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Concetti Chiave

  • Il poema cavalleresco "Orlando innamorato" di Boiardo nasce alla corte estense di Ferrara, un ambiente che celebra i valori della cortesia e della magnanimità cavalleresca.
  • Boiardo fonde i cicli cavallereschi carolingio e arturiano, mescolando avventure amorose e guerriere in un contesto fiabesco popolato da fate e maghi.
  • Il poema esplora le virtù del perfetto cavaliere, combinando amore e forza guerriera, con Orlando che perde la ragione per il desiderio di Angelica.
  • Valori cavallereschi e umanistici si intrecciano, con l'amore che assume una dimensione edonistica e la prodezza cavalleresca che diventa virtù dell'individuo colto e attivo.
  • La struttura narrativa del poema è dinamica e vivace, caratterizzata da un intreccio di storie che si susseguono all'infinito, utilizzando una lingua ibrida e immediata.

Indice

  1. La Corte Estense e Boiardo
  2. Orlando e l'Amore Cavalleresco
  3. Valori Cavallereschi e Rinascimento
  4. Ironia e Vitalità nel Poema
  5. Lingua Ibrida di Boiardo

La Corte Estense e Boiardo

La ripresa del poema cavalleresco avviene nella corte per due ragioni: esso soddisfa le esigenze di divertimento di una società raffinata e acculturata; gli ideali cavallereschi del mondo feudale sembravano poter rivivere nell’ambiente aristocratico della nobiltà cortigiana.

Particolare importanza assume la corte estense di Ferrara, che aveva conservato vivo il culto della cortesia, della magnanimità cavalleresca, delle gesta valorose e degli amori sublimi. Qui Matteo Maria Boiardo compone il suo poema, l’Orlando innamorato. I primi due libri contengono 60 canti, mentre il terzo libro fu interrotta al IX canto, poco prima della morte del poeta.

Orlando e l'Amore Cavalleresco

Il poema è destinato al diletto di un’élite cortigiana, come il poeta stesso dichiara nel proemio. Il forte paladino Orlando cade in preda all’amore, come uno degli eroi dei romanzi bretoni. Boiardo fonde così i due cicli cavallereschi, il carolingio e l’arturiano. Nel poema si intrecciano armi ed amori, a cui fa da sfondo un l’elemento bretone del meraviglioso fiabesco, con la presenza di fate, maghi, incantesimi, mostri, giardini fatati.

Per Boiardo amore e forza guerriera sono le virtù inseparabili del perfetto cavaliere. La forza dell’amore provoca una serie infinita di avventure. L’apparizione di Angelica, la bellissima figlia del re del Cataio, scatena i desideri di tutti i cavalieri, che l’inseguiranno per ottenere il suo amore. Per lei Orlando stesso perderà la ragione, fino a sfidare uno degli spasimanti, il paladino Rinaldo. Re Carlo li separa e promette la fanciulla a quello dei due che combatterà più valorosamente nella battaglia contro i Saraceni. Qui si interrompe la narrazione, che verrà poi ripresa da Ariosto nell’Orlando furioso.

Valori Cavallereschi e Rinascimento

Al centro del poema si collocano dunque le armi e gli amori. La nostalgia per il mondo della cavalleria e della cortesia caratterizzano l’opera, che mira a recuperare i valori cavallereschi, non più espressi dalla civiltà medievale, ma adattandoli al contesto umanistico-rinascimentale.

La prodezza cavalleresca non è più solo forza guerriera, ma è la virtù dell’individuo libero, attivo, energico, che sa superare ogni ostacolo e imporsi sulla Fortuna.

L’etica cavalleresca si apre al rispetto e alla tolleranza, anche per i nemici. L’individualismo guerriero va adesso integrato alle doti intellettuali, alla cultura: Orlando è un cavaliere colto, che sa discutere su questioni morali e religiose e il quale afferma che nel sapere risiede l’essenza dell’uomo. L’amore è lontano dalla visione feudale e assume una vitalità edonistica. Perciò amore e armi esprimono una visione già rinascimentale della vita, in senso laico, mondano, edonistico. Angelica non è un’idealizzata creatura stilnovistica, ma è donna complessa, seducente e tenera, sensuale e capricciosa, crudele e appassionata.

Ironia e Vitalità nel Poema

Boiardo ha uno segue con sguardo sorridente alcuni personaggi: la sua ironia è l’indizio della simpatia per l’esuberanza vitale dei suoi eroi, e mira a rendere quel mondo più familiare e simpatico anche ai lettori.

Una vitalità esuberante pervade anche la struttura del poema, che presenta un proliferare di avventure che si susseguono all’infinito, secondo la tecnica dell’entrelacement: le vicende di un personaggio sono interrotte per seguire quelle di un altro, poi riprese e intrecciate tra loro.

Lingua Ibrida di Boiardo

La lingua di Boiardo è lontana dalle rigide regole classicistiche della letteratura cinquecentesca. È una lingua ibrida, che dà un effetto d’immediatezza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto in cui Boiardo ha composto il suo poema "Orlando innamorato"?
  2. Boiardo ha composto il suo poema nella corte estense di Ferrara, un ambiente aristocratico che valorizzava la cortesia e gli ideali cavallereschi, soddisfacendo le esigenze di divertimento di una società raffinata e acculturata.

  3. Come Boiardo integra i cicli cavallereschi nel suo poema?
  4. Boiardo fonde i cicli cavallereschi carolingio e arturiano, intrecciando armi e amori con elementi del meraviglioso fiabesco, come fate e incantesimi, creando un'opera destinata al diletto di un'élite cortigiana.

  5. Quali valori cavallereschi vengono adattati al contesto rinascimentale nel poema?
  6. Il poema recupera i valori cavallereschi adattandoli al contesto umanistico-rinascimentale, enfatizzando la virtù dell'individuo libero e colto, che integra forza guerriera con doti intellettuali e una visione laica ed edonistica dell'amore.

  7. In che modo Boiardo utilizza l'ironia nel suo poema?
  8. Boiardo utilizza l'ironia per mostrare simpatia verso l'esuberanza vitale dei suoi eroi, rendendo il mondo del poema più familiare e simpatico ai lettori, attraverso una narrazione vivace e intrecciata.

  9. Quali sono le caratteristiche della lingua utilizzata da Boiardo nel suo poema?
  10. La lingua di Boiardo è ibrida e lontana dalle rigide regole classicistiche, conferendo al poema un effetto di immediatezza e vivacità, in contrasto con la letteratura cinquecentesca.

Domande e risposte

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