Concetti Chiave
- Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel 1798, figlio di una famiglia nobile, ma segnato da gravi problemi fisici ed economici che influenzarono la sua vita e il suo lavoro.
- Leopardi si distingue per la sua erudizione precoce, iniziando a scrivere in versi già a 8 anni e padroneggiando diverse lingue classiche come il greco e il latino.
- Nonostante l'ambiente familiare e le difficoltà economiche, Leopardi riesce a viaggiare grazie a un sostegno economico di un editore, visitando città come Milano, Firenze e Pisa.
- Leopardi sviluppa una visione filosofica e poetica caratterizzata da un profondo pessimismo, che si evolve in una riflessione filosofica sulla natura e la condizione umana.
- Le opere principali di Leopardi, come lo "Zibaldone" e le "Operette morali", esplorano temi di dolore, natura matrigna e l'evoluzione dal pessimismo al titanismo eroico.
Indice
Infanzia e salute di Leopardi
Nasce a Recanati nel 1798 ed era figlio del conte Monaldo un erudita (coloro che conoscevano per il gusto di sapere) famoso anche al di fuori dello stato Pontificio, era conosciuto per la sua ricchissima biblioteca che però per realizzarla sperpera la ricchezza della famiglia.
Il giovane Giacomo sarà segnato da gravi problemi fisici che gli renderanno difficile il corso della vita, si dovranno aggiungere anche le difficoltà economiche della famiglia, il padre era conte mentre la madre apparteneva ad una famiglia di marchesi e quindi bisognava mantenere alta l’apparenza della famiglia, infatti la madre doveva risparmiare per avere un tenore di vita adeguato al loro rango, l’ambiente famigliare è senza affetti.
Giacomo aveva problemi agli occhi che peggioreranno con la mancanza di luce in casa e gli verrà anche una scogliosi perché era chino sui libri, la gobba gli provocava problemi cardiaci e di respirazione con forti dolori alla schiena crescendo. La sua salute lo condizionerà tutta la vita, infatti, gli viene offerto di lavorare in un’università tedesca ma non potrà accettare per il clima nordico.Formazione e prime opere
Leopardi è un autore che vive all’inizio del 1800 all’inizio lo classificavano romantico, ma lui non si definisce romantico, la sua sensibilità , il suo modo di scrivere e la sua sensibilità di gloria lo fanno avvicinare al romanticismo.
Già a 8 anni Giacomo scriveva in versi, all’inizio era seguito ad padre e da un istitutore e sarà un’istruzione erudita. Tra il 12-13 anni inizierà ad essere autonomo nello studio amerà la cultura, la conoscenza e la scrittura; conosceva il greco, il latino e inizierà a studiare l’ebraico. Tra i 14 e i 17 anni si impegnerà moltissimo nello studio e studierà anche di notte.
Fin da giovane scrive a importanti letterati italiani tra cui Pietro Giordani. Giordani capirà che Leopardi aveva una mente straordinaria.
Desideri e delusioni di viaggio
A Leopardi stava stretta Recanati e sognava Roma che era la culla della cristianità e dell’impero romano, pensava di trovare persone colte con cui confrontarsi, tenterà di fuggire ma verrà bloccato dal padre, quando riuscirà ad andarci sarà deluso perché incontrerà persone ignoranti.
Leopardi desiderava viaggiare ma non aveva una rendita per potersi mantenere, però si faceva conoscere quindi riesce ad avere una sorta di borsa di studio da parte di un editore così riuscì a viaggiare e andò a Milano, Firenze e Pisa, quello di Pisa sarà il suo periodo più felice, poi dovrà tornare a Recanati per problemi di salute.
Tra il 28-29 scriverà le sue poesie più alte.
Nel 32 ottiene una rendita dalla famiglia e si trasferisce a Napoli dove dividerà la casa con Ranieri e la sorella.
Leopardi muore di colera (infezione intestinale) nel 1837. Dopo la morte Ranieri che era meschino, scriverà una biografia raccontando le miserie dalla quotidianità di Leopardi.
Ci sono musicisti contemporanei a Leopardi ma che non l’hanno mai incontrato che riescono a rendere alo stesso modo la sensibilità.
La sua sensibilità è straordinaria, si innamorerà ma non sarà contraccambiato. La sensibilità e il pensiero di Leopardi vengono ripresi da autori come Ungaretti, Montale e nella poesia inglese.
Poesie e pensiero filosofico
Leopardi parla di conversioni letterali, la prima parte è caratterizzata dall’erudizione al bello e scopre le opere classiche degli antichi, ma si accorge che nel bello c’è molta fantasia allora passerà al vero dove con la poesia da spazio al sentimento, queste sue poesie hanno sempre una riflessione filosofica, spesso pessimistica.
