Concetti Chiave
- Giuseppe Ungaretti was born in Alexandria, Egypt, in 1888 and later moved to Paris, where he was influenced by modern literature and avant-garde movements.
- His poetic innovation began with his participation in World War I, leading to the creation of his first significant collections, "Il porto sepolto" (1916) and "Allegria di naufragi" (1919).
- Ungaretti's poetry sought to move away from 19th-century analytical approaches, emphasizing a more synthetic and evocative style through the use of analogy.
- Throughout his career, Ungaretti was a prominent figure in journalism and academia, eventually teaching Italian literature in Brazil and Italy.
- His life's work culminated in the 1969 edition "Vita d'un uomo," which highlighted the autobiographical and existential themes central to his poetry.
Indice
Infanzia e Formazione
Nasce ad Alessandria D’Egitto l’8 febbraio 1888, da genitori originari di Lucca.
Il padre, che gestiva un forno di pane, muore nel 1890 a causa di un infortunio mentre lavorava come operaio agli scavi per il canale di Suez.
Frequenta fino al 1905 l’Ecole Suisse Jacot e inizia ad interessarsi intensamente alla letteratura, leggendo i maggiori scrittori moderni e contemporanei (anche filosofi).
Carriera Letteraria e Futurismo
Nel 1912, passando per l’Italia, si reca a Parigi dove frequenta i corsi del Collège de France e alla Sorbona.
È allievo di Henri Bergson (relativismo e soggettivismo primonovecenteschi.
Approfondisce le conoscenze della poesia decadente e simbolista.
Frequenta gli ambienti delle avanguardie, scrivendo anche un verso in francese e conoscendo alcuni fra i maggiori artisti e scultori.
Nel 1914 prende contatto con i principali esponenti del gruppo futurista fiorentino e inizia a frequentarli.
Grazie ad essi pubblica nel 1915 le sue prime poesie su “Lacerba”.
Esperienze di Guerra e Poesia
Nel 1914 torna in Italia per partecipare con entusiasmo alla guerra.
Si arruola come volontario nel reggimento di fanteria ed inviato a combattere sul Carso, dove prendono forma le liriche pubblicate a Udine, alla fine del 1916, con il titolo Il porto sepolto.
Questi versi, unitamente ad altri del periodo successivo, appaiono in Allegria di naufragi, del 1919.
Le due raccolte confluiranno poi, comunque, nel volume L’allegria (1931).
Il recupero della tradizione
Vita Personale e Fascismo
Dopo aver combattuto in Francia nella primavera del 1918, alla fine del conflitto è nuovamente a Parigi, Dove nel 1919 si sposa con Jeanne Dupoix.
Nel 1921 si trasferisce a Roma dove aderirà poi al fascismo, convinto che la dittatura potesse rafforzare quella solidarietà nazionale dalla quale si era sentito a lungo escluso (figlio di immigrati per cui si sentiva straniero).
Dal 1919 incomincia scrivere le poesie che saranno poi pubblicate nella raccolta Sentimento del tempo, del 1933.
Attivo anche sul versante giornalistico e come stagista, con la pelle più prestigiosi periodici italiani, oltre ad essere redattore di “Commerce” e condirettore di “Mesures”, previsto di punta della cultura europea.
Divenuto uno dei più noti prestigiosi intellettuali italiani, la sua figura costituisce un punto di riferimento essenziale per la nuova poesia, che darà vita in questo stesso decennio, al definirsi di una poetica ermetica.
Insegnamento e Riconoscimenti
Nel 1936 è chiamato a ricoprire la cattedra di letteratura italiana presso l’Università di San Paolo in Brasile, incarico che occuperà fino al 1942 quando rientrerà in Italia inizierà a insegnare letteratura italiana contemporanea all’università di Roma.
Sempre nel 1942 viene nominato accademico d’Italia e l’editore Mondadori intraprende la pubblicazione delle sue opere, con il titolo Vita d’un uomo.
