Concetti Chiave
- Francesco Guicciardini, contemporaneo di Machiavelli, si distinse nel Cinquecento come avvocato e diplomatico influenzato dal contesto storico-politico dell'epoca.
- Guicciardini critica l'idea di Machiavelli sull'esemplarità della storia e del modello romano, sostenendo che ogni situazione è unica e richiede una valutazione specifica.
- Sottolinea l'importanza della discrezione, ovvero la capacità di analizzare ogni evento in base alle sue circostanze particolari, piuttosto che seguire modelli storici prestabiliti.
- Guicciardini ritiene che la realtà storica sia complessa e variabile, influenzata dalla fortuna e dalle circostanze mutevoli.
- Critica l'idea che le lotte sociali romane siano un modello da seguire, vedendo in esse un segno delle imperfezioni delle istituzioni romane.
Indice
La carriera di Francesco Guicciardini
Francesco Guicciardini, insieme a Niccolò Machiavelli, rappresenta un'altra figura storica del Cinquecento. Nasce da una famiglia agiata che gli permette di studiare, iniziando l'avvocatura. Successivamente passa alla carriera pubblica diventando ambasciatore, e uscendo dalla ristretta cerchia fiorentino. Migliorando la sua posizione intraprende dei rapporti con la diplomazia internazionale. Dopo questi grandi impegni che ricopre la sua vita viene influenzata dal contesto storico: in questo periodo si afferma il potere di Carlo V e a seguito di un accordo per contrastare Carlo V c'è un'alleanza tra gli Stati italiani e la Francia. Questo accordo viene sottoscritto a Cognac, ma si assiste a una sconfitta di questa lega. Guicciardini è costretto a rifugiarsi in una villa a Firenze, in quanto non può fare parte della vita politica essendo ambasciatore.
Critica al pensiero di Machiavelli
Guicciardini si oppone al pensiero di Machiavelli commentando i Discorsi di Machiavelli nel 1530, all'interno delle Considerazioni intorno ai Discorsi sulla prima deca di Tito Livio. Innanzitutto si esprime sull'esemplarità della storia e del modello romano. Machiavelli, esaltando la repubblica romana, dice che i Romani devono essere presi come esempio. Successivamente parla di "esemplarità della storia". Per Machiavelli la storia è fatta di corsi e ricorsi, e cioè quanto è già accaduto deve fungere da modello per il futuro. Guicciardini, invece, sostiene che ogni situazione sia a sé e attribuisce fondamentale importanza alla discrezione, ovvero la capacità di analizzare e discernere ogni situazione e di dare una risposta opportuna in base ad essa. Non si può sempre generalizzare e dare una risposta univoca a tutte le situazioni.
La realtà secondo Guicciardini
La realtà per Guicciardini è molto sfaccettata, e per giudicarla è necessario esaminare ogni evento nella sua particolarità. Ogni avvenimento, infatti, pone un'analisi sul variare delle circostanze, in funzione della mutevolezza della fortuna.
È quindi evidente la distanza tra Machiavelli e Guicciardini.
Critica al modello romano
Quanto al secondo punto, Guicciardini critica l'esemplarità del modello romano. Mentre Machiavelli sostiene che le lotte tra patrizi e plebei abbiano permesso di rafforzare loma, Guicciardini identifica proprio nelle lotte la prova del carattere imperfetto delle istituzioni romane da questi scontri generatesi. Anche se la Roma repubblicana fosse stata ineccepibile, non sarebbe stato possibile impostare la società romana come modello perché figlia di un altro contesto.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la carriera di Francesco Guicciardini e come è stata influenzata dal contesto storico?
- In che modo Guicciardini critica il pensiero di Machiavelli?
- Qual è la visione di Guicciardini sul modello romano?
Francesco Guicciardini ha iniziato la sua carriera come avvocato, poi è diventato ambasciatore e ha avuto rapporti con la diplomazia internazionale. La sua carriera è stata influenzata dal potere di Carlo V e dall'alleanza tra gli Stati italiani e la Francia, che ha portato alla sua sconfitta e al suo ritiro a Firenze.
Guicciardini critica Machiavelli sostenendo che ogni situazione storica è unica e richiede discrezione nell'analisi, contrariamente all'idea di Machiavelli che la storia debba fungere da modello per il futuro.
Guicciardini critica l'esemplarità del modello romano, affermando che le lotte interne dimostrano l'imperfezione delle istituzioni romane e che non possono essere prese come modello per società diverse.