Concetti Chiave
- La differenza tra Guicciardini e Machiavelli si basa sull'opposizione tra imitazione dei modelli storici e metodo empirico, con Guicciardini che rifiuta l'imitazione preferendo l'esperienza diretta.
- Guicciardini adotta uno scetticismo che porta a pessimismo, mentre Machiavelli si distingue per fiducia e entusiasmo, conferendo un tono profetico ai suoi scritti.
- Entrambi gli scrittori condividono un interesse per la politica, ma differiscono nell'importanza data ai principi costituzionali, con Guicciardini più concentrato su questi aspetti tecnici.
- La critica alla Chiesa è comune a entrambi, ma Machiavelli la vede come un ostacolo all'unità italiana, mentre Guicciardini ne critica l'eccesso di agi e vede positivamente la sua influenza nel mantenere le tradizioni italiane.
- Nonostante le loro differenze, il pensiero di Guicciardini e Machiavelli rappresenta una coscienza critica del Rinascimento, evidenziando la complessità del contesto politico e sociale dell'epoca.
Indice
Confronto tra Guicciardini e Machiavelli
Il confronto fra i due scrittori nasce dagli stessi protagonisti quando, nel 1530, Guicciardini scrive le Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli. Si tratta di un’opera incompiuta nella quale Guicciardini contesta le asserzioni di Machiavelli opponendo alla fiducia nelle regole e alla funzione di esempio attribuita ai Romani, il suo metodo empirico.
Da allora in poi, è sempre esistita la consuetudine della critica letteraria di mettere a confronto il pensiero politico dei due scrittori.Differenze di pensiero politico
L’aspetto più vistoso della differenza di pensiero è l’impossibilità di fondare l’analisi politica su dei modelli, sia di tipo astratto e teorico che di tipo concreto e storico. Partendo dal rifiuto dell’utilizzazione del modello della Roma antica per interpretare i fatti contemporanei e gettare le basi della politica, di fatto, Guicciardini rifiuta il principio dell’imitazione-emulazione, uno dei cardini della mentalità rinascimentale. Si tratta di un principio che in Machiavelli è ben presente perché costituisce un valore di regola storiografica e di comportamento. Invece, Guicciardini ha del problema una visione poco teorica e decisamente empiristica, cioè basata sull’esperienza.
Empirismo e scetticismo di Guicciardini
Il rifiuto di ogni regola e il ricorso all’empirismo, come metodo di analisi storiografico, ci fa capire anche il modo di essere dello scrittore. Non accettando alcun punto di riferimento come modello, può comportare un atteggiamento di scetticismo da cui non può nascere alcuna forma, né di entusiasmo, né di fiducia, ma soltanto di pessimismo. Invece, la fiducia e l’entusiasmo sono ben presenti in Machiavelli, fino al punto da dare ad alcune pagine dei suoi scritti un taglio profetico. Questa opposizione fra disillusione e dinamismo, fra consapevolezza di mancanza di punti di riferimento e entusiasmo pieno di fiducia, porta anche ad una differenza di stile fra i due scrittori.
Interesse politico e divergenze
L’interesse per la politica è un aspetto che accomuna i due scrittori, ma pur all’interno di questa concordanza, non mancano divergenze. Nella sua opera, Machiavelli non fa attenzione ai meccanismi costituzionali che regolano la vita di uno Stato, aspetto della politica di cui Guicciardini può essere considerato un esperto. Pertanto, se Machiavelli, per un certo verso, si presenta un politico, in senso astratto, Guicciardini può essere considerato un tecnico dei principi costituzionali.
Critica alla Chiesa e divergenze
La critica verso la Chiesta sembra essere un tema che unisce il pensiero dei due scrittori. Tuttavia, anch’esso presenta delle divergenze, anche piuttosto marcate.
Machiavelli sostiene la negatività della Chiesa e della sua morale, sia dal punto di vista civile che politico; essa è responsabile della mancata unità dell’Italia. La sua utilità viene vista solo in funzione dell’utilità che ne può trarre lo Stato. A questo impianto concettuale, sostanzialmente teorico, Guicciardini oppone il suo consueto empirismo, riportando dei dati concreti: della Chiesa, egli contesta l’ambizione, l’avarizia, l’eccesso di agi e il comportamento lascivo dei preti. La religione non è mai uno strumento di governo. Se nel corso dei secoli, la Chiesa romana si è opposta alle monarchie e di fatto non ha favorito l’unità di cui parla Machiavelli, Guicciardini non condivide che ciò sia stato un danno per l’Italia: la mancata unità ha conservato la penisola italiana in un modo di vivere vicino alle antiche consuetudini e alla inclinazione del popolo.
Sintesi delle divergenze e coscienza critica
In sintesi, al di là delle divergenze, più o meno marcate, fra i due scrittori, il loro pensiero rappresenta la coscienza critica dell’età rinascimentale
Domande da interrogazione
- Qual è la principale differenza di pensiero politico tra Guicciardini e Machiavelli?
- Come si manifesta l'empirismo e lo scetticismo di Guicciardini?
- In che modo l'interesse politico differisce tra Guicciardini e Machiavelli?
- Quali sono le divergenze nella critica alla Chiesa tra i due scrittori?
- Cosa rappresenta il pensiero di Guicciardini e Machiavelli nell'età rinascimentale?
La principale differenza è che Guicciardini rifiuta l'uso di modelli storici come quello della Roma antica per l'analisi politica, preferendo un approccio empirico, mentre Machiavelli valorizza l'imitazione-emulazione come regola storiografica.
Guicciardini adotta un metodo empirico, rifiutando regole fisse e modelli, il che porta a un atteggiamento scettico e pessimista, in contrasto con l'entusiasmo e la fiducia di Machiavelli.
Sebbene entrambi siano interessati alla politica, Machiavelli si concentra su un approccio più astratto, mentre Guicciardini è esperto nei meccanismi costituzionali e tecnici dello Stato.
Machiavelli critica la Chiesa per la sua influenza negativa sull'unità italiana, mentre Guicciardini si concentra su critiche concrete come l'ambizione e l'avarizia, non vedendo la mancata unità come un danno.
Nonostante le divergenze, il pensiero di entrambi rappresenta la coscienza critica dell'età rinascimentale, riflettendo diverse prospettive sulla politica e la società.