Concetti Chiave
- L'ideale cavalleresco, nato nel tardo XI secolo, promuove valori come coraggio, onore, lealtà e generosità, influenzando la nobiltà d'animo oltre il lignaggio.
- La Chiesa integra questi valori cavallereschi con la difesa dei deboli e la lotta per la fede, sostenendo le crociate e la guerra Santa.
- Nella società cortese, le virtù cavalleresche si fondono con le norme di comportamento della vita di corte, creando un'élite culturale e morale.
- Il culto della donna nella società cortese la eleva a simbolo di cortesia, con l'amor cortese che la descrive come irraggiungibile e divinizzata, purificatrice dell'animo maschile.
- L'amor cortese, sempre segreto e spesso adultero, è celebrato dai poeti trovatori, ma condannato dalla Chiesa per distogliere la devozione dovuta a Dio.
Indice
La Cultura nel XI Secolo
Alto Medioevo (XI sec.): la cultura è in mano alla chiesa e l’unico intellettuale è il chierico (uomo di chiesa) che parla e scrive in latino.
La popolazione invece non capisce più il latino e si esprime in volgare (lingua usata dal volgo).
L'Ideale Cavalleresco
Fine XI sec., in Francia, il volgare diventa la lingua delle opere letterarie perché cambia la società: l'aristocrazia feudale è affiancata dai Cavalieri (soldati a cavallo).
Nasce così l'ideale cavalleresco i cui valori sono:
-prodezza (valore in battaglia coraggio e disprezzo del pericolo),
-sete di gloria e senso dell’onore,
-lealtà (rispetto dell'avversario e delle regole di combattimento),
-generosità con chi è stato sconfitto,
-rispetto della parola data, fedeltà al signore o al sovrano.
Solo questi valori portano alla vera nobiltà che è quella dell'animo e non quella data dalla nascita.
La chiesa fornisce ai Cavalieri ulteriori valori:
-la difesa dei più deboli e delle donne,
-la difesa della vera Fede contro le eresie (dottrine non riconosciute dalla Chiesa) e contro gli infedeli musulmani che occupavano la Palestina e la penisola iberica (Spagna) attraverso le crociate e la guerra Santa.
Le prime opere in volgare sono le canzoni di gesta che raccontano le imprese dei Cavalieri in difesa della fede.
Valori della Società Cortese
Gli ideali della società Cortese
Col tempo questi valori cavallereschi passano nell’ ideale Cortese (cioè, nelle norme di comportamento della vita di corte) e, alle virtù militari, si aggiungono le virtù civili:
- Liberalità intesa come nessun attaccamento ai beni materiali,
- Magnanimità intesa come gesti nobili di rinuncia e sacrificio (non potevano esserci gesti di egoismo),
- Misura perché il Signore non scade mai in eccessi volgari.
La società cortese riunisce a corte un'élite chiusa e tutti quelli che non ne sono all'altezza sono definiti villani, cioè contadini rozzi.
In questa concezione nasce il culto della donna che è simbolo di cortesia e gentilezza in grado di nobilitare l'uomo (anche se di fatto la donna non ha nessun potere).
Questa concezione della donna si traduce in una particolare concezione dell'amore.
L'amor cortese
L'Amor Cortese e la Poesia
L'amor cortese nasce nella poesia provenzale (la Provenza è una regione della Francia meridionale) ad opera dei Poeti Trovatori, cioè, compositori di versi poetici.
Nell'amore Cortese, la donna è un essere irraggiungibile e, a volte, addirittura divino perché produce effetti miracolosi in chi la ama.
L'uomo è il suo umile servitore e può amarla anche senza averla mai vista.
L'amore è sempre inappagato perché non si concretizza mai, l'amore è sempre impossibile e genera gioia e sofferenza insieme, l'amore verso la donna nobilita e purifica l'animo dell'uomo rendendolo cortese, cioè, degno di far parte dell’élite della corte. Inoltre, l'amore è sempre adultero, cioè fuori dal matrimonio. I matrimoni nelle classi alte si facevano sempre per ragioni dinastiche o economiche e mai per amore.
L'amore è sempre segreto per difendere l'onore della donna e i poeti si riferiscono a lei con uno pseudonimo (cioè, un falso nome) per non farla riconoscere.
La chiesa condanna l'amore cortese perché la devozione totale si deve solo a Dio.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo della chiesa nella cultura dell'XI secolo?
- Quali sono i valori fondamentali dell'ideale cavalleresco?
- Come si evolve l'ideale cavalleresco nella società cortese?
- Qual è la concezione dell'amore nell'amor cortese?
- Qual è la posizione della chiesa riguardo all'amor cortese?
Nel XI secolo, la cultura era dominata dalla chiesa, e l'unico intellettuale era il chierico, che parlava e scriveva in latino, mentre la popolazione si esprimeva in volgare.
I valori dell'ideale cavalleresco includono prodezza, sete di gloria, senso dell'onore, lealtà, generosità, rispetto della parola data e fedeltà al signore o sovrano.
L'ideale cavalleresco si evolve nella società cortese aggiungendo virtù civili come liberalità, magnanimità e misura, e promuovendo il culto della donna come simbolo di cortesia e gentilezza.
Nell'amor cortese, l'amore è inappagato, impossibile, e genera gioia e sofferenza. La donna è vista come irraggiungibile e divina, e l'amore è sempre adultero e segreto.
La chiesa condanna l'amor cortese perché ritiene che la devozione totale debba essere riservata solo a Dio.