Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Arcadia è un'opera prosimetrica di Jacopo Sannazaro, composta da 12 egloghe e 12 passi in prosa, ambientata in un locus amœnus pastorale.
  • Il protagonista, il pastore Sincero, rappresenta l'alter ego di Sannazaro, vivendo in un ambiente idillico descritto con dettagli botanici e senza riferimenti temporali precisi.
  • Il codice bucolico trasforma l'Arcadia in un paradiso terrestre, un luogo mitico e di evasione che contrasta con la realtà sociale dell'epoca.
  • I pastori, spesso innamorati infelici, esprimono i propri sentimenti attraverso canti amorosi, creando un collage poetico e culturale di origine ellenistica.
  • Il codice bucolico ha legami con il mondo umanistico, sebbene le sue allusioni storiche siano complesse e difficili da decifrare, creando un intreccio simbolico tra realtà bucolica e storica.

Arcadia è un prosimetro in lingua volgare (cioè un’opera composta da prosa e poesia) a sfondo pastorale, di Jacopo Sannazaro. Scritto verso il 1485, fu pubblicata nel 1504. Comprende 12 egloghe e 12 passi in prosa, oltre ad un congedo. Il protagonista è il pastore Sincero, che non è altro che il Sannazaro stesso, di cui sono narrate le vicende in un ambiente pastorale.

Indice

  1. Descrizione del Locus Amœnus
  2. Identità e Metafore
  3. Arcadia come Paradiso Terrestre
  4. Codice Bucolico e Realtà Contemporanea

Descrizione del Locus Amœnus

Nella presentazione del luogo in cui evolvono le azioni dei pastori, ritroviamo tutti gli elementi che caratterizzano il locus amœnus: le piante che fanno ombra descritte in modo minuzioso (bossolo, castagno, pino, faggio, palma, cipresso, ognuno con le proprie caratteristiche botaniche), la sorgente che lascia sgorgare delle acque chiare, i fiori evocati dalla Primavera fiorita, l’erba verde e minuta e il sole. Con funzione accessoria troviamo anche le mandrie, le greggi e i pastori. Da notare che la descrizione del luogo è fatta in astratto, cioè senza fare riferimento ad un preciso momento e questo ci consente di affermare che lo scrittore possa alludere a qualsiasi momento dell’anno.

Identità e Metafore

L’io poetico non assume un’identità particolare. L’unica determinazione temporale ci è data dall’espressione “una fiata” (= una volta), che resta assai vaga e che resta volutamente imprecisa. Al termine del passo, Ergasto è il primo dei pastori d’Arcadia ad intonare un’egloga, in gara con Selvaggio. Nel testo sono presenti delle metafore e numerosi richiami mitologici fra cui quella che serve per indicare il pioppo: di rametti di pioppo, Ercole era solito incoronarsi mentre in pioppi furono trasformate le figlie di Climene e del Sole e sorelle di Fetonte quando quest’ultimo fu precipitato da Zeus nell’Eridano per essersi avvicinato troppo al Sole.

Arcadia come Paradiso Terrestre

Il paese Arcadia si presenta come una sorta di Paradiso terrestre che in comune con l’aspra regione del Peloponneso ha solo il nome in comune. Per alcuni critici, la trasformazione di un paese arido e inospitale della Grecia antica in una terra idillica dove i pastori gareggiano nei canti amorosi, sarebbe dovuta a Virgilio su di uno spunto offerto dallo storico Polibio. In questa Arcadia, intesa come mito e luogo di evasione, entro i cui confini possono coabitare divinità pastori e uomini comuni, contemporanei all’artista, la vita campestre è posta come in antitesi nei confronti della realtà civile e sociale del tempo. I pastori sono sottratti alle necessità della vita quotidiana; sono degli innamorati infelici, desiderosi di far conoscere agli altri pastori i propri sentimenti. Raramente il loro amore ha un aspetto drammatico, anche se, comunque, questo sentimento li distrare dalla cura degli animali. Alcuni di essi sono dei poeti che appartengono alla cerchia dello scrittore di cui, pertanto, quest’ultimo riproduce le produzioni poetiche oppure vi fa allusione. Nell’insieme si ha, quindi una sorta di collage di origine ellenistica.. Può succedere che lo scrittore stesso si faccia pastore e in questo modo egli viene a ricoprire la funzione di anello fra la realtà bucolica con valore simbolico e la realtà storica.

Codice Bucolico e Realtà Contemporanea

Il codice bucolico ha una funzione ben precisa: il legame con il mondo umanistico e cortigiano. Infatti, la funzione allusiva di ogni simbolo pastorale è legata alla realtà contemporanea. Tuttavia questi legami, spesso si arrestano oscuri e non riusciamo a capire le allusioni storiche a cui essi fanno riferimento. I percorsi che ci dovrebbero aiutare a capire, in realtà sono molto sinuosi; per esempio, a un dato nome di pastore corrisponde in varie egloghe di un certo ambiente culturale la stessa persona storica e questo complica notevolmente la comprensione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura dell'opera "Arcadia" di Jacopo Sannazaro?
  2. "Arcadia" è un prosimetro composto da 12 egloghe e 12 passi in prosa, oltre a un congedo, con un tema pastorale.

  3. Come viene descritto il "locus amœnus" nell'opera?
  4. Il "locus amœnus" è descritto con dettagli minuziosi, includendo piante, sorgenti, fiori e il sole, senza riferimento a un momento specifico dell'anno.

  5. Qual è il significato dell'Arcadia come Paradiso Terrestre?
  6. L'Arcadia è vista come un mito e luogo di evasione, in contrasto con la realtà civile e sociale, dove pastori e divinità coabitano in un ambiente idilliaco.

  7. Qual è il ruolo delle metafore e dei richiami mitologici nell'opera?
  8. Le metafore e i richiami mitologici, come quello del pioppo e di Ercole, arricchiscono il testo con riferimenti simbolici e storici.

  9. Come si relaziona il codice bucolico con la realtà contemporanea?
  10. Il codice bucolico allude alla realtà umanistica e cortigiana contemporanea, anche se le allusioni storiche possono risultare oscure e complesse da comprendere.

Domande e risposte

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