Concetti Chiave
- La letteratura italiana nacque intorno al 1200 grazie a Dante, Boccaccio e Petrarca, diffondendosi rapidamente grazie al volgare fiorentino.
- Il volgare fiorentino derivava dal latino medievale e dal provenzale, influenzando la lingua unitaria in Italia.
- Nel Medioevo, la Chiesa fu l'unico elemento unificante, svolgendo ruoli spirituali, politici e militari, nonostante la frammentazione dell'impero.
- La società medievale era gerarchica e divisa in caste: aristocrazia feudale, clero e contadini, con artigiani e mercanti emergenti.
- La struttura sociale medievale, percepita come voluta da Dio, mantenne una mentalità statica e limitò la curiosità verso l'ignoto.
Indice
- Origini della letteratura italiana
- Lingue alla base del volgare
- La società medievale e la Chiesa
- Gerarchia sociale medievale
- Mentalità e disuguaglianza nel Medioevo
Origini della letteratura italiana
In questo appunto viene descritto che cosa sia la letteratura, la nascita della letteratura, la letteratura nel Medioevo, come era strutturata la società medievale e i suoi aspetti più importanti nelle linee dettagliate. Si descrivono anche le classi sociali dell'epoca.
La letteratura italiana nacque intorno al 1200, quando le opere di Dante, Bocaccio e Petrarca riscossero un grandissimo successo.
Tali opere furono in volgare fiorentino e da qui si decise che il volgare fiorentino dovesse essere la lingua unitaria, e grazie alle opere e ai traffici commerciali si diffuse rapidamente. Il volgare fiorentino derivava da altre due lingue:
- Il latino, che nel Medioevo aveva delle differenze nel vocabolario, quindi veniva chiamato latino medievale o medio latino. Veniva parlato solo dagli intellettuali.
- Il provenzale, che si divideva in altre due lingue volgari: lingua d'oc (parlata nella Francia del sud) e lingua d'oil (parlata nella Francia del nord). Pertanto tali lingue sono alla base del volgare fiorentino.
Lingue alla base del volgare
La società medievale e la Chiesa
Il Medioevo iniziò nel 476 d.C, quando venne deposto l'ultimo imperatore dell'impero Romano, Romolo Augustolo. A quel punto l'impero si stava disgregando e presero il sopravvento i barbari, formando i regni Romano-Barbarici, e introducendo così usi e costumi, mentalità, lingue, leggi completamente diverse, facendo nascere una nuova società. A questo punto l'unico fattore che teneva unito l'impero non era la lingua, bensì la Chiesa, che oltre a svolgere il ruolo spirituale, si occupava anche di svolgere mansioni politiche e militari. La vera e propria riunificazione si avrà con Carlo Magno, con il Sacro Romano Impero, che alla fine divise ancora di più l'impero quando entro in gioco lo stato feudale, e di conseguenza rivelandosi un fallimento. Lo Stato feudale era caratterizzato da un debolissimo potere centrale, che veniva contrastato dalla frammentizzazione dei feudi. La situazione cambiò in parte solamente nel XIII secolo, con la nascita degli Stati assoluti. Con un forte potere centrale, apparato burocratico e un esercito. Solo in parte perché dopo l'anno 1000 nacquero conflitti tra impero e papato per l'investitura dei vescovi, ormai veri propri signori feudali.

Gerarchia sociale medievale
La società medievale era caratterizzata da una forte gerarchia, formata da caste chiuse (infatti non si poteva regredire o salire di classe):
- All'apice c'era l'aristocrazia feudale, una casta guerriera che passava la maggior parte del tempo all'esercizio con le armi (Bellatores)
- Poi c'era il clero, che oltre a compiere funzioni religiose, era anche conservatrice del patrimonio culturale, e si occupava della sua trasmissione (Oratores)
- Infine c'erano i contadini, i quali dovevano produrre i beni materiali necessari al sostentamento (erano definiti servi della gleba) (Laboratores)
A queste classi possiamo aggiungere gli artigiani (falegnami, fabbri) e i mercanti (che con il passare degli anni rivestirono un'importanza maggiore).
Mentalità e disuguaglianza nel Medioevo
Questa struttura gerarchica della società si pensava fosse voluta da Dio, e che in sua assenza, non si sarebbe potuto vivere bene, quindi ogni cambiamento avrebbe portato ad una violazione sacrilega. Il Medioevo quindi è caratterizzato dalla disuguaglianza sociale. La mentalità della civiltà medievale era molto statica in quanto ogni suo componente faceva riferimento o era legato alla Chiesa, che dominava la civiltà medievale gerarchica spesso approfittandone dell'ignoranza generale. Infatti riuscivano a soggiogare la mente della popolazione, facendo credere che la la gerarchia fosse voluta da Dio. Infatti nessuno prima dell'anno 1000 ebbe il coraggio di apportare dei cambiamenti in ambito di rapporti sociali, tecniche di produzione, mentalità. Di conseguenza questa mentalità chiusa non premise alle popolazioni di avere la curiosità di conoscere l'ignoto, cosa che invece accade quotidianamente nella mentalità moderna.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della letteratura italiana?
- Quali lingue hanno influenzato il volgare fiorentino?
- Qual era il ruolo della Chiesa nella società medievale?
- Come era strutturata la gerarchia sociale nel Medioevo?
- Qual era la mentalità dominante nel Medioevo riguardo alla struttura sociale?
La letteratura italiana nacque intorno al 1200 con le opere di Dante, Bocaccio e Petrarca, scritte in volgare fiorentino, che divenne la lingua unitaria grazie alla loro diffusione e ai traffici commerciali.
Il volgare fiorentino derivava dal latino medievale, parlato dagli intellettuali, e dal provenzale, che includeva la lingua d'oc e la lingua d'oil.
La Chiesa svolgeva un ruolo unificante e non solo spirituale, ma anche politico e militare, mantenendo l'unità dell'impero dopo la sua disgregazione.
La gerarchia sociale medievale era composta da aristocrazia feudale (Bellatores), clero (Oratores), contadini (Laboratores), artigiani e mercanti, con caste chiuse che impedivano la mobilità sociale.
La mentalità medievale era statica e dominata dalla Chiesa, che giustificava la gerarchia sociale come voluta da Dio, scoraggiando cambiamenti e curiosità verso l'ignoto.