Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Nel Medioevo, l'arte era vista principalmente come un mezzo per avvicinarsi a Dio, riflettendo la bellezza divina attraverso la natura.
  • Con il basso Medioevo, l'arte iniziò a includere tematiche profane come politica e amore, superando il rigido controllo della Chiesa.
  • La laicizzazione dell'arte permise di combinare edificazione spirituale con intrattenimento, come mostrato nel Novellino.
  • Petrarca e Boccaccio consideravano l'arte un mezzo per offrire consolazione, esplorare l'interiorità umana e raggiungere la fama laica.
  • Alla fine del Medioevo, l'arte cominciò a essere vista come ricerca del bello in sé, meno legata a funzioni etiche.

Indice

  1. Varie concezioni dell’arte nel Medioevo
  2. Situazione nel basso Medioevo
  3. Laicizzazione dell’arte
  4. Concezione dell’arte per Petrarca e Boccaccio
  5. Conclusione

Varie concezioni dell’arte nel Medioevo

Le idee estetiche durante il Medioevo possono essere ricondotte a tre filoni:
1) L’arte era una sorta di scala che conduceva verso Dio. L’arte era contemplazione delle cose belle che troviamo in natura che a loro volta costituiscono un mezzo per accedere alla bellezza del Creatore, visto che ogni bellezza terrena non è altro che il riflesso di quella divina..
Questa è una concezione che si ispira ai principi del misticismo neoplatonico, una corrente filosofica del III secolo d.C.
2) L’arte è incompatibile con gli insegnamenti della religione cristiana, una concezione molto rigorista che nega ogni valore all’arte. Essa si ispira al pensiero di Platone secondo il quale i poeti non hanno alcun diritto di far parte della sa repubblica delle idee.
3) L’arte può avere un valore se presenta contenuti morali ed edificanti, cioè delle tematiche tali da fornire insegnamenti morali ai fedeli, anche tramite raffigurazioni allegoriche. Questa è un concetto che assegna all’arte lo scopo di educare al bene, fondato, però, su di una nozione edonistica secondo cui l’arte, di per sé, è piacere. Infatti, il punto di partenza è l’idea secondo la quale l’arte è irrazionale e con un valore negativo perché si allontana dall’etica cristiana. Tuttavia, essa può acquistare una rilevanza positiva purché lo scopo sia edificante.
La terza teoria era la più diffusa nel Medioevo. In pratica l’arte era vista come una sorta di attrattiva in grado di rendere accettabile ad un pubblico che della filosofia non ha alcuna cognizione, un insegnamento morale molto severo. Per spiegare meglio questa teoria, gli studiosi ricorrono all’immagine della tazza il cui bordo e cosparso di miele, ma che contiene une medicina molto amara, ma utile per guarire il malato (ossia il peccatore).

Situazione nel basso Medioevo

Fintanto che la cultura rimase dominata dalla Chiesa, non ci furono alternative a queste tre teorie. La situazione cambia verso il basso Medioevo quando il pubblico si amplia, gli intellettuali non sono più soltanto chierici e si diffonde meno rigorismo. Quando compare la prima letteratura volgare, gli scrittori si rivolgono alla letteratura con un atteggiamento differente assegnando ad esso non più soltanto uno scopo edificante.
Ricompaiono allora le tematiche profane come la politica, la guerra e soprattutto l’amore, presenti in ogni genere letterario.
Il genere che prima di ogni altro testimonia questo processo tematico di laicizzazione è la lirica con il tema dell’amor cortese e con la novelle nasce qualcosa di simile. Un esempio molto significativo ci è fornito dal Novellino, il cui autore non esita a precisare che pur ponendosi lo scopo di edificare lo spirito secondo gli insegnamenti cristiani, si pone anche l’obiettivo di rallegrare il corpo.

Laicizzazione dell’arte

Nel Novellino, l’autore di prefigge scopi diversi dai soliti a cui si era abituati. Il quadro culturale di riferimento è sempre costituito dall’etica cristiana, ma ora, il narratore, nel pensare che ciò non dispiaccia a Dio si propone non solo di edificare, ma anche di rallegrare il corpo, ossia di raggiungere il benessere fisico ridendo e divertendosi. Pertanto, il lettore può essere intrattenuto piacevolmente e nel contempo impartirgli insegnamenti profani quali il sapersi comportare bene in società, il saper parlare bene.

Concezione dell’arte per Petrarca e Boccaccio

Più tardi, Petrarca e il Boccaccio arriveranno ad affermare che l’arte può avere anche il ruolo di consolare gli afflitti per poter proporre un momento di sollievo alle consuete preoccupazioni del vivere quotidiano. Boccaccio cerca di raggiungere questo scopo con il riso, mentre Petrarca ricorre ad una forma poetica particolare e ad uno stile armonioso.
L’arte è anche vista come mezzo per conoscere l’uomo nella sua dimensione interiore (Petrarca) o nei suoi rapporti sociali come fa Boccaccio nel Decameron; a questo si aggiunge l’idea dell’arte come strumento per conquistare la gloria profana e l’immortalità laica, proprio come già avevano pensato gli antichi. Esistono tuttavia momenti di tormento causati dalla presenza continua dell’etica cristiana, in contrasto col desiderio di fama terrena, come avviene nel Secretum del Petrarca.

Conclusione

In sintesi, si può affermare che, anche se alla fine del Medioevo, l’arte non è ancore del tutto autonoma nel senso che è fine a se stessa, in molti casi gli scrittori si avviano in direzione moderna che prevede l’opera artistica meno legata ad una funzione etica e più vista come ricerca del bello in sé.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali concezioni dell'arte nel Medioevo?
  2. Le concezioni principali erano tre: l'arte come scala verso Dio, l'arte incompatibile con la religione cristiana, e l'arte con valore morale ed edificante.

  3. Come è cambiata la percezione dell'arte nel basso Medioevo?
  4. Nel basso Medioevo, con l'ampliamento del pubblico e la diffusione della letteratura volgare, l'arte ha iniziato a includere tematiche profane come politica, guerra e amore.

  5. Qual è il contributo del Novellino alla laicizzazione dell'arte?
  6. Il Novellino ha introdotto l'idea che l'arte possa rallegrare il corpo e intrattenere, oltre a edificare lo spirito secondo l'etica cristiana.

  7. Come Petrarca e Boccaccio concepiscono l'arte?
  8. Petrarca e Boccaccio vedono l'arte come un mezzo per consolare e offrire sollievo, esplorare l'interiorità umana e i rapporti sociali, e conquistare gloria e immortalità laica.

  9. Qual è la conclusione sull'evoluzione dell'arte alla fine del Medioevo?
  10. Alla fine del Medioevo, l'arte inizia a essere vista meno come strumento etico e più come ricerca del bello in sé, avviandosi verso una concezione moderna.

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