Concetti Chiave
- Il pessimismo di Leopardi è influenzato dall'ambiente familiare, dal luogo di nascita e dalla sua condizione fisica.
- Il pessimismo storico vede la civiltà come causa dell'infelicità umana, nascondendo la vera natura infelice dell'uomo.
- Il pessimismo cosmico considera la natura indifferente alla sofferenza individuale, focalizzata sulla sopravvivenza della specie.
- La ricerca del piacere infinito porta l'uomo all'infelicità, secondo Leopardi la felicità risiede nell'attesa del piacere.
- Nel periodo 1815-16, Leopardi transita dagli studi eruditi alla poesia, ispirato da poeti classici e moderni.
Indice
Origini del Pessimismo Leopardiano
Il pessimismo di Leopardi nasce dall’ambiente familiare, dal paese e dalla sua condizione fisica. Questo pessimismo si divide in:
• Pessimismo storico: l’uomo è infelice a causa di sé stesso in quanto si è civilizzato. È la civiltà a renderci infelici. Quando si viveva nelle foreste la natura era benigna perché aiutava i nostri avi a rimanere inconsapevoli.
È come se la natura mettesse un velo sopra gli occhi degli uomini per non farli rendere conto del loro reale stato d’infelicità.
• Pessimismo cosmico: l’uomo con il tempo ha scoperto la civiltà, si è evoluto, e si è reso conto della sua reale condizione. La natura è quindi matrigna, cioè non pensa al singolo individuo ma alla specie in generale. Se un singolo individuo soffre la natura nemmeno se ne accorge perché pensa a portare avanti la specie. Tutti gli esseri viventi sono coinvolti in questo stato d’infelicità.
La Ricerca del Piacere e l'Infelicità
Leopardi dice che siamo in questa situazione di pessimismo perché l’individuo identifica la felicità nel piacere. L’uomo però non cerca un piacere ma IL piacere: un piacere continuo. Se ciò non accade diventa infelice.
Transizione alla Poesia e Gli Idilli
Siccome il piacere non può essere infinito l’uomo si deprime e cade nell’infelicità. Per Leopardi la felicità la abbiamo nell’attesa del piacere, che è il piacere stesso. In questo periodo (1815-16) passa dall’erudizione al bello. Dai sette anni di studio “matto e disperatissimo” si dedica alla poesia e scrive “Gli idilli”. È una poesia fatta di molta immaginazione, che è una cosa molto bella. Abbandona quindi gli studi filologici e si dedica alla poesia. Inizia a leggere i poeti classici (Omero, Virgilio, Dante) ma anche i moderni (Rousseau ecc.).
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini del pessimismo leopardiano?
- Come Leopardi descrive la ricerca del piacere e l'infelicità?
- Qual è la transizione di Leopardi verso la poesia e cosa rappresentano "Gli Idilli"?
Il pessimismo di Leopardi deriva dall'ambiente familiare, dal paese e dalla sua condizione fisica, e si divide in pessimismo storico e cosmico.
Leopardi sostiene che l'infelicità deriva dal desiderio dell'uomo di un piacere continuo, che non può essere soddisfatto, portando così all'infelicità.
Leopardi passa dall'erudizione alla poesia, abbandonando gli studi filologici per dedicarsi alla bellezza e all'immaginazione, scrivendo "Gli Idilli" durante questo periodo.