e linguaggio della poesia siciliana
  5. Il cavaliere cortese e l'amore
  6. Amore cortese e morale feudale
  7. Chansons de geste e la Chanson de Roland
  8. La lirica provenzale e la scuola siciliana

La nascita della scuola siciliana

La scuola siciliana fiorisce in Sicilia, alla corte di Federico II, nella prima metà del XIII secolo.

2.

Federico II e la cultura volgare

Federico II era Imperatore del Sacro Romano impero e re del Regno di Sicilia. Elle cerca di attuare una politica culturale, in lingua volgare, che possa contrastare la predominanza della cultura religiosa che adoperava il latino.

3.

Liriche e influenze provenzali

Era la corte di Federico II, formata da funzionari del re che aiutavano il monarca nell’amministrazione e che avevano lo svago di scrivere liriche. Non erano poeti di mestiere: infatti Jacopo da Lentini era notaio

Essa è importante perché introduce un nuovo modo di fare poesia, imitando il nodello poetico della lirica provenzale che era stato fatto conoscere in Italia dai trovatori

• La lealtà e la fedeltà assoluta dell’amante nei confronti della donna

amata

• La lontananza della donna che fa si offrire il poeta

• Il tema dell’amore che deve restare segreto

Temi e linguaggio della poesia siciliana

Le liriche dei poeti della scuola siciliana non narrano vicende od episodi sentimentali, ma soltanto le conseguenze che l’amore ha nell’intimo del poeta. I componimenti non sono messi in musica, come invece avveniva nelle corti provenzali, questo perché i poeti della Magna Curia erano funzionari del re che scrivevano poesie solo per svago e non erano competenti in musica

Essi adoperavano il siciliano colto con prestiti presi dal francese, dal provenzale e dal latino.

Lo stesso concetto può essere espresso da parole in lingue diverse .La loro lingua è molto raffinata, ma artificiosa

I testi che sono arrivati a noi non sono originali. Infatti tutte le liriche sono state copiate da copisti toscani i quali, a volte hanno trasformato l’aspetto linguistico inserendo elementi toscani.

Il cavaliere cortese e l'amore

Il cavaliere cortese presenta un lato epico che si manifesta con il coraggio, la forza fisica e la lealtà quando deve compiere le sue imprese per piacere alla donna amata, ma a questo aspetto si aggiunge la ricerca del “fin’amours”. L’amore che egli prova verso di lei è molto delicato e non ha nulla di sensuale, ed ha scopo è di rendere nobile il cuore dell’amante. Il tema dell’amore nella scuola siciliana (= Jacopo da Lentini) e l’ideale della donna angelicata del Dolce Stilnovo, concretizzato nell’immagine di Beatrice, è derivato dal “fin’ amours”

Si tratta dell’amore cantato dai trovatori presso le corti provenzali. Se prima il cavaliere epico lottava per difendere Dio ed il suo sovrano e per aumentare il proprio prestigio, ora il cavaliere cortese combatte per soddisfare la sua donna ed arrivare a conquistare il suo amore. La donna richiede al suo amante delle imprese sempre più difficili perché più gli ostacoli sono grandi; tuttavia, più l’amore cresce, nello stesso tempo genera tormenti e sofferenze nel giovane cavaliere.

Amore cortese e morale feudale

Nelle canzoni dei trovatori la psicologia amorosa occupa dunque un grande spazio,

L’amore cortese non è però un amore solo spirituale perché impegna sia il corpo che l’anima. Infatti, spesso, si realizza al di fuori del matrimonio, fra sofferenza e piacere, tormento ed esaltazione: dunque, si può affermare che la morale cortese sembra sfidare gli insegnamenti della Chiesa a proposito della fedeltà coniugale. Questa è la ragione per cui, nelle canzoni dei trovatori, la donna amata non è mai indicata per nome.

È un rapporto di vassallaggio che si ricollega all’etica feudale fondata sull’onore e sulla fedeltà, come esisteva fra il vassallo ed il suo signore. Nella lirica provenzale, il sovrano è sostituito dalla donna amata e non è un caso se essa viene indicata con “donna” che deriva dal latino “domina” = signora Come il signore, la donna amata (= Dame, dal latino domina e quindi padrona) Il cavaliere è di una condizione sociale superiore a quella dell’amante; essa possiede molte virtù ed è inaccessibile dal punto di vista amoroso. Il cavaliere cortese se pone totalmente a suo servizio e come un vassallo nei confronti del suo sovrano, egli dipende dalle volontà della donna e può perfino succedere che egli arrivi ad umiliarsi.

