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Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti, nato in Egitto da genitori italiani, rappresenta una fusione di influenze culturali, tra il simbolismo francese e il futurismo italiano, grazie alla sua formazione a Parigi e alle sue amicizie con figure chiave come Marinetti e Bergson.
  • La prima guerra mondiale è stata un momento cruciale per Ungaretti, poiché le esperienze di trincea hanno ispirato la sua raccolta poetica "L'Allegria", dove esplora l'essenza della vita attraverso brevi illuminazioni poetiche.
  • Il concetto di parola come strumento fondamentale di conoscenza è centrale nella poetica di Ungaretti, che utilizza analogie simboliste per raggiungere un'illuminazione irrazionale e momentanea dell'esistenza.
  • Con la raccolta "Sentimento del tempo" e "Il dolore", Ungaretti evolve il suo stile, tornando a forme tradizionali per riflettere sullo scorrere del tempo e sul dolore personale e storico, influenzato dalla seconda guerra mondiale e dal lutto personale.
  • L'ermetismo, una corrente poetica italiana degli anni '30, prende ispirazione da Ungaretti, esaltando la poesia come un viaggio interiore e un processo di autocoscienza, allontanandosi dalla realtà esterna per concentrarsi sull'individualità e l'introspezione.

Indice

  1. Origini e Formazione
  2. Esperienze di Guerra e Poesia
  3. Vita Postbellica e Fascismo
  4. Stile e Tematiche di Ungaretti
  5. Il Porto Sepolto e L'Allegria
  6. Stile e Influenze
  7. Sentimento del Tempo e Il Dolore
  8. Ermetismo e Critiche

Origini e Formazione

1888-1970: ha sperimentato tutto il 900.

Particolare la sua provenienza geografica: nasce in Alessandria d’Egitto, genitori originari di Lucca erano emigrati in quel luogo perché c’era un cantiere aperto e c’era bisogno di tanta manodopera; il padre lavorava nel cantiere che era finalizzato alla costruzione—> del canale di Suez.

Lui studia il francese (lingua colonizzatrice); si trasferisce poi a Parigi e studia alla Sorbona, centro della modernità culturale a inizio 900, e qui entrerà in contatto con la letteratura—> del simbolismo.

Diventa molto amico di Marinetti, entrando in contatto col futurismo, le prime testimonianze di Ungaretti vennero pubblicate nella rivista fiorentina "Lacerba".

Perciò ha una formazione simbolista francese e futurismo.

Il suo insegnante di filosofia è stato Bergson (teorie vitalistiche), conoscerà anche Picasso.

Esperienze di Guerra e Poesia

Anni 10 del 900: (15-18) Ungaretti si arruola volontario nella prima guerra mondiale, lui verrà mandato nella zona del Carso (confine dell’Italia con la Slovenia), grazie alla guerra di trincea riesce a dare vita alla sua poesia più autentica; sperimenta le due re condizioni della vita di trincea e questo continuo “stare in attesa” di qualcosa che non si sa—> i pensieri che nascono da tale attesa daranno vita alla sua poesia (scrive i versi già in trincea e decise di pubblicarli subito).

Prima raccolta 1916, a Udine, a cui da il titolo “il porto sepolto”; la ripubblicherà con altre poesie poi a fine guerra (1919) cambiando il titolo “allegria di naufragi” e ulteriormente la risistemerà e la definitiva pubblicazione sarà nel 1931 con il titolo “L’allegria”.

Vita Postbellica e Fascismo

A fine guerra si stabilisce a Roma, a fine guerra si sviluppa il fascismo.

il rapporto tra Ungaretti e il fascismo: aderisce (i reduci di guerra erano i più attecchiti a tale ideologia); dopodiché rinnegherà la sua adesione, dopo la guerra, quando l’Italia diventerà una repubblica.

Negli anni 30 pubblica un’altra raccolta “sentimento del tempo” (1933); ebbe successo e gli viene dato all'estero un lavoro prestigioso: farà il docente di letteratura italiana, a San Paolo in Brasile.

Si sposa con una donna francese, avranno dei figli, e uno dei figli morirà prematuramente all’inizio degli anni 40 e ciò lo segnerà, pubblicherà anche una raccolta “il dolore” 1947.

Tutte le altre raccolte verrano raccolte e pubblicate in un unica raccolta “vita di un uomo”, in collaborazione con la casa editrice Mondadori;

Qui Ungaretti per la prima volta da vita a una poesia che avrà molta influenza sui poeti successivi; è la raccolta più celebre infatti; per Ungaretti la poesia ha una funzione precisa: serve per cercare di spiegare l’essenza dell’esistenza/della vita—> secondo Ungaretti la poesia può esser una forma di conoscenza il cui obiettivo è l’essenza; ricavare da tutto ciò che ci circonda quel nocciolo che è veramente importante, poche parole che davvero contano.

