Concetti Chiave
- Angelo Beolco, noto per il suo rifiuto della cultura cortigiana, visse nel '500 e amministrò i possedimenti di un signore veneto.
- "La Betìa" è una commedia in pavano che si collega alla tradizione padovana dei mariazi, con protagonista un contadino affamato e ignorante.
- Nel "Pastoràl", emerge il dualismo tra il pastore Pàn e il contadino Ruzante, con giochi di parole sul nome Pàn.
- Nel "Parlamento di Ruzante", Beolco critica la guerra e le sue conseguenze sul contado, demitizzando il conflitto e focalizzandosi sui più umili.
- Con "La Piovana" e "La Vaccaria", Beolco ritorna al modello classico di Plauto, evidenziando un legame con la tradizione teatrale antica.
Indice
Vita e opere di Angelo Beolco
Di Angelo Beolco non si hanno notizie biografiche certe, eccetto che visse nella prima metà del '500 e morì intorno ai 50 anni, nacque a Padova e nella sua vita amministrò i possedimenti di un signore veneto. Evidente nelle sue opere è il rifiuto alla cultura cortigiana.
La Betìa e la tradizione padovana
La Betìa, una commedia in pavano, in cinque atti, si ricollega esplicitamente alla tradizione padovana dei mariazi, farse in versi di argomento matrimoniale: tratta infatti di una storia d'amore tra villani. Il suo protagonista è un contadino affamato ed ignorante, carattere clichè della tradizione orale, anche se presenta uno sviluppo notevole ed interessante.
Il dualismo nel Pastoràl
Nel Pastoràl il contadino protagonista è ancora caricaturale ed il suo nome è Ruzante, con cui erroneamente i romantici identificarono l'autore. L'opera è caratterizzata dal dualismo tra il pastore Pàn e il contadino Ruzante e dall'equivoco sul nome Pàn sentito da Ruzante (pane).
La critica sociale nel Parlamento di Ruzante
Nel Parlamento di Ruzante sale a galla la Venezia sconvolta costantemente da guerre e dalle conseguenze che questa aveva sul contado (vd. Battaglia di Vianello); la fame percepita dagli strati più umili della popolazione era argomento serio anche nelle commedie. In esso Ruzante Beolco raggiunge l'apice della sua polemica, demitizzando la guerra e dando attenzione al contado, che era sempre stato escluso sia dall'attenzione della letteratura, che delle signorie, che vivevano sulle sue spalle. Il protagonista, ancora una volta il contadino Ruzante, che aveva tentato la carriera militare per sfuggire alla miseria vivendo di bottini di guerra, torna dalla guerra più povero di prima e viene abbandonato dalla moglie divenuta una prostituta e sotto la protezione di "chi la fa mangiare".
Ritorno al modello classico
Ne "la Piovana" e ne "la Vaccaria" Beolco torna al modello classico di Plauto.
Domande da interrogazione
- Quali sono le informazioni biografiche certe su Angelo Beolco?
- Qual è il tema principale della commedia "La Betìa"?
- Come viene rappresentata la critica sociale nel "Parlamento di Ruzante"?
Di Angelo Beolco si sa che visse nella prima metà del '500, nacque a Padova, amministrò i possedimenti di un signore veneto e morì intorno ai 50 anni.
"La Betìa" si ricollega alla tradizione padovana dei mariazi e tratta di una storia d'amore tra villani, con un protagonista contadino affamato ed ignorante.
Nel "Parlamento di Ruzante", Beolco critica la guerra e le sue conseguenze sul contado, evidenziando la miseria e l'abbandono dei contadini, con il protagonista Ruzante che torna dalla guerra più povero e abbandonato dalla moglie.