Le vicende della seconda guerra mondiale segnano comunque il maturare di una nuova e dolorosa consapevolezza, preceduta dal alcuni gravi lutti familiari: la morte del fratello, nel 1937 e la carica del figlio, due anni dopo (motivi per il quale deciderà poi di tornare dal Brasile).
Ma queste esperienze è profondamente segnata la prima raccolta poetica del dopoguerra, Il dolore (1947), alla quale seguiranno La terra promessa (1950), Un grido e paesaggi (1952) e Il taccuino del vecchio (1961).
Collabora con periodici e quotidiani e anche con la Rai. Ha anche un ruolo importante come traduttore.
Ridotta l’attività creativa Ungaretti lavora all’edizione completa e definitiva dei suoi versi, pubblicati nel 1969 presso Mondadori con il titolo vita d’un uomo
Muore a Milano nella notte fra il 1 e il 2 giugno 1970.
Nel 1974 il volume degli scritti critici.
La funzione della poesia
La componente autobiografica
La Poesia come Autobiografia
Quando Ungaretti comincia a riordinare le sue poesie (a partire dal 1942 fino all’edizione definitiva del 1969) e diede loro il titolo di vita d’un uomo, volle sottolinearne il carattere autobiografico, ponendo tutta la sua opera poetica come una sorta di nuova e versificata “ricerca del tempo perduto” (Riferimento a Proust, si pensa che Ungaretti fu forse il primo scrittore a parlarne in Italia, nel 1919).
Il carattere autobiografico dell’opera non va inteso nel senso tradizionale di una relazione che ripercorre la vita dell’autore, ma va spiegato attraverso la concezione dell’arte elaborata da Ungaretti e che sarà propria anche degli ermetici. Per questi poeti infatti letteratura e vita strettamente connesse tra loro e la letteratura ha un ruolo privilegiato, in quanto, assumendo un valore quasi religioso, svolge la funzione di svelare il senso nascosto delle cose.
La poesia dunque ha il compito, selezionando alcune esperienze fondamentali della vita di un uomo, di illuminare e illustrare l’essenza stessa della vita.
Innovazioni Poetiche di Ungaretti
Per comprendere meglio questa funzione della poesia questo è utile sottolineare, rispetto al modo di scrivere iniziale dello stesso Ungaretti, le novità formali che caratterizzano la prima raccolta, il porto sepolto, uscita nel 1916. Se infatti le poesie pubblicate da Ungaretti su “Lacerba”, nel 1915, hanno ancora cadenze discorsive cronistica, le liriche di queste due raccolte assumono un andamento completamente diverso, attraverso un’estrema riduzione della frase alle funzioni essenziali della sintassi e della parola.
Questa capacità di sintesi della poesia è inscindibile rispetto all’essenza profonda e misteriosa dei contenuti che intende comunicare ed è conseguita da Ungaretti attraverso il mezzo espressivo dell’analogia. Tale procedimento, come Ungaretti stesso sottolinea lo scritto di poetica, va oltre la simbologia e le metafore utilizzate dalla letteratura precedente e, al tempo stesso, vuole distinguersi dal carattere “meccanico" dell'analogia futurista.
Critica alla Letteratura Ottocentesca
Ungaretti sostiene che la letteratura dell’ottocento, in particolare la poesia, aveva cercato di conoscere il reale in modo analitico, istituendo collegamenti chiari e immediatamente comprensibili tra gli oggetti o tre concetti. Si tratta la critica alla letteratura ottocentesca.
Ungaretti sostiene che la letteratura dell’ottocento, in particolare la poesia, aveva cercato di conoscere il reale in modo analitico, istituendo collegamenti chiari e immediatamente comprensibili tra gli oggetti o tre concetti. Si tratta tuttavia di una conoscenza “lenta”, faticosa capace di rivelare solo gli aspetti immediati e superficiali della realtà, non la sua profonda essenza. Ai vecchi procedimenti Ungaretti contrappone il suo nuovo modo di fare poesia, “rapido”, cioè sintetico, che sa mettere in contatto immagini lontane, le quali non hanno alcun rapporto tra loro e in ogni caso non esprimono un senso immediato ed evidente (anche da qui deriva il carattere “difficile” della poesia ungarettiana).