Stile e Tematiche di Ungaretti

Scoprire l’essenza è un processo conoscitivo che si attua con la scoperta del valore delle parole.

—> la parola ha importanza fondamentale, non è mai casuale (Ungaretti infatti si forma per larga parte della sua vita a Parigi, entrando in contatto col vero simbolismo, è perciò un erede del simbolismo francese); importante l’analogia: un collegamento irrazionale tra due parole diverse che il poeta però vede collegate.

Per Ungaretti la vera essenza è al di là della realtà fisica, scoprirla è un processo faticoso.

Differenza di Ungaretti dal simbolismo: lui si focalizza molto su un aspetto del simbolismo, oltre l’analogia, l’obiettivo dei suoi testi è quello di far avere al lettore un illuminazione—> tramite la folgorazione di un attimo si può arrivare alla conoscenza dell’esistenza.

Perciò si conosce in modo irrazionale, perché si intuisce solo in un secondo, grazie alla poesia.

Quando ha questa illuminazione?Ungaretti inizia ad avere questa idea della poesia a Parigi, ma la traduce in testi in un momento in cui vive una condizione esistenziale —> in trincea.

La guerra è una forma di conoscenza per lui, da cui parte la riflessione su cosa sia davvero la poesia.

Simbolismo e autobiografia si fondono, lui prende spunto da situazioni reali che gli sono capitate, il punto di partenza del processo conoscitivo è sempre la realtà, quindi la nostra vita concreta.

Il Porto Sepolto e L'Allegria

L’allegria è il titolo che darà dopo aver scritto molte poesie, ripercorriamo i titoli:

Il porto sepolto(primo titolo)—> perché? L’ispirazione per questo titolo gli viene dalla sua città natale, si diceva che in profondità del mare di Alessandria ci fossero i resti del più antico porto di Alessandria, ma nessuno ha mai avuto le prove; lui prende spunto da questa situazione—> la poesia è quel mezzo attraverso cui io posso immergermi sott’acqua e cercare di arrivare a questo porto, che quindi é la meta finale del suo processo conoscitivo; perciò il processo è faticoso, e alla fine chissà se riusciremo a ottenere qualcosa. La prima poesia della raccolta è proprio il porto sepolto.

Allegria di naufragi (secondo titolo): è un ossimoro; “naufragar me dolce in questo mare” Ungaretti fan di Leopardi, non vede spesso il naufragare come qualcosa di negativo—> solo naufragando possiamo scoprire qualcosa di vero; appunto scendendo in profondità, può farci scoprire quel porto che tanto cerchiamo (il suo naufragio è la guerra).

L’allegria—> rimane solo l’aspetto positivo dell’Allegria, dove per allegria si intende quell’illuminazione momentanea che per Ungaretti è il senso della vita: “L esultanza di un attimo” che poi svanisce ma ti lascia qualcosa.

Altre poesie prendono spunto dalla sua infanzia, quindi dall’ambiente egiziano e parigino; in particolare l’Egitto ha lasciato a Ungaretti questa fascinazione per la luce.

Stile e Influenze

Stile: Normalmente il suo stile è più nominale che verbale, si usano frasi senza verbo; distruzione del verso, isolamento della parola, abolizione della punteggiatura; importanza del titolo e dello spazio bianco. (sempre l'influsso del futurismo)

Caducità è la parola chiave; in trincea si passano mesi a stare fermi, in attesa, a morire, sempre in allerta per l’offensiva; dobbiamo cogliere quei brevi attimi di illuminazione che ci vengono concessi, perché non sappiamo tra cinque minuti che fine possiamo fare; proprio perché la morte incombe allora la vita di apprezza di più;

Al fronte Ungaretti ha meno di trent’anni, e solo lì capisce chi è e si costruisce la sua identità;

Nelle poesie dell’Allegria troviamo sempre mese e data, perché trovandosi al fronte voleva le aure una traccia;

29 giugno 1916, non c’è punteggiatura. Le figure retoriche ricorrenti del testo poetico sono:

  • Anafora.
  • Polisindeto.
  • Frasi coordinate.

Divisione in strofe non casuale (divisione in due strofe, la seconda strofa pur senza punteggiatura inizia con la maiuscola)

“Mi resta / quel nulla” quattro parole isolate.

Titolo importante per capire che il poeta arriva nel porto sepolto.

Mariano è una località dove ha scritto questa poesia.

