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Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi, affronta un'infanzia difficile dopo la morte del padre, lavoratore al canale di Suez.
  • Trasferitosi a Parigi nel 1912, studia Bergson e stringe amicizia con Apollinaire, entrando in contatto con i futuristi e aderendo al movimento interventista.
  • La sua esperienza in trincea durante la Prima Guerra Mondiale ispira la sua prima raccolta di poesie di guerra, "Il porto sepolto", pubblicata nel 1916.
  • Ungaretti è noto per uno stile poetico caratterizzato dalla brevità, dall'uso di metafore e un linguaggio impressionistico che riflette sulla precarietà umana.
  • Con opere come "Sentimento del tempo", Ungaretti esplora temi di tempo e mortalità, utilizzando un linguaggio complesso e influenze di stile barocco romano.

Vita di Giuseppe Ungaretti
Nasce ad Alessandria d’Egitto da genitori originari di Lucca. Il padre lavorava per il canale di Suez ma muore quando Ungaretti è ancora piccolo. Nonostante le difficoltà economiche riesce comunque a iscriversi alla prestigiosa École Suisse Jacot dove ha modo di studiare i più illustri letterati. Nel 1912 si trasferisce a Parigi dove frequenta le lezioni di Bergson e stringe amicizia con Apollinaire. Entra in contatto con i futuristi italiani e aderisce al movimento interventista di Benito Mussolini. Con l’entrata in guerra dell’Italia si arruola volontario e parte per il Carso; nella trincea si accorge della cruda realtà della guerra. Nel 1916 viene diffusa la sua prima raccolta di poesie di guerra ‘Il porto sepolto’. La morte di Apollinaire lo porta a compiere la raccolta La Guerre, in suo onore. Reduce della guerra si dedica unicamente alla scrittura. Pubblica nel 1933 ‘Sentimento del tempo’ e nel 31 raccoglie le sue prime produzioni in ‘Allegria’. Nel 36 si trasferisce in Brasile come docente di letteratura italiana. Intanto in Italia si consolida il regime fascista a cui Ungaretti si schiererà contro in quanto visto come un nemico. Nel 42' quando anche il Brasile entra in guerra, torna a Roma dove ottiene la cattedra all’università. Quel periodo è segnato da una serie di lutti familiari che confluiscono nella raccolta ‘Il dolore’ (1947). Ungaretti diventa presto poeta riconosciuto e onorato in tutto il mondo: ritira un premio a New York. Muore nel 1970.

È un poeta rivoluzionario così come Montale; i due riescono a imporsi e a mettere in ombra i predecessori (Pascoli, Carducci e D’Annunzio). Nasce come poeta di guerra e le sue poesie sono caratterizzate dalla brevità, da poche parole scelte con cura e che diventano metafore di qualcosa. È il rappresentante della poesia novecentesca caratterizzata da un linguaggio impressionistico (prosa: si smonta l’unità del racconto). È una poesia analogica che riflette sul valore dell’uomo e della vita. Non tratta direttamente della guerra bensì di vicende umane.

Indice

  1. Opere
  2. Stile
  3. Soldati (1918)
  4. Veglia (1915)
  5. San Martino del Carso (1916)
  6. Sentimento del tempo

Opere

1. Allegria (1931): nell’uomo insieme al male convive un senso vitale che lo spinge alla ricerca della fratellanza e all’allegria. In questa raccolta confluiscono ‘Il porto sepolto’ e ‘Allegria di Naufragi’. I testi sono stati rimaneggiati varie volte. Addirittura nel 23 Mussolini scrisse una prefazione nel Porto Sepolto. Le poesie si propongono come pagine di un diario che mostrano il trauma della Grande Guerra. La guerra è vista come desertificazione e aridità, una forza distruttiva capace di spazzare via tutto. I versi sono dei frammenti, prevale la paratassi. Presenza di anafore e assonanze.
2. Sentimento del tempo: Centrale nella visione del mondo di Ungaretti è la riflessione sul tempo che attraversa tutta la sua produzione poetica. Dopotutto egli fu allievo di Bergson a Parigi (percezione soggettiva del tempo: non conta la quantità ma la qualità). Particolarmente sentita dal poeta è la dinamica grazie alla quale l’uomo prende coscienza della propria precarietà, della ciclicità della natura.
Il tema della morte viene affrontato in modo diverso nelle due raccolte: in Allegria la morte è espressa attraverso la precarietà dell’uomo e l’aumento della possibilità di morire a causa della guerra; in Sentimento del tempo è intesa come durata (riflessione sull’ultimo battito).

Stile

I versi non sono formati da una sola parola come in Allegria (no frammenti) ma ritorna il verbo e una sintassi più articolata. Questo linguaggio più complesso è dovuto all’incontro con lo stile barocco romano (tendenza a esagerazione e sovrabbondanza) [D’Annunzio e la Roma barocca]. Con S.d.t. si avvicina all’ermetismo.

