Concetti Chiave
- I gesuiti giocarono un ruolo cruciale nella condanna delle teorie di Machiavelli durante la Controriforma, pur apprezzandone alcuni aspetti per una moderna concezione dello Stato.
- La critica dei gesuiti non si concentrava solo sulle idee di Machiavelli, ma anche su sviluppi politici associati a lui.
- Il cardinale di Richelieu, gesuita, riconobbe l'importanza delle riflessioni di Machiavelli per una politica efficace.
- Machiavelli considerava la prudenza una qualità essenziale per i leader, utile a dominare la fortuna e gestire eventi a proprio vantaggio.
- Guicciardini, pur condividendo l'importanza della prudenza, riteneva che avesse limiti nel contrastare la fortuna.
Indice
La Controriforma e Machiavelli
La discussione intorno alle teorie politiche di Machiavelli raggiunse punte di particolare intensità durante il periodo della Controriforma, nonostante la netta condanna, da parte della Chiesa, della sua visione politica e della sua concezione laica dello Stato.
Il ruolo dei gesuiti
Un ruolo di primo piano, nel contrasto e nella condanna dell’opera machiavelliana, svolsero i gesuiti, come vengono chiamati gli appartenenti all’ordine fondato nel 1540 da Ignazio di Loyola (1491-1556).
In realtà la loro contestazione investiva non tanto o non solo le teorie di Machiavelli, quanto quegli sviluppi del pensiero politico dei quali questi veniva considerato, talvolta anche in modo assai vago, il capostipite. Al tempo stesso saranno gli stessi gesuiti, interessati al controllo e alla guida delle coscienze, attraverso la fondazione di una politica spirituale, a scoprire l’importanza della riflessione machiavelliana per una concezione moderna dello Stato. Grande estimatore di Machiavelli sarà, ad esempio, all’inizio del Seicento, il cardinale di Richelieu, gesuita, plenipotenziario del re di Francia Luigi XIII.La prudenza in Machiavelli
In Machiavelli La prudenza è considerata da Machiavelli una delle qualità indispensabili al principe. Si tratta della capacità di analisi attenta della realtà, che consente di controllare razionalmente e di volgere a proprio vantaggio gli eventi. Essa rappresenta dunque l’unica possibilità per gli uomini di contrastare la forza della fortuna e di sottrarre al dominio esclusivo di quest’ultima l’esito delle proprie iniziative e azioni.
Guicciardini e la prudenza
Il tema della prudenza sarà presente ancora, con grande rilievo, in Guicciardini, che usa la parola investendola di una connotazione non troppo dissimile da quella machiavelliana. Ma Guicciardini, dalla sua prospettiva essenzialmente pessimistica, limiterà la capacità della prudenza di arginare il dominio della fortuna.