Concetti Chiave
- Le origini della letteratura italiana risalgono al Duecento, con una produzione ricca influenzata dalla tradizione classica e medievale e un rigoroso rispetto delle regole retoriche.
- I regni romano-barbarici hanno mantenuto i contatti con la cultura classica, con i conquistati che gestivano le funzioni amministrative utilizzando la cultura romana e cristiana.
- La Chiesa ha svolto un ruolo cruciale durante le invasioni barbariche, fungendo da punto di riferimento materiale e culturale e mantenendo vivo l'uso del latino.
- La cultura araba ha avuto un forte impatto sulla produzione letteraria medievale, soprattutto attraverso le traduzioni di testi arabi, greci ed ebraici che hanno diffuso conoscenze scientifiche in Europa.
- I monasteri benedettini hanno contribuito significativamente alla cultura medievale, fungendo da centri di spiritualità, formazione e produzione di manoscritti, e promuovendo l'istruzione.
Indice
Origini della letteratura italiana
Le prime manifestazioni dell’attività letteraria in lingua italiana o in volgare, secondo il termine adoperato in quel tempo in quanto adoperata dal volgo o popolo, si hanno agli inizi del Duecento. Per tutto il XIII si ha allora una produzione molto ricca e varia che prova della conoscenza che gli autori avevano della tradizione precedente e che erano molto consapevoli dei mezzi espressivi utilizzati.
Infatti il collegamento con i modelli precedenti è molto stretto e il rispetto di precise regole retoriche non viene mai a mancare. Questo è causato dal fatto che sul piano retorico-stilistico e tematico-ideologico, la letteratura italiana degli inizi ha comunque alle spalle una lunga storia culturale che va dall’antichità classica al medioevo cristiano che aveva utilizzato una lingua diversa, cioè il latino.Invasioni e regni romano-barbarici
Nel IV secolo d.C. le popolazioni stanziate oltre il confine che correva lungo il Reno e il Danubio, da sempre tenute a bada dall’esercito romano, cominciano a riversarsi all’interno dell’Impero, creando così in gran parte dell’Europa, dei regni romano-barbarici; infatti si hanno un regno visigoto in Spagna e nella Francia meridionale e alcuni regni franchi lungo il Basso Reno.
In Italia abbiamo il regno degli Ostrogoti e dopo la fine del VI secolo quello dei Longobardi. Queste invasioni hanno conseguenze diversi piani: contatto del Cristianesimo con le popolazioni definite barbare, rapporto di incontro/scontro fra le norme di una società basata sul diritto romano e le consuetudini e i comportamenti delle popolazioni barbariche, modifica, se non fusione, del patrimonio linguistico dei conquistatori con quello dei territori sottomessi.
Ruolo della Chiesa e del monachesimo
Occorre, però precisare una situazione di fatto: i conquistatori assumono le incombenze militari come la difesa o la repressione di eventuali rivolte, mentre le popolazioni conquistate, “romane” per tradizione e formazione, assume, tramite i loro personaggi più qualificati, la gestione dell’amministrazione statale, facendo anche uso della cultura tradizionale. Ecco perché il termine “romano” diventa quasi sinonimo di “cristiano” e di “ecclesiastico”.
In tale situazione, la Chiesa acquista un ruolo determinante.
Durante le invasioni, essa aveva sempre più assunto il ruolo di punto di riferimento, sia sul piano di aiuto materiale alla popolazione che sulla trasmissione del patrimonio della civiltà romana, sostenuta dall’uso del latino. Da sottolineare che nel regno romano-gotico di Teodorico, ricoprivano un ruolo di rilevanza Aurelio Cassiodoro (come modello di eloquenza) e Severino Boezio (filosofo con l’obiettivo di diffondere la civiltà classica). Nel regno visigoto troviamo Isidoro di Siviglia, un arcivescovo e uomo politico che si propone di salvare e diffondere il patrimonio classico. A questi si deve aggiungere Paolo Diacono che, pur non essendo di radici romane, era stato educato nella tradizione latina e greca e aveva scritto in latino la storia del suo popolo, Historia Longobardorum.
