Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La commedia "La Calandra" di Urbino, rappresentata nel 1513, è un'importante fusione di elementi plautini e linguistici del Decameron, influenzando il teatro comico del Cinquecento.
  • L'autore, nato ad Arezzo nel 1470, servì i Medici e divenne cardinale sotto Papa Leone X, mantenendo legami con celebri letterati come Brembo e Castiglione.
  • La trama ruota attorno ai gemelli Lidio e Santilla, separati dal destino, che si ritrovano a Roma tra travestimenti e peripezie, con il babbeo Calandro al centro degli equivoci.
  • Il personaggio di Calandro, con la sua sciocchezza, è ingannato da travestimenti e fraintendimenti, culminando in situazioni comiche e risolvendo la trama in extremis.
  • La commedia esplora il "comico del significante" e del "significato", dove il linguaggio si presta a giochi fonici e fraintendimenti, simili a quelli dei film di Totò.

Indice

  1. Successo e importanza storica
  2. L'autore e il contesto storico
  3. Trama intricata e personaggi
  4. Comicità e fraintendimenti

Successo e importanza storica

La prima rappresentazione della commedia ebbe luogo a Urbino nel 1513 ed ebbe un notevole successo anche in seguito. La sua importanza deriva dal fatto che realizza una fusione tra situazioni tipiche delle commedie di Plauto e situazioni anche di tipo linguistico che derivano dal Decameron (Calandra fa pensare a Calandrino un personaggio goffo e ingenui protagonista di verse novelle).

A causa del successo ottenuto, la costituì un modello di costante riferimento del comico teatrale della prima metà del Cinquecento. Da ricordare che essa fu perfino recitata in lingua originale, a Lione in presenza del re di Francia Enrico II e della moglie Caterina de’ Medici.

L'autore e il contesto storico

L’autore, nato ad Arezzo nel 1470, rimase per tutta la vita a servizio dei Medici e nello specifico di Lorenzo, del figlio Piero e di Giovanni di Piero. Papa Leone X (al secolo Giovanni de’ Medici), concesse al Bibbiena il titolo di cardinale e lo nominò nunzio apostolico in Francia. Era in rapporto di amicizia con molti letterati del tempo, fra cui il Brembo e il Castiglione; fra l’altro, quest’ultimo fa di lui un vivace ritratto nel Cortegiano. Morì a Roma nel 1520.

La trama de La Calandra

Trama intricata e personaggi

La trama de La Calandra, commedia in cinque atti, è piuttosto complicata. Lidio e Santilla sono due gemelli che il destino ha separato. Dopo diverse peripezie, Lidio, senza sapere nulla della sorella, arriva a Roma accompagnato dal servo Fessenio. Qui, egli si innamora, corrisposto, di Fulvia, moglie di Calandro, un vero e proprio babbeo.

Quanto alla sorella Santilla, anch’essa vive a Roma, travestita da uomo, in casa di Perillo, un ricco mercante. Quest’ultimo gli vuole dare in moglie la propria figlia.

Un giorno Lidio, entrando in casa propria vestito da donna, viene visto da Calandro che se ne innamora e per raggiungere i suoi obiettivi chiede a Fessenio di servirgli da intermediario. Pertanto la situazione si complica.

Da questo punto in poi, nasce tutta una serie di peripezie e di equivoci causati dalla dabbenaggine di Calandro, dai travestimenti dei due gemelli, dagli interventi più o meno maldestri dei servitori e dall’ira di Fulvia.

Calandro è talmente sciocco che ha deciso di voler imparare a morire per poi, una volta morto, giacere con la donna amata (che non sarebbe altro che Lidio). Invece, finisce nelle braccia di una prostituta e, scoperto dalla moglie Fulvia, da quest’ultima viene ricoperto di ingiurie. A sua volta, Fulvia si incontra con Lidio e mentre sta per essere colta sul fatto dal marito Calandro, essa riesce a sostituire il ragazzo con Santilla, riaffermando in questo modo la sua pudicizia. Alla fine avviane il riconoscimento di Lidio e di Santilla e la vicenda trova così una soluzione in extremis.

Comicità e fraintendimenti

La comicità nasce dalle tradizionali risorse della commedia classica: scambi di persona, travestimenti e dagli interventi imprevisti del caso che capovolgono la situazione e prospetta una soluzione soddisfacente per tutti. Accanto a questo elemento, ne esiste un altro che i critici definiscono “comico del significato”, opposto al “comico del significante”. Questa tipologia di comicità è fondata sui fraintendimenti che un termine può suscitare fra due interlocutori, come conseguenza delle storpiature cui è sottoposto. Si ha, invece, il “comico del significante” quando la lingua viene adoperata soltanto per scopi ludici; ne viene svalutata la funzione comunicativa e viene ridotta ad un puro valore fonico (cfr scena IV). Da segnalare che queste due tipologie di comico sono presenti anche in epoca moderna se si pensa ai film con Totò.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica della commedia "La Calandra"?
  2. "La Calandra" è importante perché fonde elementi delle commedie di Plauto con situazioni linguistiche del Decameron, diventando un modello di riferimento per il teatro comico del Cinquecento.

  3. Chi è l'autore de "La Calandra" e qual è il suo contesto storico?
  4. L'autore è nato ad Arezzo nel 1470 e ha servito i Medici. Fu nominato cardinale e nunzio apostolico in Francia da Papa Leone X, ed era amico di letterati come Brembo e Castiglione.

  5. Qual è la trama principale de "La Calandra"?
  6. La trama ruota attorno ai gemelli Lidio e Santilla, separati dal destino. Lidio si innamora di Fulvia, mentre Santilla vive travestita da uomo. La storia è piena di travestimenti e fraintendimenti che portano a una soluzione finale.

  7. Come si sviluppa la comicità nella commedia?
  8. La comicità si sviluppa attraverso scambi di persona, travestimenti e fraintendimenti linguistici, creando situazioni comiche che si risolvono in modo soddisfacente.

  9. Quali sono le due tipologie di comicità presenti nella commedia?
  10. Le due tipologie sono il "comico del significato", basato sui fraintendimenti linguistici, e il "comico del significante", che utilizza la lingua per scopi ludici, riducendola a un valore fonico.

Domande e risposte

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