Il porto sepolto rappresenta l’essenza delle cose, che cerca nell’oscurità, poi è riemerso alla luce con i suoi canti (poesie); il poeta è riemerso e poi disperde i suoi canti che ha ricavato immergendosi nella oscurità. (Spazio bianco)

Di questa poesia, mi resta quel nulla, quel piccolo barlume di infinito segreto; di questa immersione rimane quella piccolissima quantità di segreto infinito—> qualcosa di indefinibile, che percepisco ma è quasi ineffabile.

Ungaretti a partito ha fatto molte amicizie importanti, le sue poesie le pubblica inizialmente sulla rivista Lacerba, rivista futurista, lui avrà influenza anche da questo movimento.

perciò gli spazi bianchi per Ungaretti sono come parole, ovvero “assenza di parola”, silenzio, che ha pure lui un significato—> lo spazio bianco significa la fine che farà la poesia, non lasciare traccia, ma non proprio nessuna traccia, qualcosa rimane, e ciò c’è lo spiega nella seconda strofa in cui ci dice che comunque in quel nulla qualcosa c’è.

Rispetto al futurismo Ungaretti pensa che comunicare qualcosa al lettore serva, seppur questo qualcosa nel suo caso è un'illuminazione momentanea, sintetico ma denso di significato.

1916 data di composizione, momento di apparente tregua.

Mi aggrappo a quest’albero mutilato; Dolina cavità calcarea.

Mi aggrappo a questo albero che ha il languore di una cavità, e ha la sensazione di essere in un circo; è notte e sta osservando il cielo notturno.

Poi torna indietro e ci racconta della mattina, è stata una giornata priva di combattimenti e lui si è potuto riposare —> in un fiume dell’ altopiano carsico (il fiume Isonzo).

In quel fiume lui si è riposato come se il suo corpo fosse una reliquia—> il corpo del poeta diventa un oggetto sacro all’interno di un ulteriore oggetto sacro.

Il riposo nell’acqua ha una valenza purificatrice (battesimo cristiano).

Diventa dopodiché un elemento del fiume levigato dalle acque (in parte una forma di panismo).

Riferimento alle scritture: Gesù che cammina sull’acqua “me ne sono andato come un acrobata”.

La sua sofferenza più grande è non sentirsi in armonia con il resto dell’universo, il rito che sta compiendo è la consapevolezza di appartenere all’universo circostante, e quando questa armonia non viene colta questa è la vera sofferenza —> tutto ciò grazie all'Isonzo.

Grazie a queste mani nascoste che lo imbevono lui riesce ad avere la rara felicità —> le mani sono del fiume

Grazie a questa immersione ha avuto un lungo flashback della sua esistenza, esistenza segnata da “fiumi”.

Il fiume Serchio, il Nilo, la Senna tutte queste acque che hanno formato la sua identità sono tutte unite nell’isonzo;

La guerra (nelle acque dello son o) è il punto più significativo della sua esistenza.

Sentimento del Tempo e Il Dolore

Sono altre due raccolte.

Ci sono molte differenze con L'allegria.

Sentimento del tempo è del 1933: in questo testo Ungaretti ritorna all tradizione (schema metrico fisso, uso della punteggiatura, sintassi regolare ); il titolo fa riferimento alla percezione dello scorrere del tempo che ha il poeta, un tempo molto soggettivo, siamo in un epoca del relativismo (1900) e anche i tempi diviene qualcosa di relativo (es: un’ora 60 minuti, percepito di più o di meno)—> la soggettività del tempo è il tema principale.

Roma è un luogo ricorrente (la sua residenza nel dopoguerra), una città che ha visto grande successo nell’epoca romana classica, e Ungaretti riflette l’ emblema dello scorrere del tempo che non lascia tante tracce di ciò che c’è stato prima.

Il dolore invece è del 1947, si tratta di un dolore personale (causato dal lutto del figlio, e del fratello); è un dolore anche storico poiché Ungaretti che ha vissuto il primo scontro mondiale ne vede scoppiare un altro (tema della seconda guerra mondiale); anche qua metrica, sintassi e punteggiatura sono tradizionali (con riferimento a Petrarca e Leopardi); perché questo cambiamento? Per tornare all’ordine (dato dall’influenza del fascismo) (Ungaretti diverso dal futurismo), nell’allegria rompe con la tradizione e poi torna sui suoi passi perché ciò fa parte della sua concezione della poesia: che serve a riscoprire la verità e l’essenza, e ciò avviene attraverso alla scoperta del valore di ogni singola parola.

Attraverso la guerra ha scoperto tale valore, e successivamente era perciò pronto a usarle in modo più tradizionale: riscoprire la sintassi con una consapevolezza nuova.

Ermetismo e Critiche

Negli anni 30 del 900 nasce un nuovo gruppo letterario, a Firenze, da un gruppo di studenti che andavano a prendere il caffè in piazza San Marco; e questi studenti hanno un grande modello di scrittore che ammirano e che all’inizio degli anni 30 pubblicò le sue raccolte più significative: Ungaretti.