Chansons de geste e la Chanson de Roland

È una nuova produzione letteraria epica che si sviluppa in Francia fra XI e il XII secolo: esse narrano le imprese degli eroi. Il termine chanson indica che esse venivano tramandate oralmente, mentre il termine "geste”che vuol dire "imprese compiute". Esse si ispirano alla religione e alle vicende militari di Carlo Magno e dei suoi paladini ed sono scritte in lingua d’oil, cioè nella lingua che si parlava nel nord della Francia.. I temi trattati sono l’etica feudale cioè la lealtà, la dedizione, la fedeltà verso il proprio signore, il coraggio, l'amore per la patria e la fede verso Dio. Fra le Chansons de geste, la più conosciuta è la Chanson de Roland

La Chanson de Roland narra le vicende di Carlo Magno e dei suoi paladini, nella guerra contro gli Arabi.. A Roncisvalle, Orlando, che aveva avuto il compito di difendere la retroguardia, cade in un'imboscata e l'unico modo per salvarsi sarebbe di suonare l'olifante (= il corno) per chiamare Carlo Magno in aiuto. Ma non lo fa ,per non mettere a repentaglio la salvezza del re, Solo in punto di morte, Orlando decide di suonare il corno, ma è ormai troppo tardi. Per attendere la morte ormai vicina si stende sotto un pino con il viso rivolto verso la Spagna per far capire che è morto lottando e non fuggendo il nemico.

Esse venivano cantate dai giullari nelle fiere, nei mercati, alle corti feudali, sui sagrati delle chiese e nei luoghi di sosta lungo le vie che conducevano i pellegrini a Santiago di Campostela in Spagna o a Roma (lungo la via Francigena)

Cfr. risposta alla domanda n°12: l’etica feudale si fonda sulla lealtà, la dedizione, la fedeltà verso il proprio sovrano, il coraggio, l'amore per la patria e la fede in Dio.

La lirica provenzale e la scuola siciliana

La lirica è un componimento poetico che ha come tema i sentimenti del poeta. La lirica occidentale nasce in Provenza dove, dalla seconda metà dell'XII fino al primo quarto del XIII, fiorisce la poesia dei trovatori, che cantavano la gioia dell'amore in particolare il fin'amor (l'amore perfetto). I trovatori provenzali accompagnavano le loro poesie con il liuto, uno strumento musicale.

La scuola siciliana si sviluppa nella prima metà del XIII secolo, mentre la lirica provenzale è precedente. Alcuni temi della poesia coincidono: la devozione del poeta di fronte alla donna, la sofferenza del poeta per la lontananza di lei e il tema dell’amore che deve essere tenuto segreto. Inoltre la lirica provenzale, a volte, riporta episodi o vicende amorose mentre quella siciliana è più concentrata a descrivere l’effetto dell’amore nel cuore dello scrittore. Tuttavia, esiste una differenza: la lirica provenzale era fatta per essere cantata con l’accompagnamento di uno strumento, per quella siciliana la musica era invece esclusa, perché essa era destinata ad essere letta individualmente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della scuola siciliana nella storia della poesia?
  2. La scuola siciliana è importante perché introduce un nuovo modo di fare poesia, imitando il modello poetico della lirica provenzale, e fiorisce alla corte di Federico II nella prima metà del XIII secolo.

  3. Come Federico II ha influenzato la cultura volgare?
  4. Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero e re del Regno di Sicilia, promuove una politica culturale in lingua volgare per contrastare la predominanza della cultura religiosa in latino.

  5. Quali sono i temi principali della poesia siciliana?
  6. I temi principali della poesia siciliana includono la lealtà e la fedeltà dell'amante, la lontananza della donna amata, e l'amore che deve restare segreto, senza narrare episodi sentimentali ma concentrandosi sulle conseguenze dell'amore nell'intimo del poeta.

  7. In che modo la lirica provenzale ha influenzato la scuola siciliana?
  8. La lirica provenzale ha influenzato la scuola siciliana attraverso temi comuni come la devozione del poeta verso la donna e la sofferenza per la sua lontananza, ma la scuola siciliana si distingue per l'assenza di accompagnamento musicale, a differenza della lirica provenzale.

  9. Qual è il ruolo del cavaliere cortese nella poesia siciliana?
  10. Nella poesia siciliana, il cavaliere cortese è caratterizzato da coraggio e lealtà, e il suo amore è delicato e nobile, ispirato dal "fin'amours" dei trovatori provenzali, con l'obiettivo di nobilitare il cuore dell'amante.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community