Leopardi, Giacomo - Biografia, pessimismo ed opere

Infanzia e Formazione di Leopardi

Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798 e muore a Napoli nel 1837.

Possiamo identificarlo come poeta, scrittore, filosofo (colui che ama la verità e La Sapienza in modo razionale), e filologo (colui che ama la parola, esperto di letteratura che analizza le parole e ci da una spiegazione).

Nasce da una delle famiglie più ricche delle Marche: il padre è un uomo colto e tenero, mentre la madre è una donna dura e autoritaria.

Leopardi vive un infanzia tranquilla e serena con i suoi fratelli a cui racconta storie ricche di fantasia.

Venne seguito da precettori ecclesiastici e a 10 anni continuò i suoi studi nella biblioteca di famiglia, in cui passa 7 anni di studio matto e disperatissimo. Impara il latino, il greco e l'ebraico.

A 18 anni c'è una conversione "dall'erudizione al bello" dove abbandona la filologia e scopre la bellezza dei grandi classici come Omero, Dante e Virgilio).

Amicizie e Delusioni

Stringe amicizia con Pietro Giordani (grande intellettuale) con cui nasce quella confidenza affettuosa che non aveva avuto in famiglia.

Matura una grande apertura verso il mondo esterno, per alleggerire quello che stava vivendo, con tanta voglia di studiare e fare amicizia.

A 20 anni cerca di fuggire di casa ma non ci riesce: questo fuga mancata, lo porta a chiudersi ancora di più e diventa malinconico.

A 23 anni esce da Recanati (ci farà ritorno dopo un anno), va a Roma dove ha una grande delusione perché infastidito dalla grandezza monumentale e dagli ambienti letterari che gli appaiono poveri moralmente.

Va a Milano, Bologna, Pisa e Firenze. A Firenze si innamora di una donna di nome Fanni, questo sarà un amore non ricambiato che lo farà cadere in depressione.

Pessimismo Leopardiano

la sua breve vita è caratterizzata e divisa in tre tipi di pessimismo

- pessimismo individuale= ( parla di una condizione personale).

le prime esperienze negative della sua adolescenza lo inducono a pensare che la vita sia stata spietata con lui e che sarà quindi destinato a una vita di sofferenze. In questa fase del pessimismo, il poeta trova conforto nella natura che lui considera benevola.

- pessimismo storico= In questa fase, il poeta afferma che gli uomini furono felici solo in età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura. Da quando l'uomo ha scoperto l'uso della ragione ed è uscito dall'ignoranza ha scoperto le leggi che regolano la vita dell'universo e di conseguenza il male, la sofferenza e il dolore.

- pessimismo cosmico= in questa fase, la natura diventa matrigna (cattiva). Leopardi afferma che essa ci mette al mondo e dovrebbe renderci felici, ma non ci da i mezzi per raggiungere la felicità.

Produzione Poetica

"I canti" sono la raccolta d tutta la sua produzione poetica dal carattere lirico (genere letterario il cui componimento poetico esprime in modo soggettivo il sentimento dell'autore.

Nei Canti troviamo sia canzoni (componimenti dal linguaggio aulico) sia idilli. (componimenti dal linguaggio colloquiale più semplice, dove il poeta presenta la natura in modo soggettivo)

Il tema principale dei Canti è l'amore, ma qualsiasi altra esperienza di vita legata al mondo interiore dell'autore può essere descritta.

Poesie Significative

una della poesie più importanti è l'"Infinito". Inizialmente questa poesia ricorda l'idillio classico che non si limita soltanto ad uno scenario di semplice contemplazione. Questo scenario diventa uno spunto per meditare e pensare a cosa c'è di bello oltre le apparenze.

altra poesia importante è "Alla Luna" il cui tema principale è il ricordo. Anche qui il poeta contempla il paesaggio e riflette. Per Leopardi il ricordo ha un valore consolatorio perché consente di ridare vita a ciò che è finito per sempre.

Altra poesia è "la sera del dì di festa". Questo componimento prende avvio da un notturno lunare (scena molto suggestiva), per poi passare ad una confessione di infelicità.

Altra poesia è "Il sabato del villaggio" dove il piacere lo si trova nell'attesa della domenica che però si rivela un giorno fastidioso perché il giorno dopo si torna a lavoro, solo i fanciulli sono felici in questo giorno perché solo liberi e spensierati.