yya
di yya
Ominide
1 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • La teoria del piacere di Leopardi associa il piacere alla felicità, sostenendo che il desiderio di felicità è infinito e si estingue solo con la morte.
  • Leopardi vede il piacere come un concetto astratto e illimitato, mentre i piaceri specifici sono limitati e circoscritti.
  • Il piacere è percepito attraverso il futuro, il ricordo e l'immaginazione, come illustrato in opere come "Sabato del villaggio" e "L'infinito".
  • L'uomo cerca surrogati del piacere poiché non riesce a soddisfare pienamente il suo desiderio di felicità.
  • Nell'operetta "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere", Leopardi esplicita l'idea che la felicità può risiedere nell'attesa del futuro.

Giacomo Leopardi

Indice

  1. La Teoria del Piacere di Leopardi
  2. Il Desiderio Illimitato di Felicità
  3. Surrogati di Felicità

La Teoria del Piacere di Leopardi

La teoria del piacere si sviluppa tra il 1819 e il 1823. Leopardi identifica il piacere con la felicità. Siccome la tendenza alla felicità è insita nella vita dell’uomo, allora ogni piacere è limitato. Il desiderio del piacere è illimitato ma si spegne quando l’uomo muore.

Piacere qui è inteso come elemento astratto.

Ogni piacere è circoscritto, invece il piacere è illimitato. Piacere è inteso in senso assoluto. Il brano dello Zibaldone del 1820 presenta il nucleo della teoria del piacere.

Il Desiderio Illimitato di Felicità

Il poeta sostiene che “l’anima umana desidera sempre e mira unicamente al piacere, ossia alla felicità. la teoria del piacere nel pensiero di LeopardiQuesto desiderio non ha limiti e termina solamente colla vita. E non ha limiti né per durata né per estensione.

Surrogati di Felicità

Per Leopardi si prova il piacere nella ricerca della felicità nel:

* Futuro: (Sabato del villaggio);

* Ricordo (Alla Luna);

* Immaginazione: immaginando di naufragare nell’infinito, lui immagina di trovare la sua felicità (L’infinito). L’uomo non riesce a soddisfare il suo bisogno di piacere, così crea dei surrogati (futuro-ricordo-immaginazione). L’idea che la felicità può consistere nell’attesa del futuro è ben esplicitata nell’operetta del 1827: “Dialogo un venditore di almanacchi e di un passeggere”.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community