Così facendo il poeta supera la distanza che separa il mondo della realtà e della storia da un mondo superiore e divino che gli rivela il senso delle cose.
I precedenti del futurismo e di Mallarmé
L’innovazione ungarettiana venne di certo favorita dalla rivoluzione futurista delle parole in libertà, di cui è tutta via rifiutato il movimento caotico, che intendeva immergersi nel cuore della materia. Secondo Mallarmé l’analogia si poneva di cogliere il valore evocativo della poesia isolandola nella sua purezza assoluta.
Fasi Editoriali e Titoli
Ripercorrendo sinteticamente le vicende editoriali di quest’opera è possibile distinguere tre fasi. Un primo gruppo di poesie fu pubblicato nel 1916 con il titolo Il porto sepolto (prima fase).
Questi versi vennero pubblicati nuovamente nel 1919 insieme con altri, composti nei tre anni successivi, con il titolo Allegria di naufragi (seconda fase).
Nelle edizioni successive l’autore continuò a correggere i testi, oltre a espungerne alcuni e recuperarne altri. Tra queste edizioni ricordiamo in particolare l’edizione del 1931, in cui il titolo divenne L’allegria, e quella del 1942, dopo la quale Ungaretti limitò le sue correzioni a interventi di poco conto (terza fase).
Per quanto riguarda la scelta del titolo della raccolta, il primo allude a “ciò che segreto rimane in noi, indecifrabile”, e a una fonte precisa del racconto favoloso di due amici francesi.
Il “porto sepolto” equivale così al segreto della poesia, nascosto nel fondo di un “abisso” nel quale deve immergersi il poeta
Il secondo titolo, allegria di naufragi, costituisce un’espressione ossimorica. I due termini sono spiegate dallo stesso Ungaretti: per il primo in una nota parla “dell’esultanza di un attimo”, di “un’allegria che, quale fonte, non saprò mai se non il sentimento della presenza della morte da scongiurare”; il secondo sta indicare proprio l’effetto distruttivo della morte e come tutto sia “travolto, soffocato, consumato dal tempo”.
La decisione, nell’edizione finitiva, di eliminare il secondo termine è motivata forse dalla volontà di sottolineare maggiormente l’elemento positivo dell’opposizione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e la formazione di Giuseppe Ungaretti?
- Come si è sviluppata la carriera letteraria di Ungaretti e il suo coinvolgimento con il Futurismo?
- In che modo le esperienze di guerra hanno influenzato la poesia di Ungaretti?
- Qual è il rapporto tra la poesia di Ungaretti e la sua vita personale?
- Quali innovazioni poetiche ha introdotto Ungaretti nella sua opera?
Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d'Egitto nel 1888 da genitori originari di Lucca. Ha frequentato l'Ecole Suisse Jacot fino al 1905, dove ha iniziato a interessarsi intensamente alla letteratura.
Ungaretti si trasferì a Parigi nel 1912, dove studiò al Collège de France e alla Sorbona. Nel 1914 entrò in contatto con il gruppo futurista fiorentino e pubblicò le sue prime poesie su "Lacerba" nel 1915.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Ungaretti si arruolò volontario e le sue esperienze sul fronte del Carso ispirarono le liriche pubblicate in "Il porto sepolto" nel 1916 e successivamente in "L'allegria" nel 1931.
Ungaretti considerava la sua poesia come un'autobiografia, un mezzo per illuminare l'essenza della vita attraverso esperienze fondamentali, riflettendo una connessione profonda tra letteratura e vita.
Ungaretti ha introdotto una sintesi estrema nella sua poesia, riducendo la frase alle funzioni essenziali e utilizzando l'analogia per comunicare contenuti profondi, distinguendosi dalla letteratura ottocentesca e dal Futurismo.