Concetti Chiave
- Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, da una famiglia aristocratica, e trascorre un'infanzia isolata a causa di problemi finanziari e dell'assenza di affetto materno.
- A 18 anni, Leopardi inizia a interessarsi agli scrittori classici e moderni, schierandosi a favore del romanticismo e del rinnovamento della letteratura italiana.
- Durante il periodo romano, Leopardi riflette sul significato dell'esistenza umana, deluso dalla mediocrità della vita culturale della città, e scrive le Operette morali.
- Nel periodo pisano, nonostante le difficoltà personali, Leopardi ritorna alla poesia e scrive opere significative come A Silvia.
- A Napoli, il pessimismo di Leopardi evolve verso un senso di solidarietà umana, culminando nella lirica La Ginestra, prima della sua morte nel 1837.
Indice
- Infanzia e formazione di Leopardi
- Influenze letterarie e politiche
- Recanati e la ricerca del "vero"
- Delusioni romane e riflessioni esistenziali
- Viaggi e ritorno a Recanati
- Firenze e il "Ciclo di Aspasia"
- Napoli e l'epidemia di colera
- Formazione culturale di Leopardi
- Conseguenze dell'ambiente familiare
- Conversioni giovanili del poeta
- Primo viaggio a Roma
- Silenzio poetico a Roma
Infanzia e formazione di Leopardi
Giacomo Leopardi nasce nel 1978 a Recanati, una piccola città, nello Stato Pontificio, da una famiglia aristocratica.
A causa di gravi problemi di tipo finanziario conseguenza di cattivi investimenti del padre, la gestione dell’economia familiare passa allora in mano alla madre, una donna mancante del tutto di affettività. Giacomo è costretto a condurre una vita appartata, senza rapporti con i giovani della sua età e passa tutto il tempo nella biblioteca del padre, arrivando a compromettere perfino la sua salute fisica e psichica. Questi studi gli danno una cultura ampia, ma fatta di sole nozioni (erudizione).Influenze letterarie e politiche
A 18 anni, Leopardi comincia a studiare gli scrittori classici e moderni come Alfieri, Foscolo e Goethe, interviene del dibattito fra sostenitori del classicismo e del romanticismo, sostenendo questi ultimi e l’idea secondo cui la letteratura italiana ha bisogno di rinnovamento e quindi si deve allontanare dall’imitazione dei classici. In politica si fa conoscere come un patriota molto convinto. Questo è il momento in cui dagli studi nozionistici del periodo precedente, il Leopardi passa al gusto del “bello”.
c) Recanati e il passaggio dall’interesse per il “vero”
Recanati e la ricerca del "vero"
Per lui, la vita nell’ambiente familiare di Recanati è simile ad un carcere: la famiglia vorrebbe che egli abbracciasse la carriera ecclesiastica, la sua esistenza è dolorosa ed ha problemi di salute. È così che egli progetta di fuggire da Recanati, ma viene scoperto da padre. Questo è il periodo in cui si dedica alla studio della lingua greca per sette anni, fino a rovinarsi la vista. Non potendo più leggere, si dedica alla filosofia ed è attirato dalle teorie meccanicistiche del Settecento (= secondo il meccanicismo sia in campo fisico che spirituale tutto è regolato da un rapporto causa/effetto e non c’è posto per un fine religioso. Vicino al meccanismo è il materialismo secondo cui nell’esistenza conta solo la materia e viene negata l’importanza dell’elemento spirituale). In questo periodo, Leopardi (1819-1823) si allontana dalla religione cattolica, scrive alcuni idilli, lo Zibaldone e delle canzoni filosofiche. In tale periodo, Leopardi si converte dal “bello” al “vero”.
d) Il soggiorno a Roma e la riflessione filosofica
Delusioni romane e riflessioni esistenziali
Nel 1822, si reca a Roma da uno zio, ma la città lo delude: la vita culturale è mediocre e questo fa accrescere in lui il malessere. A questo punto, si accorge che la sua dolorosa condizione esistenziale non dipende dal luogo in cui è nato e dalla famiglia che lo tiene segregato: tale condizione è caratteristica di ogni uomo e di ogni tempo. Quindi preso da queste delusioni giovanili, comincia a riflettere sul significato dell’esistenza umana e scrive le Operette morali.