L’Ungaretti dell’allegria (per la forma) e di sentimento del tempo (per contenuti).

A volte vanno in piazza della repubblica al caffè delle giubbe rosse, dove si ritrovano per passare serate un po’ più serie e discutere di arte e letteratura.

Questo gruppo come altro punto in comune ha le riviste, pubblicavano le loro poesie (es: la rivista Solaria, Letteratura); è un gruppo omogeneo e organizzato sotto questo punto di vista, ma ognuno ha propria ideologia.

Ermetismo”, concetto di chiusura totale—> tale termine viene da un personaggio, Ermete Trismegisto (tre volte grande), era un autore/mago a cui sono attribuiti libri di magia di epoca ellenistica; in questi libri parlava di quali sono i segreti che aiutano l’essere umano a diventare come dio.

Perciò “ermetico” vuol dire chiuso e non per tutti; la poesia ermetica perciò sarà “comprensibile a pochi” a quei pochi che possono arrivare a comprenderla —> ciò che la rende difficile è l'accostamento dei termini. (l’analogia)

La poesia come accostamento analogico di concetti, in modo irrazionale; non usavano parole difficili ma mettevano insieme concetti in modo che ha senso solo per loro. (ermetismo vicino al simbolismo)

Le loro poesie sono molto brevi; c’è molta sintesi—> si condensa in poche parole ciò che io voglio dire e solo io che l’ho scritto posso capire veramente.

Per gli ermetici la poesia è un processo di autocoscienza per arrivare a conoscere noi stessi.

Per conoscere me stesso mi devo completamente distaccare dalla realtà esterna, la poesia non può avere altro scopo oltre “rinchiudermi dentro me stesso il più possibile”.

per questo gli ermetici saranno criticati e accusati, nel dopoguerra, di aver fatto una letteratura troppo legata alla loro interiorità e autoanalisi in un momento in cui ci sarebbe stato bisogno di poeti che esprimessero la loro ideologia (anche di opposizione al regime fascista); “e come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra al cuore”, non sempre era facile esprimere una propria forma di dissenso e produrre arte in un contesto storico e morale di quale tipo.

Chiusura nei confronti della storia: loro che hanno vissuto la Storia in modo drammatico si sono chiusi e difesi in questo modo.

L’etichetta da chi inizia ad essere data ? Nasce nel ‘36, con il critico letterario Francesco Flora, che in un saggio li etichetta in questo modo-> con una valenza negativa (“incomprensibili”); un autore dalla loro parte che scriverà il loro manifesto Letteratura come vita sarà Carlo Bo, sempre nel 1936, lui dirà che lo scopo degli ermetici è la letteratura come vita, come scoperta della loro vita interiore: portare alla luce l’inconscio. (collegamento con Freud)

Quasimodo è un autore di questa corrente, nato a Perugia poi spostato a Firenze.

Il poeta ermetico diventa una sorte di “sacerdote”, esempio: Mario Luzzi era un cattolico e anche uno dei principali esponenti dell’ermetismo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la formazione di Giuseppe Ungaretti?
  2. Ungaretti è nato ad Alessandria d'Egitto da genitori originari di Lucca. Ha studiato il francese e si è trasferito a Parigi per studiare alla Sorbona, dove è entrato in contatto con il simbolismo e il futurismo.

  3. Come ha influenzato la guerra la poesia di Ungaretti?
  4. Durante la Prima Guerra Mondiale, Ungaretti ha scritto poesie in trincea, che riflettono l'attesa e l'incertezza della vita di guerra. La sua prima raccolta, "Il porto sepolto", è stata pubblicata nel 1916.

  5. Qual è stato il rapporto di Ungaretti con il fascismo?
  6. Dopo la guerra, Ungaretti ha aderito al fascismo, come molti reduci di guerra, ma ha successivamente rinnegato questa adesione quando l'Italia è diventata una repubblica.

  7. Quali sono le caratteristiche stilistiche delle poesie di Ungaretti?
  8. Lo stile di Ungaretti è caratterizzato da un uso nominale delle parole, l'abolizione della punteggiatura, e l'importanza del titolo e dello spazio bianco. La sua poesia cerca di scoprire l'essenza dell'esistenza attraverso l'illuminazione momentanea.

  9. Cosa rappresenta l'ermetismo nella poesia di Ungaretti?
  10. L'ermetismo, influenzato dal simbolismo, è una forma di poesia che si concentra sull'autocoscienza e la scoperta interiore. È caratterizzato da un linguaggio sintetico e analogico, comprensibile solo a pochi.

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