Concetti Chiave
- Giacomo Leopardi, pur vivendo tra classicismo e romanticismo, rifiuta l'etichetta di "romantico" e non è facilmente collocabile in un periodo preciso.
- Cresciuto a Recanati, Leopardi sperimenta un'infanzia tra nobiltà decadente e una famiglia conflittuale, sviluppando una passione per lo studio autonomo delle lingue e delle scienze.
- La sua filosofia di vita è caratterizzata da un pessimismo che attraversa diverse fasi, dal pessimismo storico al cosmico, culminando nel pessimismo combattivo.
- Leopardi trova conforto nei legami con la sorella Paolina e gli amici, nonché nell'amore platonico per Teresa, che ispirerà alcune delle sue poesie più celebri.
- Nel suo "Zibaldone", Leopardi raccoglie in modo disordinato riflessioni personali, bozze poetiche e pensieri filosofici, offrendo uno sguardo unico sul suo mondo interiore.
Indice
Il contesto familiare di Leopardi
Vive a cavallo tra due secoli ed è il momento in cui in Italia abbiamo un confronto tra classicismo e romanticismo ma lui rifiuta di essere chiamato “romantico” nonostante alcune caratteristiche tipiche ma in generale è difficile inserirlo in un periodo preciso.
Nasce a Recanati nel 1798 da una famiglia nobile infatti era il figlio di un conte ma in decadenza perché il padre aveva sperperato il loro patrimonio. Leopardi crescerà a Recanati, che faceva parte dello stato pontificio, in un palazzo con tutti i caratteri nobili. Il papà è affettivo, colto ma vive nel suo mondo e non è interessato al patrimonio familiare. La mamma, invece, è fredda, bigotta, molto religiosa e molto verso il risparmio e per il ripristino del patrimonio. Quindi ha un’atmosfera attorno a sé molto strana: sono ricchi, ma hanno uno stile di vita all’insegna del risparmio.
Gli anni di formazione e studio
1809-1816: nel 1813 scrive “Storia dell’astronomia” + 1816 inizia a dedicarsi alla poesia
Nel loro palazzo c’era la biblioteca privata più grande e più ricca d’Italia. Leoperdi è seguito da 2/3 istitutori e nel 1809 quando Leopardi aveva 10 anni non li voleva più perché dice che gli avevano insegnato tutto quello che potevano. Imparerà da solo il latino, il greco e l’ebraico, infatti tradurrà l’Odissea, scrive alcuni libri di astronomia e scrive diverse poesie.
Ha un grave problema di salute ovvero una malattia genetica autoimmune, ovvero colpisce tutti gli organi.
Lega molto con la sorella Paola detta Paolina
molte volte chiederà di uscire da Recanati ma gli viene vietato e lui rifugia nella biblioteca. Questo periodo che dura dal 1809 al 1816 lui lo definisce un periodo di studio “matto e disperatissimo”
ha un’energia pazzesca in un corpo che non glielo permette e in più la famiglia lo blocca, di conseguenza prova una RABBIA enorme. Troverà supporto nella sorella e negli amici con cui inizia uno scambio epistolare.
Le relazioni personali di Leopardi
Oltre alla sorella e agli amici c’è una ragazza che gli piace: TERESA che è figlia dei fattori e lui la vede e la sente dalla biblioteca nell’altra parte del cortile:
- Ne parla come Silvia
- Lei è analfabeta infatti chiede spesso a Leopardi di insegnarle a scrivere
- Morirà in età giovane a causa di una malattia respiratoria
Leopardi e Dante sono due parabole umane alla ricerca di un senso, Dante lo ritrova nella fede mentre Leopardi lo cerca in un modo laico verso l’infinito e verso l’universo.
La filosofia e il pensiero di Leopardi
Leopardi fu anche un grande teorico dell'ispirazione poetica:
- Studiava anche cosa lo ispirasse a scrivere
- Cercava di rapire cosa fosse la poesia e cosa fosse poetico
- Si dà molte risposte (le scrive a manonon ne abbiamo tante)
Si dà una filosofia di vita: è una filosofia pessimista, ragiona sulla felicità e cerca d capire che cos’è la gioia dandole un livello teorico e poetico. È abbastanza oggettivo e si basa su una questione esperienziale e psicologica.
Il pessimismo e le opere di Leopardi
1817: amicizia con Pietro Giordani e inizio compilazione dello Zibaldone
Abbiamo un diario che lui stesso chiama Zibaldone (significa “tutto in disordine” e lo chiama anche “Zibaldone di pensieri”) in quanto è una raccolta infinita e disordinata di riflessioni, qui troviamo tutte le sue riflessioni, le brutte delle sue poesie e qualsiasi suo pensiero e esperienza. È pieno di “eccetera”.
1819-1823: pessimismo storico e composizione degli Idilli (o Piccoli Idilli)
Durante il pessimismo storico se l’uomo è infelice, secondo Leopardi, lo è perché si è allontanato dallo stato di natura. Gli antichi erano felici perché erano più spontanei
1822-1823: Si allontana per la prima volta Da Recanati e va a Roma ma rimane deluso.
1823-1827: pessimismo cosmico + periodo di silenzio poetico, in questo periodo si dedica alla prosa
In questo periodo Leopardi si riallontana da Recanati e gira per l’Italia fino a recarsi a Pisa dove trova lavoro come editore. In questi anni abbiamo un silenzio poetico e scrive le “Operette Morali”. Con il pessimismo cosmico Leopardi crede che se l’uomo è infelice non è colpa sua ma è un qualcosa connaturato alla natura stessa, una sorta di ineluttabilità.
1827-1830: Siamo nel periodo del pessimismo cosmico, ma il poeta è a Pisa anche se a breve dovrà ritornare a Recanati a causa delle sue condizioni di salute.
In questo periodo compone i cosiddetti “Canti pisano-recanatesi” o Grandi Idilli.
1830-1837: siamo nel pessimismo combattivo, dove è presente il tema della solidarietà, scrive il ciclo di Aspasia anche definito Ciclo della poesia arida, a causa di una delusione d’amore da parte di una donna di nome Fannì Targioni. In questi ultimi anni della sua vita vive a Napoli con alcuni suoi amici in una villa ai piedi del Vesuvio.
Domande da interrogazione
- Dove è nato Giacomo Leopardi?
- Qual è il periodo in cui Leopardi si dedica alla poesia?
- Chi era Teresa per Leopardi?
- Cosa significa "Zibaldone"?
- Dove si trasferisce Leopardi durante il periodo di silenzio poetico?
Giacomo Leopardi è nato a Recanati.
Leopardi inizia a dedicarsi alla poesia nel 1816.
Teresa era una ragazza di cui Leopardi era innamorato.
"Zibaldone" significa "tutto in disordine" ed è il nome che Leopardi dà al suo diario.
Durante il periodo di silenzio poetico, Leopardi si trasferisce a Pisa.