Viaggi e ritorno a Recanati
Tra il 1825 e il 1828, Leopardi si reca a Milano, poi a Bologna e quindi a Firenze e a Pisa. A Pisa il clima più dolce gli è molto utile per salute e gli amici lo spingono a ritornare a scrivere delle poesie. Durante il soggiorno a Pisa, egli scrive A Silvia. Tuttavia, la morte del fratello alcuni problemi economici costringono il poeta a far ritorno a Recanati in cui passera 16 mesi. Leopardi definisce questo periodo come una “notte orribile” preso da mille sofferenze sia fisiche che morali. Questo, però, non gli impedisce di scrivere alcuni dei canti più famosi
Firenze e il "Ciclo di Aspasia"
Mel 1830, alcuni amici fiorentino fanno un’offerta a Giacomo Leopardi: un assegno in cambio della collaborazione di una rivista fiorentina letteraria. A Firenze la sua vita cambia, è piena di stimoli culturali e politici. Conosce Manzoni e Stendhal e frequenta i salotti letterari della città Qui si innamora di Fanny Targioni Tozzetti e a lei sono dedicate molte liriche composte in questa città che vanno sotto il titolo “Ciclo di Apasia”.
Napoli e l'epidemia di colera
Nel 1833, Leopardi si trasferisce a Napoli, con il suo amico Ranier, nella speranza che il clima di quella città sia utile alla sua salute. L’ambiente napoletano, con le sue tendenze religiose e cattoliche rendono più acuto il suo spirito polemico che gli danno l’occasione di scrivere delle opere polemiche. Nel 1936, a Napoli scoppia un’epidemia di colera e Leopardi si rifugia a Torre del Geco con un suo amico. Qui scrive la lirica La Ginestra in cui il suo pessimismo prende una aspetto di solidarietà. Muore nel 1837, a 39 anni.
1. Come avviene la formazione culturale e letteraria di Leopardi?
Formazione culturale di Leopardi
La formazione culturale e letteraria del Leopardi avviene studiando nella biblioteca del padre di Recanati in cui egli accumula una grandissima quantità di nozioni. Successivamente, egli passa alla lettura delle grandi opere classiche e moderne fra cui Alfieri e Foscolo.
2. Quali conseguenze ha sulla vita del giovane Leopardi l’angustia dell’ambiente familiare?
Conseguenze dell'ambiente familiare
La vita a contatto della vita familiare non ha un effetto positivo per Leopardi. Allontanato da tutte le amicizia si butta a capo fitto nello studio fino a rimetterci sia la salute fisica che psichica.
3. Quando avvengono e in che cosa consistono le due “conversioni” giovanili del poeta?
Conversioni giovanili del poeta
Le due “conversioni” giovanili riguardano l’interesse per “il bello”, a scapito delle nozioni erudite, all’età di 18 anni e il successivo interesse verso ciò che è vero che conducono il poeta a fare sue le teorie meccanicistiche e materialiste. avvenuto dopo la fallita fuga da Recanati.
4. In quale occasione Leopardi lascia per la prima volta Recanati?
Primo viaggio a Roma
Egli lascia per la prima volta Recanati nel 1822 ,per recarsi a Roma, ospite di uno zio. L’atmosfera romana lo delude e questa esperienza non fa che accentuare il suo pessimismo.
5. In quale periodo della sua vita Leopardi attraversa una fase di silenzio poetico?
Silenzio poetico a Roma
Tale periodo corrisponde al soggiorno romano, durante il quale il poeta non scrive più poesie e preferisce riflettere sul significato dell’esistenza dell’uomo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le influenze letterarie e politiche che hanno segnato Leopardi?
- Come si manifesta la ricerca del "vero" da parte di Leopardi a Recanati?
- Quali sono le delusioni che Leopardi sperimenta a Roma?
- Quali eventi caratterizzano il ritorno di Leopardi a Recanati?
- Come si evolve la vita di Leopardi a Firenze e Napoli?
A 18 anni, Leopardi inizia a studiare scrittori classici e moderni come Alfieri, Foscolo e Goethe, e partecipa al dibattito tra classicismo e romanticismo, sostenendo quest'ultimo per il rinnovamento della letteratura italiana. Politicamente, si distingue come patriota convinto.
A Recanati, Leopardi vive in un ambiente familiare opprimente e si dedica allo studio della lingua greca e della filosofia, abbracciando teorie meccanicistiche e materialiste, allontanandosi dalla religione cattolica e scrivendo idilli e canzoni filosofiche.
Nel 1822, Leopardi si reca a Roma, ma rimane deluso dalla mediocrità della vita culturale, il che accresce il suo malessere e lo porta a riflettere sul significato dell'esistenza umana, scrivendo le Operette morali.
Dopo viaggi a Milano, Bologna, Firenze e Pisa, Leopardi ritorna a Recanati a causa della morte del fratello e problemi economici, vivendo un periodo di sofferenza fisica e morale, ma continuando a scrivere alcuni dei suoi canti più famosi.
A Firenze, Leopardi riceve stimoli culturali e politici, innamorandosi di Fanny Targioni Tozzetti e scrivendo il "Ciclo di Aspasia". A Napoli, affronta un'epidemia di colera e scrive La Ginestra, esprimendo un pessimismo solidale, prima di morire nel 1837.