Leopardi ha un grande sentimento di dolore ma non ha una visione negativa della vita. Riconosciamo 3 tipi di pessimismo:
1. Personale: perché la sua visione della vita è determinata dall’esperienza.
2. Storico: vede che non è il solo a soffrire e quindi ragiona che forse l’uomo è stato creato per stare in un luogo ideale ma spostandosi è nata la sofferenza
3. Cosmico: osservando lui descrive nello Zibaldone un giardino dal mattino al giorno e quello che accade, capisce così che tutti gli esseri che hanno una vita soffrono (fiori, persone, animali) e la natura diventa una madre matrigna, l’uomo viene abbandonato alla sofferenza e al dolore.
Le sue liriche sono sempre state piene di pessimismo e dolore, nell’ultima parte della sua vita, quando sarà a Napoli, le sue liriche diventano uno sfogo dell’anima. Leopardi diventa più forte ed eroico ed invita gli uomini ad affrontare con forza e coraggio la vita, si passa dal vittimismo al titanismo. Nelle sue liriche c’è sempre il ricordo di Recanati, l’unica dove non parla Leopardi e non c’è il ricordo di Recanati è il canto notturno di un pastore errante dell’Asia dove a parlare è il pastore. Troviamo il pessimismo cosmico.
Opere e stile leopardiano
Lo Zibaldone è una sorta di diario dove raccoglie i suoi pensieri e ragionamenti che scrive in tutta la vita. È scritto in prosa ed è un testo filosofico. Leopardi parte sempre da un sentimento o da un ricordo per arrivare ad un pensiero o a un’idea.
Le operette morali sono scritte in prosa e sono 24 dialoghi dove Leopardi fa dei ragionamenti che sviluppano delle idee su temi che aveva già trattato nello Zibaldone. I temi sono spesso sulla natura matrigna, l’idea di speranza sostiene l’uomo.
La canzone leopardiana è una canzone libera di endecasillabi e settenari. La canzone petrarchesca composta da settenari ed endecasillabi con struttura rigida. I canti sono la raccolta di poesie di Leopardi, sono divise in 3 sezioni (canzoni civili, canzoni del suicidio, idilli). Le canzoni civili hanno un tema politico e Leopardi ha un’impostazione settecentesca che poi cambia. Gli idilli sono composizioni che si aprono con una descrizione, idilli= composizione poetica greca.
Il passero solitario è piene di allitterazioni, consonanze, onomatopee, assonanza ed è una canzone libera. Vedi guida all’analisi.
Dialogo della Natura e un islandese: fa parte delle operette morali, parla di un islandese che viaggia per scappare dalla natura ma in Africa incontra una donna che rappresenta la natura. In questo dialogo viene raffigurata la natura matrigna.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà che Giacomo Leopardi affrontò durante la sua infanzia?
- Come si sviluppò la formazione intellettuale di Leopardi?
- Quali furono le esperienze di viaggio di Leopardi e come influenzarono la sua vita?
- In che modo il pensiero filosofico di Leopardi si riflette nelle sue poesie?
- Quali sono le principali opere di Leopardi e come si caratterizza il suo stile?
Leopardi affrontò gravi problemi fisici, come problemi agli occhi e scogliosi, che influenzarono la sua salute per tutta la vita. Inoltre, la sua famiglia affrontava difficoltà economiche, e l'ambiente familiare era privo di affetti.
Leopardi iniziò a scrivere in versi già a 8 anni e ricevette un'istruzione erudita. Divenne autonomo nello studio tra i 12 e i 13 anni, imparando greco, latino ed ebraico, e si dedicò intensamente allo studio anche di notte.
Leopardi desiderava viaggiare e, grazie a una borsa di studio, visitò città come Milano, Firenze e Pisa, dove visse il suo periodo più felice. Tuttavia, fu spesso deluso dalle persone che incontrava e dovette tornare a Recanati per problemi di salute.
Le poesie di Leopardi sono caratterizzate da una riflessione filosofica spesso pessimistica. Egli esplora tre tipi di pessimismo: personale, storico e cosmico, e le sue liriche esprimono dolore e una visione eroica della vita.
Tra le principali opere di Leopardi ci sono lo "Zibaldone", le "Operette morali" e i "Canti". Il suo stile è caratterizzato da una prosa filosofica e da poesie che spaziano tra canzoni civili, canzoni del suicidio e idilli, con un uso ricco di figure retoriche.