Soldati (1918)

Il titolo è parte integrante della poesia. La poesia appartiene alla raccolta ‘L’Allegria’, poi inserita in “Vita d’un uomo”. La poesia è composta da solamente quattro versi, diventa un frammento, caratterizzato dalla mancanza di punteggiatura. Il suo pensiero arriva nell’immediatezza. E’ un’epigramma sulla condizione umana che esprime il senso della precarietà della vita del soldato. Il plurale del titolo sottolinea il senso di fratellanza che accomuna tutti. Il senso della poesia si allarga quindi ad un valore universale (il verbo impersonale ‘si’ accomuna tutti gli esseri umani). E’ stata scritta nel 1918 in trincea. La precarietà della vita è simboleggiata dalle foglie fragili destinate a cadere. Tutta la lirica è basata sulla similitudine tra i soldati e le foglie. La similitudine non è espressa chiaramente ma la si può comprendere per analogia, sta al lettore interpretare la poesia. Ungaretti scrive di getto, nei momenti in cui prende coscienza di certe cose.

Veglia (1915)

Scritta il 23 dicembre 1915 in trincea. La lirica si scompone in due parti. Nella prima parte c’è la descrizione di un’esperienza devastante: il poeta veglia accanto al corpo deceduto di un suo compagno. Il compagno è disteso con il volto verso l’alto, ha le mani strette, la bocca aperta e gli occhi spaventati al cielo. Nella seconda parte c’è la riflessione. Da un’esperienza così devastante in realtà nasce la speranza che prima o poi possa venire qualcosa di meglio. La traumatica esperienza gli ha suscitato un forte attaccamento alla vita. A partire da ‘ho scritto lettere piene d’amore’ ci avviamo al congedo. Nell’ultima strofa cambia il tono. Riflette sul suo amore per la vita e voglia di vivere.

San Martino del Carso (1916)

Il titolo si riferisce a una delle località più distrutte dalla guerra, al confine con la Slovenia. Il poeta osserva la devastazione del paese e riflette nuovamente sulla precarietà umana. La guerra non ha lasciato nulla né del paese né delle persone. [Les nuits d’avril 1915: anche Apollinaire dice che l’uomo ama la vita ma nonostante ciò persiste nel distruggerla]. Il cuore del poeta è colmato di croci, tra tutti i compagni che sono morti, e il suo cuore diventa un cimitero, un paese straziato. Anche in questa poesia troviamo la ricerca dell’essenzialità: alla devastazione si oppone la scrittura poetica intrisa di significato.

Sentimento del tempo

La poesia riassume in sé le tematiche principali della raccolta. Nella prima strofa il poeta descrive un tramonto che innesca una riflessione. Sopra il monte meno alto cade la luce viola del tramonto e si intravede uno spazio non sconfinato ma contenuto. La lontananza apre alla misura. Il tramonto gli ricorda la fine della vita. Possiamo dire che il paesaggio funge quindi da correlativo oggettivo, tratto tipico di Montale: oggetti concreti che diventano spunto per riflettere su certe sensazioni, in questo caso sulla durata della vita umana. C’è un'accurata selezione di parole che insieme creano un linguaggio analogico e metaforico di difficile comprensione. Nella seconda strofa c’è la riflessione del poeta: ogni suo palpito segna ogni attimo di vita che passa e affretta il suo tempo. Il verso 6 comincia con l’avversativa ‘ma’ che fa da stacco (infatti la E iniziale dà il senso di durata, durata che termina con questo Ma, che segna la fine della contemplazione). Mentre il poeta riflette sull’immensità inizia a spostare l’attenzione sul proprio essere, al suo battito che piano piano lo porta al suo ultimo battito, la morte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e l'infanzia di Giuseppe Ungaretti?
  2. Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto da genitori originari di Lucca. Suo padre lavorava per il canale di Suez ma muore quando Ungaretti è ancora piccolo. Nonostante le difficoltà economiche, riesce a iscriversi alla prestigiosa École Suisse Jacot.

  3. Come si sviluppa la carriera letteraria di Ungaretti durante e dopo la Prima Guerra Mondiale?
  4. Durante la Prima Guerra Mondiale, Ungaretti si arruola volontario e scrive poesie di guerra, pubblicando la sua prima raccolta 'Il porto sepolto' nel 1916. Dopo la guerra, si dedica unicamente alla scrittura, pubblicando opere come 'Sentimento del tempo' e 'Allegria'.

  5. Quali sono le caratteristiche principali dello stile poetico di Ungaretti?
  6. Lo stile poetico di Ungaretti è caratterizzato dalla brevità e dall'uso di poche parole scelte con cura, che diventano metafore. La sua poesia è impressionistica e analogica, riflettendo sul valore dell’uomo e della vita, spesso attraverso la precarietà e la ciclicità della natura.

  7. In che modo la guerra influenza le opere di Ungaretti?
  8. La guerra influenza profondamente le opere di Ungaretti, che spesso riflettono sulla devastazione e la precarietà umana. Le sue poesie di guerra, come 'Soldati' e 'San Martino del Carso', esprimono il trauma e la distruzione causati dalla guerra, utilizzando immagini essenziali e potenti.

  9. Qual è il significato della raccolta 'Sentimento del tempo' nella produzione di Ungaretti?
  10. 'Sentimento del tempo' è centrale nella visione del mondo di Ungaretti, riflettendo sulla percezione soggettiva del tempo e la precarietà umana. La raccolta esplora la durata della vita e la consapevolezza della morte, utilizzando un linguaggio complesso e metaforico.

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