Influenza della cultura araba
Sulla produzione letteraria del medioevo ebbe un grande influsso anche la cultura araba. Dal 630, anno in cui Maometto conquistò La Mecca, al 732, anno in cui goli Arabi furono sconfitti dai Franchi a Poitiers, gli arabi estesero il loro dominio dalla spagna fino all’India, comprendendo anche la Sicilia e le coiste mediterranee dell’Africa. L’unità del Mare Mediterraneo veniva così rotta, cosa che invece le invasioni barbariche non avevano fatto. Una grande incidenza ebbero le numerose traduzioni realizzate dagli Arabi sia dei loro testi che di quelli greci o ebraici. In questo ambito, fu molto importante il ruolo ricoperto dalla scuola di Toledo, che ebbe il merito di diffondere in Europa i testi tradotti dei grandi astronomi, scienziati e astronomi.
Monachesimo e istruzione medievale
A far acquisire alla Chiesa un ruolo egemone, fu molto determinante il Monachesimo. Già in Oriente, a partire dal IV secolo. Era frequente in caso di credenti (anacoreti) che si ritiravano in assoluta solitudine per dedicarsi ad una solitaria contemplazione e preghiera, oppure delle comunità eremitiche (cenobiti) che rifiutavano in modo categorico ogni contatti con la realtà storica. In Occidente, invece, il monachesimo ebbe caratteristiche e funzioni totalmente diverse. Primi fra tutti furono i Benedettini, ordine fondato da San Benedetto da Norcia il quale non solo predicava la necessità della preghiera e della contemplazione, ma anche l’azione (cfr. il motto “ora et labora”). Alla crisi del tempo dovuta alle invasioni barbariche, alla carenza dell’organizzazione sociale e alla miseria, San Benedetto rispose con la concretezza de suoi monasteri. Essi diventarono aziende agricole, ma anche centri di spiritualità, di formazione e di cultura.
I Benedettini davano molta importanza alla lettura dei testi sacri, per cui, anche se non tutti, i monaci dovevano essere in grado di leggere i manoscritti o codici che i monasteri avevano l’obbligo di possedere. Da questo si può dedurre facilmente il ruolo culturale svolto dai monasteri che non solo curavano l’istruzione dei monaci analfabeti, ma come centro di produzione dei codici manoscritti (antenati del libro moderno). Di conseguenza, i centri di istruzione e di trasmissione della cultura diventarono orma un appannaggio delle scuole religiose. Inoltre, poiché l’istruzione era impartito dal clero, si capisce anche perché il termine “clericus” assunse, col tempo, il significato di “persona fornita di cultura”.
Scuole religiose e arti liberali
Nelle città, sedi di vescovato, esistevano le scuole episcopali, mentre nelle pievi (o parrocchie) le scuole, destinate agli abitanti della campagna, erano rette dal parroco. In questi casi, l’istruzione non si basava soltanto sullo studio dei testi sacri. Si dava anche spazio alla cultura profana, cioè alle “arti liberali”. Esse venivano distinte in trivio (grammatica, retorica e dialettica) e in quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica). Tuttavia, il fatto che i docenti fossero degli ecclesiastici condizionava in un certo modo, l’attività di queste scuole e del Medioevo in generale fintanto che nell’età comunale non sorsero delle scuola “laiche”.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali della letteratura italiana delle origini?
- Come hanno influenzato i regni romano-barbarici la cultura classica?
- Qual è stato il ruolo della Chiesa durante le invasioni barbariche?
- In che modo la cultura araba ha influenzato la produzione letteraria medievale?
- Qual è stato il contributo dei monasteri benedettini alla cultura medievale?
La letteratura italiana delle origini, iniziata nel Duecento, è caratterizzata da una produzione ricca e varia, con un forte legame con la tradizione classica e medievale, e un rispetto rigoroso delle regole retoriche.
I regni romano-barbarici hanno mantenuto i contatti con la cultura classica attraverso l'assunzione delle funzioni amministrative da parte delle popolazioni conquistate, che utilizzavano la cultura tradizionale romana e cristiana.
La Chiesa ha assunto un ruolo determinante come punto di riferimento materiale e culturale, trasmettendo il patrimonio della civiltà romana e sostenendo l'uso del latino.
La cultura araba ha influenzato la produzione letteraria medievale attraverso traduzioni di testi arabi, greci ed ebraici, diffondendo conoscenze scientifiche e astronomiche in Europa, specialmente tramite la scuola di Toledo.
I monasteri benedettini hanno avuto un ruolo culturale significativo, fungendo da centri di spiritualità, formazione e produzione di manoscritti, contribuendo all'istruzione e alla trasmissione della cultura.